Raito Salus Infirmorum. Era scritto " salute degli infermi" alla rampa lassù che ti cercava, paese di dolcezza per gli inverni, un paese così come si dava fosse in quel tempo con la vita uguale alla vita, al suo mietere lontano. Giusto per l'ombra il sole, giusto il male per dar tempo alla morte, sul divano di seta d'oro impallidiva il biondo scozzese pettinando eternamente la moglie innamorata, il volto tondo in quella dolce eternità del niente.
3/15/2011
Processo all'Unità D'Italia.
Singolare iniziativa organizzata per oggi a Cava dei Tirreni in occasione dal 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Una storia molto controversa che ancora oggi lascia molti interrogativi circa i motivi che la generarono, ma principalmente i risvolti di una feroce guerra civile.
La questione meridionale e il sottosviluppo economico che oggi rappresenta questa regione d'Italia, forse iniziarono proprio 150 anni fa e ancora oggi, complici Noi del Sud, rimane ancora aperta.
Vocidipiazza
La storia, quella ufficiale e paludata li consacrò eroi, padri della patria, la storia vera, quella desunta da drammatici documenti che, pur volutamente nascosti, stanno prepotentemente venendo alla luce, ci consegnano un quadro ben diverso delle azioni che caratterizzarono l’operato di Garibaldi, Mazzini, Cavour e, soprattutto, del più colpevole: Vittorio Emanuele II.
Infatti, quella che passò per l’eroica impresa di chi volle unire il suolo italiano in un’unica nazione, altro invece non fu che l’interessata iniziativa di un regno e di una dinastia, i Savoia, che, sull’orlo della bancarotta, collaborò ad un ben ordito intrigo internazionale, voluto dall’Inghilterra per assicurarsi il prezioso zolfo siciliano e il predominio sul mediterraneo per i commerci con l’oriente.
Il Savoia, in concorso con altri, pronube l’ingenuità del re Borbone, invase, distruggendolo l’intero Meridione d’Italia.
La guerra civile che ne conseguì fu tra le più brutali mai combattute ad oggi.
Attraverso un pubblico processo, si vuole ripercorrere i tragici avvenimenti lasciando all’offeso popolo del Sud il compito di emettere un giudizio morale di certo più attendibile, su quello che fu, per certi versi, anche positivo, il processo unitario, definito, a posteriori: “Risorgimento”.
Il Club Universitario Cavese, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia promosse dall’Amministrazione Comunale, ha voluto ospitare il cosiddetto PROCESSO “A quell’”Amara” Unità d’Italia”, organizzato e coordinato dal Comitato Memento Domine di Serre; la manifestazione si terrà mercoledì 16 marzo 2011 alle ore 19,30 nei locali siti in Cava de’ Tirreni al Viale Crispi, per rendere una lettura puntuale della storia, attraverso la spettacolarizzazione dei fatti intervenuti, rievocando le ragioni dei protagonisti in causa.
La “Corte” sarà costituita da:
- Giudice-Historicus: Prof.ssa Dora Liguori
(autrice del libro “Quell’”Amara” Unità d’Italia”)
- Pubblico Ministero: Avv. Leopoldo Catena
- Cancelliere: Dott. Luigi Majetta
- Difesa Vittorio Emanuele II. Cavour, Garibaldi e Mazzini: Avv. Arturo Bevilacqua
- Difesa Francesco II: Avv. Francesco Casale
- Rappresentante dei Briganti: Prof. Santino Campagna
- Brigantessa: Assunta Nigro
- Imputati: Vittorio Emanuele II; Francesco II, Cavour; Garibaldi; Mazzini
- Saluti:
- Sindaco di Cava dei Tirreni
Al Popolo Sovrano, presente al processo, sarà consegnata una scheda per la sentenza popolare. Si vota con un semplice segno di croce su colpevole o innocente, depositando la scheda nell’urna appositamente predisposta. La Corte, dopo il dibattimento, costituirà il seggio elettorale ed eseguirà lo spoglio delle schede, proclamando la sentenza popolare.
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