6/30/2008

Ultimi fuochi per Vietri.




La festa di fuochi pirotecnici che i cittadini di Cetara ogni anno offrono come spettacolo per tutti noi, quest'anno mi ha incuriosito uno in particolare. Il mortaio ha lanciato in area tante luci colorate che invece di dissolversi rapidamente e cadere nel mare, diventavano tanti piccoli paracadute che accompagnavano queste luci lentamente in caduta.
Il botto al consiglio comunale di oggi, annunciato come quello del mortaio, purtroppo non ha paracadute che ne attutisca la caduta verticale di stile e mancanza di senso dell’istituzione dei nostri amministratori.
Il Sindaco che non si presenta in consiglio comunale, cosi come i principali artefici di questa indecifrabile amministrazione, lasciando un messaggio di poche righe in cui annuncia le dimissioni dal suo incarico. Che io ricordi, non è mai successa una cosa simile a Vietri, un altro primato negativo che si aggiunge a questo corso politico inconcludente, rissoso che ha smarrito il senso e la misura del proprio mandato civico.
Il Sindaco ha rifiutato la sede istituzionale e legittima per dibattere questa scelta politica di rilevante gravità con tutte le forze politiche, limitandosi a convocare i cittadini in un comizio pubblico, dove presumibilmente troverà mille rivoli per giustificare il suo fallimentare mandato senza alcuna possibilità di un vero contradditorio politico.
Che i cittadini diano un segnale di civismo ed evitino di andare a questo penosa quanto inutile messa in scena. Boicottare questa ennesimo atto di presunzione e richiedere che lo stesso avvenga nella sua sede naturale, l'aula consiliare del comune.
Sentirsi insostituibili è una debolezza umana che con il passare degli anni confonde molti uomini.
Si tenta di allungare inevitabilmente l'esistenza (politica) e negare la sua età.
Adesso il vaso è colmo è giunto il momento che questa gerontocrazia Vietrese, in carica da un trentennio e passa sia mandata in esilio.
Hanno la grave colpa di avere rimosso e allontanato chiunque tentasse un'avventura di responsabilizzazione civica, distruggendo una società che, come figlia di genitori morbosamente protettivi, non si è sviluppata ed ha ritardato il suo confronto con la realtà, al pari di un adulto privo di adolescenza.
Spero che quest’ultima spallata possa servire a svegliare le nuove generazioni, spiegare a tutti che è giunto il momento di rimuovere il tappo che blocca Vietri, il suo sviluppo, il futuro dei giovani.
Bisogna eradicare questa classe dirigente in fretta, non vi è altro tempo, serve il contributo sano di tutta la comunità civile Vietrese. Una necessità vitale per il nostro futuro civile e democratico che deve partire da tutti.
Se tu non sari il primo a farlo, non pretendere che siano gli altri a farlo per te. Non potrai chiedere agli altri un impegno che per te non vale. Perciò serve un gesto, uno strappo, forse una rinuncia.
I paesi che emergono anticipano i cambiamenti anche a costo di sbagliare, mettendo alla prova nuovi talenti. A Vietri siamo in forte ritardo, ma si può recuperare, basta volerlo. Forse così, senza stupore, un giorno avremo un governo guidato da un quarantenne come Stati Uniti, Gran Bretagna o Spagna. Un quarantenne con vent'anni di responsabilità avanti a sè.

Chi di noi , quindi, coerentemente a quanto chiede ricambio e competitività è disposto a sottoscrivere questo manifesto di ricambio della politica? Aspetto un vostro commento.

6/22/2008

Il Bilancio Comunale:comprendere per "partecipare".



Il bilancio (il documento allegato riguarda la relazione di un comune italiano) non è soltanto un insieme di numeri o uno strumento riservato agli esperti: esso influisce sul vivere quotidiano dei cittadini, dà l'impronta alla comunità e stabilisce le priorità in tanti settori diversi: dagli aiuti sociali al turismo, alla scuola, alle opere pubbliche, alle opportunità economiche e culturali ecc.
E', pertanto, imprescindibile la necessità di renderlo comprensibile a tutti, assolvendo così a criteri di chiarezza, trasparenza e comunicazione di cui l'Amministrazione deve occuparsi nella sua funzione di dialogo costante con i cittadini. Di solito sono le stesse Amministrazioni a pubblicare i loro bilanci in forma e linguaggio comprensibili. Ci auguriamo che la nostra lo faccia a partire dal prossimo anno. In attesa utilizzo , a scopo didattico, quello allegato,per fornire informazioni di base circa la stesura di un bilancio e la sua importanza per la vita di un comune.
Il bilancio è il vero programma politico-amministraitivo che l'amministrazione mette in atto.
Più di ogni promessa elettorale e progetti solo immaginari, il bilancio concretizza quello che i conti comuanali possono e non possono supportare.E' intuibile come il rapporto tra funzionari amministrativi del comune e gli amministratoti debba essere di massima fiducia, disponibilità e competenza, senza che il ruolo amministrativo scavalchi quello deliberativo e viceversa.
Da tempo a Vietri sono create delle vere e proprie icone a cui doversi votare e devozione nella gestione amministrativa del comune. Trattasi di dirigenti comunali, che a detta di nostri amministratori, si farebbero scudo della Legge Bassanini, per fare quel che vogliono, anche in campo deliberativo e non solo degli atti amministrativi.
Ritengo che una ragione importante del rinnovo della classe politica sia proprio in questo delicato passaggio. Governare per decenni,come succede a Vietri, crea una sorta di "simbiosi" tra amministratori e dirigenti amministrativi, specie se, nel corso di queste lunghe militanze politiche, vi siano stati interventi clientelarie favoritismi vari che immancabilmente sono traghettati dalle finanze. Nel tempo, avere tanti "scheletri nell'armadio" crea una sorta di dipendenza dell'amministratore, che perde autorità ed autorevolezza nei confronti dei dipendenti e dirigenti vari del comune, tanto da scenderne a veri compromessi.
La piramide si rovescia, ed ecco che a governare passano, per certi aspetti, i dirigenti comunali.
Il cambiamento politico intende, tra l'altro, revisione della macchina amministativa, la sua efficienza e competenze, il rispetto dei ruoli.

Per capirne qualcosa.....

6/21/2008

Il concetto di "nuovo" come arma di marketing (in politica)



Barack Obama, Walter Veltroni, Nicolas Sarkozy. E, quindici anni fa: Silvio Berlusconi. Tutti hanno usato il concetto di "nuovo" come arma di marketing. Due hanno stravinto, uno ha ottime possibilità di vincere, Veltroni magari perderà o pareggerà per vincere la prossima volta. Ma ciò che li accomuna è l'uso spudorato dell'immagine di cambiamento che si ostinano a voler vendere ad una clientela che del cambiamento ne fa un mito. Ciò che conferma la grande valenza elettorale di questo argomento è poi la natura delle obiezioni portate dai loro oppositori: Veltroni non è il nuovo ma si è formato nelle organizzaioni giovanili comuniste. Sarkozy non è il nuovo ma ha alle spalle una lunga carriera parlamentare. Obama come Sarkozy, nel suo Paese. Tutte osservazioni sacrosante. Berlusconi forse era davvero il nuovo, a suo tempo. Se il nuovo (di allora) fosse preferibile al "vecchio" è materia di ampio dibattito a tutt'oggi ancora irrisolto. Quello su cui mi piacerebbe riflettere è perché il nuovo vende così bene sugli scenari politici occidentali. Perchè la gente non si appassiona più alla politica, forse. Ai tempi della Democrazia Cristiana e del nemico rosso, le facce erano sempre quelle, ma la gente discuteva di politica dalla mattina alla sera, a casa o nelle sedi di partito. Perché la gente è succube della TV e del consumismo, e i politici sono come i telefonini: li vendi solo se li spacci per nuova generazione. Perché la democrazia nell'Occidente è in crisi, è stanca: ogni volta ci dà l'illusione di scegliere ma alla fine comandano sempre i soliti.

6/20/2008

IL tonno della discordia.(3)



Riporto di seguito lettera inviata dall'amico Alfonso che, a mio avviso, pone degli interessanti spunti di discussione e d’intervento circa l'allevamento dei tonni nelle nostre acque Vietresi

Ciao Salvatore,

ti scrivo via e-mail per poterti inviare anche degli allegati che secondo mesono utili alla discussione sul tuo blog circa l'argomento in oggetto.
Una premessa è d'obbligo, io non sono un esperto in materia e mi limito adascoltare e leggere i pareri di tutti i soggetti in causa e a trarne delleconsiderazioni. Per questo ti allego la relazione scritta da Greenpeacesull'argomento e le considerazioni della stessa Greenpeace, WWF e ItaliaNostra dopo la conferenza di servizi del 22 Febbraio. Il materiale che tiinvio può essere di aiuto a chi vuole allargare le proprie conoscenzesull'argomento e non limitarsi alle conclusioni di chi è favorevoleall'impianto.Se riterrai di pubblicare gli allegati alla mia e-mail darai un contributoalla discussione come faccio io ponendo delle domande alle quali spero chequalcuno attraverso la discussione del blog dia una risposta:- nella lettera di risposta del sindaco di Cetara al Prefetto di Salerno sievince chiaramente che: " .... l'iniziativa di cui sopra, ha l'obiettivo diconsentire a tutti gli interessati alla vicenda aziendale (imprenditori,pescatori, indotto) margini di redditività adeguati .....". Cioè l'impiantova fatto perchè l'economia di Cetara poggia sulla pesca e lavorazione deltonno anche se i paesi limitrofi Vietri e Maiori hanno altri interessi.
Tale giustificazione può essere accettata dai nostri amministratori senzaverificare se questo impianto possa portare danni all'economia di VIetri chea differenza di Cetara dovrebbe basarsi sul turismo balneare ?- come mai le organizzazioni come Greenpeace, WWF e Italia Nostra che sonostate tanto ascoltate e seguite in altre vicende (vedi l'abbattimentodell'albergo Fuenti) adesso fanno fatica a far valere le proprie ragioni ?- perchè il Comune di Vietri fortemente interessato alla vicenda non nominaun proprio valido, esperto consulente per chiarire se e come questo impiantopossa portare danni all'ecosistema marino in contraddittorio con il prof.Cozzolino tecnico di parte del Comune di Cetara ?- perchè gli ambientalisti a cottimo di Vietri tacciono su questa vicenda ?
In attesa di ricevere qualche risposta ti propongo di realizzare sul tuoblog un sondaggio popolare per capire se la popolazione di Vietri è daccordo o meno sull'impianto di stabulazione dei tonni o quanto meno se conosce la vicenda di cui parliamo.
Grazie per lo spazio che vorrai dedicarmi cordialmente ti saluto.
Alfonso

6/14/2008

Dalla stampa locale.



Da “Cronache del Mezzogiorno”, venerdì 13 giugno 2008
Articolo scritto da “Antonello Capozzolo”

Politica a Vietri. Il sindaco azzera l’esecutivo. Pronta una Giunta tecnica

VIETRI SUL MARE – E’ di lunedì scorso la decisione del Sindaco Giannella di azzerare la Giunta, in seguito alla mozione di sfiducia presentata, la settimana precedente, dai nove consiglieri di minoranza, otto dei quali hanno ufficialmente firmato il documento, mentre il nono, Franco Marciano, ha sostenuto l’azione dei colleghi mediante una nota indirizzata al presidente del Consiglio. In caso di approvazione della mozione di sfiducia – che deve essere votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio comunale - il Sindaco e la Giunta cesserebbero dalla carica; il Consiglio verrebbe sciolto e, in attesa delle nuove elezioni, verrebbe nominato un commissario, al quale sarebbe affidata la gestione ordinaria del Comune. Questo in teoria. Nella pratica, invece, c’è una concreta possibilità che ciò non accada, dal momento che, a quanto pare, sono in corso trattative da parte del Partito Democratico – di cui è espressione il Sindaco ed alcuni consiglieri, sia di minoranza che di maggioranza – per verificare se ancora sussistono le condizioni per recuperare un rapporto con l’organo consiliare. Martedì scorso, infatti, così come il venerdì della settimana precedente, gli esponenti locali delle diverse aree politiche del Pd – compresi alcuni consiglieri che hanno sottoscritto il documento di sfiducia al Sindaco - hanno avuto un incontro al Comune, al fine di individuare una soluzione che potesse scongiurare definitivamente l’ipotesi del commissariamento. Sembrerebbe che - almeno per una parte dei militanti del Pd, quelli di “recente adesione” – la soluzione “alternativa” sia la nomina di una “Giunta tecnica”, formata da non più di quattro assessori - espressione della maggioranza del Consiglio comunale - che avrebbe lo scopo di garantire il rilancio dell’azione amministrativa, attraverso il diretto e costante controllo dell’organo consiliare. Una proposta forte, dunque, da parte di Alfonso Giannella, costretto a dare comunque – in questa o in altra direzione - un chiaro segnale di cambiamento, affinché il pericolo “sfiducia” possa rientrare, anche se provvisoriamente. Una “condicio sine qua non” che, nonostante tutto, potrebbe però scontentare gli attuali membri dell’esecutivo – Ovidio Gagliardi, Franco Benincasa, Ciro Pica, Marcello Civale e Carlo Sciortino, tutti esponenti di spicco del Pd locale, fatta eccezione dell’assessore Civale, che, invece, rappresenta l’Italia dei Valori – e, in particolare, l’avv. Franco Benincasa, l’unico che resterebbe fuori da Palazzo di Città nel caso in cui passasse il progetto “Giunta tecnica”, non essendo stato, quest’ultimo, eletto dai cittadini bensì recuperato all’interno della compagine amministrativa mediante incarico “esterno”. Un grande smacco per gli ex Ds, che vedrebbero così improvvisamente diminuire, a meno di un anno dalle elezioni a Vietri, il numero dei propri rappresentanti in amministrazione, favorendo, nel contempo, le lecite aspirazioni “a primo cittadino” di altri esponenti del Pd locale, ex amici di Casini. Un’ardua decisione, dunque, per Alfonso Giannella, che indubbiamente richiede fermezza e determinazione, e che, suo malgrado, in un caso o nell’altro, non rappresenterebbe una soluzione definitiva alla situazione di crisi in cui versa la sua amministrazione e, soprattutto, non favorirebbe in nessun modo la sua naturale ambizione ad essere riconfermato Sindaco di Vietri.

6/12/2008

Il senso della realtà.




Dall’esperienza che giorno dopo giorno acquisisco attraverso questo blog e nei contatti per strada, tra la gente, mi rendo conto come la ripresa morale e civica di Vietri sia possibile, anzi molto più rapida di quanto potessi prevedere.
La realtà del degrado urbano è davanti agli occhi di tutti e diventa difficile non vederlo. In questo contesto la spinta al cambiamento che viene dal basso, che percepisco arrivare molto forte dai giovani, rappresenta la chiave di volta di questo mio ottimismo.
La realtà non si può negare. Mentre in passato affermazioni ideologiche e clientelari descrivevano a proprio piacimento degrado e malgoverni, oggi la gente è tornata a vedere la realtà, comincia a parlare, a farsi sentire e senza timori. Questo blog, in qualche modo, ma con la possibilità di migliorare di molto la sua funzione civica, rappresenta un’espressione di questo.
Il ritorno del senso della realtà porta a cercare soluzioni concrete ed immediate. Basta indignarsi e colpire un palazzo che ormai è una rovina, bisogna trasferire subito questa energia verso soluzioni e processi concreti. Se tutti si coopera il risultato è rapidissimo. I grandi progressi si realizzano dopo le guerre o dopo le gravi recessioni quando, di fronte alla rovina, tutti decidono di mettersi al lavoro.
Il rischio rimane quello che l’onda del cambiamento sia cavalcata da pseudo-nuovi, ovvero trasformismi di facciata che si riconducano alle vecchie lobby del potere, quelle che ci hanno condotto a questa triste realtà. Sarebbe questo un colpo mortale per la speranza di riportare Vietri alla “normalità” civica, una grave colpa etica e morale di cui rispondere ai nostri figli e alle generazioni future.
Il mio appello è quello di chi chiede a tutti i cittadini vietresi, ma principalmente i giovani, di qualsiasi ideale o partito di appartenenza, di combattere questa battaglia dura e difficile del cambiamento politico, inteso come rispetto delle regole e legalità, con fermezza e senza compromessi, liberi da vincoli e gonfaloni, scevri da paure ed intimidazioni ma convinti che questa sia l’unica strada possibile per ridare a Vietri una dignità civica. In fondo fare gli interessi comuni significa fare anche i propri.

6/11/2008

Urbanistica partecipata.




Urbanistica partecipata, progetti visibili e confrontabili anche via internet. Ma siamo sulla luna? Su marte? Mi spiace deludervi! Siamo a Sesto Fiorentino ridente località toscana a non più di 500 chilometri dal nostro comune. Eppure come siamo lontani!!!!
Penso all'urbanistica partecipata nel progetto di riqualificazione del litorale a Marina, all'urbanizzazione selvaggia di Dragonea ,alla gestione dell'albergo Mazzitelli,ai tanti interventi possibili nelle frazioni alte a mai considerate da nessun amministrazione, all'abusivismo edilizio soffocante ed omertoso, ai giardinetti per pic-nic realizzati sotto la piazza Vittorio Veneto (il forte), alla viabilità,ecc.ecc.

Come sarebbe stata Vietri con un'urbanistica trasparente e partecipata?

Si cominci a prendere spunti di civismo.





6/10/2008

Il tonno della discordia.(2)







Il documento in allegato circa la stabulazione dei tonni di Cetara mi è stato inviato da Vittoria Schiavone , Assessore alla comunità Montana Penisola Amalfitana e Comsigliere Comunale al Comune di Vietri.
Ritengo il documento di rilevante importanza al fine di chiarire questa vicenda tanto discussa, allo scopo di dare tutte le informazioni necessarie sui vari passaggi che hanno portato a questo progetto e le sue implicazioni per l’ambiente marino.
Alla fine del documento si trova una comunicazione tra l'Assessore Schiavone ed il Sindaco di Cetara, dott. Secondo Squizzato, circa recenti aggiornamenti di questa complessa vicenda. Infine una nota dell'Assessore Schiavone circa il suo operato con richiamo a qualche commento precedente del blog, cui l'assessore ha ritenuto puntualizzarne alcuni aspetti.
L'occasione mi consente di ringraziare l'assessore Schiavone, poiché i documenti ufficiali sono la migliore risposta a quanti, faziosamente e pretestuosamente, muovono critiche con commenti evasivi e d'opinione. La moderazione del blog è intesa sia nella forma dei commenti ma anche nei contenuti. Sarò sempre più attento alla pubblicazione di commenti, rigettando tutti quelli che non arricchiscono la discussione, ma, al contrario, alimentano spunti polemici al di fuori del mero contenuto politico amministrativo.
Solo cosi il blog potrà assurgere ad un vero spazio civico, dove anche gli amministratori possano riportare, se lo desiderano, documentazione e quant’altro dimostri il loro impegno e contribuisca a chiarire lo stato dei problemi sollevati.
Solo se uniti saremo forti, diceva un grande uomo politico di nome De Gasperi. Chi vuole bene a Vietri e al suo sviluppo contribuisca a trovare questa unità di intenti.

6/08/2008

Lo spirito Nazionale.

Parte l'avventura della nazionale di calcio ai campionati europei in Svizzera e Austria.
Il calcio, vero sport popolare, rimane oggi il momento più espressivo dei valori di unità nazionale.
La storia della nostra bandiera tricolore ha radici importanti e di più glorioso valore.Una bandiera per la quale si è combattuto e morto per gli ideali di libertà e amore per la nostra terra.
L'inno nazionale che sentiremo agli europei e le bandiere che faranno da cornice sugli spalti, siano un momento di gioia e di grartitudine per quanti sono riusciti, nella storia , a mantenere salva la nostra libertà.


Il post di...Informagiovani.







Pubblico con piacere quanto segue per espressa richiesta dei giovani del centro Informagiovani di Vietri.


Il mio augurio affinchè questa importante iniziativa per i giovani vietresi possa continuare a lungo con spirito di servizio e responsabilità.






Punto Informagiovani InforVietri… dieci anni della nostra storia

Quest’anno il Punto Informagiovani InforVietri spegne le candeline per i suoi primi dieci anni di attività.
Attività che nel corso degli anni ci ha visti protagonisti oltrechè nel comune di Vietri sul Mare anche in ambito provinciale e regionale.
Da anni siamo infatti referenti della Regione Campania nella costituzione presso altri comuni dei servizi Informagiovani.
Negli ultimi due anni abbiamo partecipato alla costituzione del Punto informagiovani di Sant’Egidio del Montalbino e del punto Informagiovani di Rofrano.
In questi dieci anni abbiamo avuto la possibilità di dare una mano ai giovani del nostro territorio sia attraverso il nostro servizio in sede sia attraverso la realizzazione di manifestazioni, convegni, corsi di formazione.
Per dare l’idea del nostro lavoro vi forniamo alcuni dati del Servizio che possono essere reperiti anche sui siti della Regione Campania:

· 10.163 presenze presso il servizio dal 1998 fino ad oggi (4373 dal 2005 ad oggi)
· 234 i ragazzi che hanno trovato lavoro grazie al nostro servizio
· 24 convegni sull’orientamento organizzati sul territorio di Vietri sul Mare
· 5 corsi di formazione nell’ultimo triennio
· Oltre 7000 ore di servizio per i giovani di Vietri sul Mare
· 18 i servizi informagiovani a cui abbiamo dato una mano a nascere nella provincia di Salerno
· 112 le manifestazioni a livello nazionale, regionale e provinciale a cui abbiamo partecipato
· 13 le attività fatte nascere in provincia di Salerno
· 6 i progetti ReteInsieme informagiovani approvati dalla Regione Campania
· 1314 i curriculum stilati per gli utenti del servizio
· 4300 ore di servizio internet messe a disposizione degli Utenti
· 0 gli euro e le lire chiesti in questi anni ai ragazzi
· 12 gli operatori di servizio civile ospitati dal nostro servizio
· 54 i corsi di formazione seguiti dai nostri operatori a proprie spese
· 118 enti con cui collaboriamo da oltre 10 anni
· Più di 1300 visitatori del nostro blog http://inforvietripolis.blogspot.com/ da dicembre ad oggi

Questo è il riassunto del nostro impegno per i ragazzi di Vietri sul Mare e speriamo di raddoppiare queste cifre nei prossimi anni.

GRAZIE

AVVISO

I FREQUENTATORI DELLA PIAZZA POSSONO INVIARMI UNA MAIL PER EVENTUALI CHIARIMENTI SU COMMENTI NON PUBBLICATI. A TUTTI SARA' DATA UNA RISPOSTA E , NEL CASO, RICHIESTA UNA RETTIFICA DEL TESTO.

info.vocidipiazza@alice.it


VOCIDIPIAZZA

6/07/2008

La speranza...dall'Indonesia!


Un parallelismo con l’Indonesia mi corre spontaneo dopo alcune mie ricerche, per aprirci una speranza ad una vita civica “partecipata” ancora possibile.
L’Indonesia è definito paese “arbitrario” perché costruito sulle politiche coloniali olandesi e poi sulla militarizzazione diffusa che ancora oggi stenta a lasciare spazio ad istituzioni civili.
Contro questo centrismo tante sono le spinte verso una democratizzazione locale che tanti movimenti civici stanno combattendo.
Oggi, nel più grande paese asiatico a prevalenza mussulmana si tenta di ricostruire la democrazia a partire “dal basso” .
Leggendo dei percorsi che vengono da lontano dal punto di vista della lotta alla corruzione e del bisogno di trasparenza. Come il bilancio partecipativo di cui alcuni territori dell’arcipelago indonesiano oggi tenta un adattamento critico.
Solo da pochi anni il paese va vivendo una transizione verso la democrazia, sotto lo slogan “Bhinneka Tunggal Ika(Unità nella diversità), e lo fa tra mille contraddizioni e guerriglie interne all’arcipelago che minaccia l’indipendenza nazionale.
Eppure qualcosa “dal basso” si muove, riflettendo su come una vera democrazia sia impossibile da conquistare se su di essa non si fanno investimenti e non si ha la pazienza di stimolare un cambiamento della cultura politica, impantanata nella corruzione dei governanti come dei funzionari pubblici di ogni ordine e grado.
E cosi che da due anni è partita una campagna per la moralizzazione dell’amministrazione pubblica, condotta insieme a movimenti popolari e studenteschi, associazioni della società civile, finanziata da enti governativi e banche mondiali.
Si cerca di ribaltare il triste primato che vede l’Indonesia al terzo posto nel mondo per sprechi di risorse pubbliche dovute alla corruzione, secondo la classifica di di Trasparency International.
In ogni isoletta di questo immenso arcipelago(14.000) tate esperienze che vanno controcorrente rispetto ad alcune consuetudini apparentemente immodificabili.
Masriadi Martunus, reggente del Tamah Datar, regione con circa 350.000 abitanti è stato scelto come “testimone di un cambiamento possibile” rappresentate al seminario internazionale di trasparency International svoltosi in Corea del Sud, dove si ricercano strategie per far germogliare “dal basso” un unione virtuosa del decentramento e della partecipazione.
La mia azione, sostiene Masriadi, unisce una predisposizione personale al dialogo con i cittadini alla dirittura morale,senza sottacere la libertà che la mia ricchezza mi da dal vincolante sistema delle tangenti politico-amministrative in cui sono stato catapultato.
Nominato reggente nel 2002, ha subito puntato sullo snellimento della macchina amministrativa dove la mancanza di trasparenza gestionale e la corruzione diffusa tendevano a duplicare i costi di ogni opera e servizio pubblico, riducendone il livello e qualità. Per prima cosa ha innalzato il livello formativo dei dipendenti e ridotto drasticamente i dipartimenti, andando controcorrente rispetto alla ridondanza consociativa tipica del posto.
Mansiaridi , allo scopo di coinvolgere i cittadini, ha cerato un peculiare Bilancio Partecipativo su un bilancio di circa 30 milioni di euro, di cui il 13-15% destinato ad opere e servizi partecipati.
Dichiarava: non è semplice coinvolgere le persone a partecipare alle assemblee, perché non hanno fiducia nel sistema che li chiama a raccolta. Si immaginano che siano occasioni di costruzione del consenso e che nulla cambierà. Sono convinto che solo i cattivi politici possano giustificare un’assenza di partecipazione alle scelte, dicendo che gli abitanti sono stati chiamati ma non sono venuti a discutere. Un buon politico ha molti modi per dare successo alle pratiche partecipative, ma deve fare su di esse un forte investimento. Intanto, sei dai rapida esecuzione alle opere richieste, sono gli stessi risultati a richiamare i cittadini, come è successo a noi con il rinnovamento del sistema stradale. Poi perché può aprire il controllo popolare su ogni fase della realizzazione, un osservatorio popolare che da trasparenza alla gestione amministrativa.
Ci vuole molta volontà politica e bisogna essere pazienti, perseveranti e cocciuti. Non basta essere onesti e volenterosi. Bisogna lavorare per accorciare le distanze tra la politica ed i cittadini che nella cultura locale sono enormi. Anche da un punto di vista della percezione soggettiva, il politico è visto come un semidio lontanissimo dalla vita normale. La difficoltà maggiore è che a volte la gente sembra non sapere che fare del denaro pubblico. Ma solo perché non è abituata a scegliere;va formata, assistita…..Poi la partecipazione è chiaro che richiama partecipazione, cosi come l’appetito vien mangiando. E poi si pone il problema di uno scarto non semplice:produrre sviluppo locale per avere nuove risorse per dare coerenza alle scelte fatte con i cittadini, che rischiano di essere una sommatoria di domande puntuali non collegate da un progetto culturale.
Mansriadi sa bene che la sua volontà politica di cambiamento sta' mettendo a rischio la sua carriera politica, creando molti malumori tra i potentati locali. Ma non sembra interessargli questo processo, lo preoccupa solo che questo esperimento innovativo non abbia seguito e tutto torni come prima. Il rischio che accettino di tornare ad essere delle “couch potatoes”distesi a mangiare Kerpik Balado davanti ad una TV che rimbecillisce.
Un altro ostacolo viene dall’Islam che impone di non vantarsi delle proprie opere e tenere un basso profilo.

Dall'Indonesia una speranza e stimolo a tentarci anche a Vietri , una spinta "dal basso", tanto che, più sotto di come siamo non è possibile.

Il Re Solo.




Prendendo spunto dal bilancio partecipato, elevato concetto di civismo e trasparenza amministrativa che non si addice alla storia passata e recente del nostro comune, ma che addirittura si riesce ad evocare per giustificare manovre e gestioni amministrative tutt'altro che “partecipate.
Lo spettacolo politico indecoroso che stiamo assistendo in questi giorni è la risultante di una politica autorferenziante e di casta, dove la popolazione non ha avuto mai alcun peso né riferimento, ma la grave colpa di aver lasciato totalmente la gestione nelle mani di pochi "eletti".
Nessuno amministratore si deve sentire escluso da queste gravi responsabilità. E' comodo dichiarasi di minoranza e denunciare adesso inadempienze di cui tutti, maggioranza ed opposizione si sono resi responsabili. Il giochetto non regge, tirasi fuori della mischia dopo averne fatto parte integrante è di un’irresponsabilità e qualunquismo politico insopportabile e irritante per tutta la cittadinanza.
Altro che addizionale irpef, il prezzo pagato dai Vietresi in questi anni è di gran lungo superiore ed inestimabile se si considera il degrado sociale in cui oggi ci troviamo.
Chiedere alla popolazione di metterci anche la firma conferma la scarsa considerazione che gli amministratori vietresi hanno nei confronti della gente seria ed onesta. Forse sono rimasti troppo tempo rinchiusi nel palazzo per rendersi conto che fuori il mondo è cambiato!!La gente ha bisogno di serenità, risposte concrete, di conoscere e partecipare, una democrazia partecipativa che i monarchi facciano bene a valutare, altrimenti il Re rimane solo.

6/06/2008

Opportuna Meditazione




Saluti a tutti,

dopo una breve sosta per lavori di ristrutturazione la piazza riapre i battenti.
Per quanti hanno intenzione di partecipare alle discussioni si pongono adesso dei veri è propri "paletti" insuperabili. Un modo per selezionare l'utenza che realmente vuole contribuire ad una seria e democratica discussione, lasciando fuori chiunque intenda alimentare inutili e strumentali polemiche con commenti improponibili.
Intanto per i commenti bisogna registrasi. Successivamente il commento passa il vaglio della moderazione per essere pubblicato.
Si accettano esclusivamente commenti inerenti all’argomento del post.
Nessuno adesso potrà criticare questo operato. La libertà non si eredita, si conquista. Non siamo stati capaci di autogestire tanta libertà e democrazia, quindi ben venga ogni forma di censura. Qualcuno dirà che tutto questo è colpa di qualche incivile. Non sono d'accordo. I commenti anonimi e con nomi di fantasia, anche se nei limiti della correttezza, hanno nel tempo dato adito a questi pochi scalmanati di sentirsi autorizzati ad entrare e dire tutto quanto si sentivano di dire, senza forma, né senso, né educazione. Tutti, gli anonimi s'intende, siete stati di cattivo insegnamento con il vostro atteggiamento ed il risultato non poteva che portare a questo. La piazza è mancata in questo, come anche il blogger.
Adesso si riparte, forte di questa esperienza, ma con i cani di guardia al cancello.
Sono certo che quelli che avranno voglia di interagire, lo faranno adesso con lo spirito giusto.

Vocidipiazza

Il Bilancio Partecipato.





Trasparenza, comunicazione e soprattutto partecipazione sono alcuni dei principi su cui si fondano le moderne pubbliche amministrazioni per governare città, province, regioni.
Vari gli strumenti per attuare le politiche di trasparenza e partecipazione; uno tra questi è il bilancio partecipato. Forma di attuazione politica in cui la popolazione partecipa attivamente, mediante un processo democratico, alle decisioni inerenti gli interessi collettivi.
La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorita' in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei c.d. settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante, che ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte, attento, però, a non influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni.
Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio comunale.
Nel corso dell'anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente.
Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%.
L'obiettivo finale del bilancio partecipato si attua infatti mediante assemblee ed incontri aperti in cui la popolazione decide dove e come investire i soldi dell’ente, significa conoscere logiche che si attivano per creare le linee di governo ma significa anche essere poi in grado di saper accogliere proposte e modifiche. Ed è per questo che gli incontri con la cittadinanza, anche nel caso del bilancio partecipativo della Provincia di Bologna sono, e devono essere preventivi, rispetto a quando il bilancio vero e proprio, quello definitivo, predisposto dalla Giunta, va all’approvazione del Consiglio.
Il rischio dunque che si corre nel momento in cui si presenta alla cittadinanza un bilancio già predisposto per l’approvazione è quello di essere solo divulgativi, strumentali per non dire autoreferenziali.
Il processo che realizza un bilancio partecipativo è invece decisamente più complesso e più lungo, mettere in moto un metodo di partecipazione implica poi saper essere consequenziali a quelle che sono le eventuali modifiche proposte. Un esempio pratico di progetto attuato in un piccolo comune Emiliano:
La prima parte del processo è intitolata "Noi partecipiamo..." e si articola in assemblee pubbliche che si tengono in autunno rivolte a cittadini, associazioni, attività produttive e commerciali, oltre alle consulte culturale e sportiva.
Ai partecipanti alle assemblee viene fornita una base conoscitiva il più possibile approfondita, chiara nei contenuti e completa. Al termine di questa fase viene elaborato un documento di sintesi contenente le richieste dei cittadini e dei diversi soggetti oltre le priorità suggerite per gli interventi pubblici. Un documento che viene allegato al bilancio di previsione votato dal Consiglio Comunale ordinariamente nel mese di dicembre.
Alla prima fase di indirizzo, segue la seconda fase da svolgersi nel periodo tardo primaverile, Noi Contiamo…”, in cui i cittadini e i gruppi organizzati si riuniscono nuovamente in assemblea per verificare lo stato di attuazione o il raggiungimento degli obiettivi che erano stati concordati e assunti nel bilancio di previsione a seguito del bilancio partecipativo. Un ciclo virtuoso di miglioramento continuo in cui il cittadino si sente partecipe e non solo promotore o peggio il destinatario finale di decisioni preconfezionate.


Il bilancio sociale o partecipato presenta lo strumento per la rendicontazione dell’attività amministrativa pubblica", ma "consente alle amministrazioni di dar conto con successo dei programmi elettorali, delle scelte effettuate e dei risultati ottenuti nel corso degli anni del mandato, in maniera chiara e accessibile a tutti, fornendo una visione d’insieme degli interventi realizzati, in corso e programmati".
Dunque con questo nuovo strumento è possibile dare concretezza e visibilità alle proposte e alle indicazioni della cittadinanza, dare risposte efficaci che possano incidere sui reali bisogni della società, stimolare processi che aumentino la partecipazione alla vita politica.