5/31/2010

Misto fritto di bontà!


Adesso è tutto più chiaro! Nel gruppo PDL-Misto al Comune rappresento la minoranza ! Essere minoranza è già di per se complicato e ,in parte, frustrante  perchè non si può incidere nelle decisioni. Essere minoranza della minoranza lo è molto di meno, in questo caso mi inorgogliesce per la coerenza che, da sempre, scandisce ogni momento della mia vita politica.
L'Avv.Sarno non ha gradito alcuna forma di dialogo e di opinione che fosse alternativa al suo disegno politico. In verità, già in campagna elettorale aveva mortificato le potenzialità e le intelligenze altrui accentrando tutta l'attenzione mediatica sul suo conto.
La posizione di capogruppo obbliga a regole e comportamenti consoni a questo ruolo di rappresentanza in Consiglio Comunale. Proprio perchè espressione di un Consiliere Comunale di diversa visione politica e solo per necessità  statutaria confluito nel gruppo misto, aveva l'obbligo di coordinare ogni passaggio politico che coinvolgesse tutto il gruppo.
Invece ha preferito dare attenzione ed importanza al suo ex nemico dichiarato nella recente campagna elettorale, amico di sventura nella minoranza, e dimenticare quanti hanno lavorato onestamente e portato il fieno in cascina alla lista che lui capeggiava, il sottoscritto compreso. Il recente risultato delle elezioni regionali ha ben chiarito l'attuale grado di popolarità del medesimo, rivalutando il lavoro di tanti onesti e giovani candidati che, voto su voto, principalmente senza promettere nulla a nessuno(non erano in grado), hanno sognato di dare una reale svolta per Vietri. Ha diviso un paese e cantato oratorie sotto un famoso balcone dimostrando cosi che il nuovo era forte di attaccare "il vecchio".
Appena subito finite le elezioni, il nuovo e il vecchio hanno alzato il sipario su questa ennessima sceneggiata politica e si sono ritrovati a braccetto in una "opposizione" ad oltranza dimenticando programmi e ambizioni di cambiamento. Improvvisazione e niente che potesse far pensare ad un reale nuovo corso, tutto miseramente fallito e buttato al vento, come le tante,troppe parole che hanno fatto da melodosiosa cornice ad una promessa elettorale in stile festival di Sanremo.
Adesso siamo arrivati al capolinea. Dopo la "miserevole" votazione dell'opposizione per la nomina dei  componenti la commissione al traffico(per il metodo ovviamente e non per le persone votate) è emerso il limite, magari la volontà politica del Capogruppo Sarno di prendere ufficialmente le distanze dal sottoscritto, confermando che la politica e troppo distante dalle sue elevate e legittime ambizioni. L'oratoria vuole anche sostanza, metodo, strategia e leadership. Da sola rischia di diventare un piatto vuoto, benchè di pregiata fattura. E' successo anche che il Capogruppo ha votato contro la delibera sul riordino dei mercatini rionali che aveva in commissione il sottoscritto, quindi del proprio gruppo. Se questa è la personale concezione del concetto di delega, abbiamo corso un serio rischio, cioè quello di consegnare Vietri ad un nuovo Solone.
Ai tanti politicanti che sbraitano per le strade del nostro paese, ai tanti affaristi e strateghi , chiedo il coraggio di dire da che parte stanno, dichiarate la vostra idea politica e,magari, il partito di appartenenza. Tanto ,se il giorno dopo passate da destra e sinistra e viceversa, nessuno se ne accorgerà.
Infine al caro parente Borrelli che continua nella sue personali politiche sociali che tanto fortuna e consenso hanno portato alla sua  causa politca, sento di dire che questa volta fare rientrare in gioco la Cooperativa Kronos dopo tanti problemi e contenziosi per precedenti progetti " lautamente" pagati dalle nostre tasche , è una manovra che non può passare inosservata e conferma la mia indignazione pubblica verso il suo comportamente politico.
Questa volta nulla rimarra intentato e sarà resa pubblica ogni manovra che mortifica il mondo dei giovani e definisce la miseria della dipendenza politica per quanti si adoperano per le cause giovanili e quelle del proprio territorio.

Vocidipiazza

5/23/2010

Il calcio "globalizzato"

L'inter Vince la Champions Legue. Il calcio Italiano ritorna sul tetto più alto d'Europa.
Sarebbe più corretto parlare di calcio "globalizzato" dove la maglietta esprime il simbolo della città ma non la nazionalità dei calciatori.
A vedere le formazioni , in campo non c'era nessun calciatore italiano. A spulciare la rosa completa delle panchine, ne rirovo solo uno nell'italiana squadra dell'Inter, ma anche uno in quella del Bayern di Monaco, un tale Contento, si dice di origine napoletana. Alla fine della partita l'ingresso in campo di Materazzi dipinge la serata di Italianità,e alla fine della partita, di grande stupidità. Non poteva essere che l'unico italiano  in una notte di festa,ad  inneggiare con una maglietta lo  "sfottò" agli storici rivali Juventini. Il vero italiano esce fuori in questi  momenti, quello del Bar dello sport, tanto per intergerci. Gli altri Interisti, professionisti e distaccati da tanto campanilismo italianota, si godevano la festa.
La maggior parte di questi calciatori da domani saranno in SudAfrica con le proprie nazionali per giocare il torneo di calcio più importante al mondo. Saranno nostri avversari in campo e sicuramente, ad ogni goal, baceranno la maglietta della loro terra.
E' il calcio globalizzato, ben altra cosa l'Inter di Moratti padre e di Herrera, Quella era vera espressione del nostro essere italiani vincenti, appena coadiuvati da qualche vero campione straniero.
La foto di Tremonti oggi sui giornali che dichiarara misure economiche definite di "lacrime e passione" con affianco quella del capitano dell'Inter che alza la coppa, un contrasto eccessivo. Da una parte la stragrande maggioranza di italiani alle prese con la crisi economica, dall'altra lo smisurato modo milardario dal calcio, per tanti ingiusto ed uno smacco alla povertà "globale".
La passione per il calcio non ammette crisi. Il gremitissimo stadio di Madrid  era ,per la maggior parte, riempito da tifosi che da domani dovranno fare i conti con la scure di Tremonti. Cosa costa avere "investito" un migliaio di euro su Milito e Cambiasso! Allora VIVA il calcio, ma per favore, basta con la storia dei calciatori miliardari e viziati! In fondo sono l'espressione della nostra italianità.

Vocidipiazza.

5/22/2010

La condanna al Libero Pensiero....


Resta alta la polemica sulle intercettazioni nonostante la prima parziale marcia indietro della maggioranza sul ddl. Il relatore del provvedimento in discussione al Senato ha annunciato il ritiro dell’emendamento che inaspriva le pene per i giornalisti .Contro le norme contenute nel ddl, che «rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione», è sceso in campo anche un gigante dell’informazione come Sky, che in una nota ha annunciato che «chiederà un intervento a tutte le autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo»
Il direttore del Giornale Feltri ha criticato duramente in un editoriale il provvedimento sulle intercettazioni per quanto riguarda la parte dedicata alla divulgazione di quelle telefoniche: si tratta, sostiene, «di un attentato alla libertà di stampa e non potrà passare al vaglio della Corte Costituzionale, mi auguro». «Si parla di galera per i giornalisti ficcanaso, multe ingenti agli editori - prosegue Feltri - per fortuna non sono previste pene corporali. Ma gli effetti della disciplina saranno devastanti per la democrazia».
Purtroppo  ai giornali e televisioni è sfuggita!!!! la notizia che prevede,  grazie al ddl 733, approvato qualche giorno fa in Senato, e soprattutto all' art. 50bis promosso dal sen. D'Alia (UDC) ,se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a istigare contro una legge che ritiene ingiusta, i providers dovranno bloccarne il blog o il sito, pena, per i provider, da 50.000 a 250.000 € e per i bloggers il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza. E 'sti cazzi!
Mentre gli USA con Obama insegnano al mondo l'uso di internet, l'Italia prende come esempio Paesi tipo l'Iran, la Cina e la Birmania notoriamente dei "modelli" in fatto di democrazia ed infatti nessun Tg ha avuto il permesso di diffondere questa notizia (Min. Cul. Pop. docet), che è rimbalzata solo su internet...questo maledetto. Tutto l'interesse spostato sul bavaglio alla stampa......
Chissà cosa faranno con gli amici bloggers più famosi d'Italia ...si ritroveranno tutti a bere una spuma dal Gin? Di sicuro, e molto più modestamente, io sarò li con loro.
Anche la libertà di stampa è mossa, evidentemente, da forti interessi economici, è la fine del libero pensiero.....(che io per protesta evidenzio in grassetto )

5/18/2010

Lontani dai problemi.


Ritorno a Vietri dopo un breve periodo di assenza per lavoro e mi ritrovo a leggere il manifesto di accusa nei confronti del Sindaco Benincasa a seguito di un suo incidente giuridico in merito alla vicenda della frana dell’Hotel Baia. Fa seguito l’invito in piazza per un comizio chiarificatore dei fatti e tanto di firma dell’opposizione. Mi sono ricordato che anch’io appartengo all’opposizione e quindi autore di tanta iniziativa di cui sapevo nel momento in cui leggevo il “murario”.
La legalità come tema principale, richiamata dagli amici della minoranza. Migliore ancora definirla questione morale perché meglio si addice alle vicende che animano la politica nazionale.
Il teatrino della politica ormai ci ha abituato a questi copioni che animano in modo quasi esclusivo le miserevoli vicende del governo. Da Scaloia, a Bertolaso e tutte le vicende giudiziarie e sessuali del presidente Berlusconi e suoi fidi scudieri avranno condizionato anche gli amici della minoranza, ho pensato, tirando in ballo questioni morali molto delicate e tutte da dimostrare. Nel bene e nel male la politica nazionale fa scuola, purtroppo senza interrogazioni critiche e quindi deviante e pericolosa.
Ancora una volta i veri problemi, quelli che assillano il nostro Comune restano nel cassetto e lasciano il posto a un’azione subdola e poco percepita dalla gente che, da questa nuova uscita pubblica, avrà tratto considerazioni poco edificanti per il proprio futuro.
La minoranza perde un’altra grande occasione per attaccare gli amministratori sul piano del programma e delle competenze a un anno di governo.
L'attacco al Sindaco su “presunti” problemi giudiziari è molto lontano, per primo, dalla mia cultura civica e morale e poi dal mio modo di intendere il ruolo di Amministratore.
Siamo alle solite, la volontà di cambiare pagina emersa nelle intenzioni elettorali rimane pura utopia.
La maggioranza che, arroccata nel suo fortino tra amici e sostenitori da sfamare, non ha avuto la capacità di invertire la rotta ingessata tra limiti oggettivi, inesperienze e leader improvvisati nei ruoli strategici.
La minoranza, eterogenea e troppo diversa nelle sue singole espressioni, che ricerca una complicata unità intorno a problemi che spesso sembrano pretestuosi e funzionali soltanto per rivendicare una visibilità priva programmi e strategie. In verità l’unica strategia e motivo fondamentale di ogni azione sembra quella di attaccare il progetto PUE di Marina, tanto che l’argomento emerge, come per incanto, in ogni dibattimento e senza preavviso.
Parlare di legalità non è per tutti! Specie per quanti hanno lunga milizia politica e amministrativa alle spalle! Richiamare la legalità a proprio uso e consumo è scorretto e irriguardoso delle persone altrui.
Non mi nascondo e nemmeno mi confondo dietro la firma generica dell’Opposizione, voglio chiarire quindi che la matrice che dovrebbe rappresentare l’alternativa all’attuale maggioranza forse è fuori da questo modo di fare e intendere dell’attuale minoranza. L’idea di ricercare è strutturare un vero percorso politico alternativo è lo stimolo che mi anima in questo mio mandato.
Qualunque sarà l’esito di questa mia esperienza, spero possa rappresentare una luce di dignità civica e morale che alimenti la speranza , specie nei giovani, di un futuro diverso.
S.G.



5/09/2010

Piano Sosta: Una protesta ingannevole.

Il recente provvedimento Comunale che istituisce la realizzazione di strisce blu per la sosta dei cittadini residenti ha favorito un acceso quanto inatteso dibattito popolare. In modo del tutto casuale le “strisce blu” sono diventate un’icona d’interesse e rivendicazione sociale, risvegliando in gruppi e associazioni rigurgiti di attivismo. Non tutti i mali vengono per nuocere recita un vecchio aforisma, come “non è mai troppo tardi” un altro che meglio si addice agli annosi ritardi che le frazioni di Raito e Albori oggi si trovano a scontare in materia di viabilità e vivibilità.
A Raito, come nel passato, è emersa la faziosità e l’ipocrisia rurale e bigotta di una cittadinanza che vuole continuare a difendere assurdi privilegi e propri amici di cordata rinnegando il vero senso del bene comune. Il collasso di oggi e figlio di questo lento processo che ho combattuto anche nel corso della scorsa campagna elettorale, che sembra ancora voler resistere per molto tempo. E’ stata concessa la possibilità a persone mediocri e truffaldine di annientare ogni tentativo di sviluppo a fronte di piccoli piaceri, facili promesse e spesso grandi inganni.
Non illuda la protesta delle strisce. Trattasi dell’ennesimo teatrino, dove i principali attori hanno approfittato dell’interesse generale e dei giovani per alimentare il loro protagonismo servile.
Voglio cosi rispondere a quanti, non vedendomi partecipare a questi incontri-spettacoli organizzati per conto dei loro protettori, hanno facilmente liquidato il mio scarso interesse per il problema.
La verità è che ci sono persone che non sono credibili (purtroppo anche diversi giovani) per elevarsi a Capi Popolo della situazione. Per chi, come me, conosce a meraviglia la storia e le persone di Raito, è difficile cadere in questa solita e vecchia litania, anzi, sono stato escluso per timore che potessi citare qualche aneddoto “storico”. L’inganno delle strisce non rappresenta quindi l’esborso di un piccolo tributo oppure quello di mettere una pezza su un abito sgualcito. Il più grave affronto di questa protesta è che si vuole continuare a fare finta di affrontare i problemi e continuare nelle logiche “consortili” e “spregiudicate” di fare politica. Serve un vero cambiamento culturale, quello che guarda al bene comune come valore aggiunto del benessere di tutta la comunità. Questo deve essere prioritario a ogni “piacere” e “prebende” di parte e forse solo allora, senza la linfa del clientelismo, qualcuno sarà costretto a impegnarsi seriamente per cominciare ad affrontare realmente i problemi del paese.
“I problemi che abbiamo oggi non saranno mai risolti all’interno della stessa cultura che li ha generati” (A. Einstein.)
Il mio comportamento sarà discutibile, ma sempre libero e rispettoso della dignità dei cittadini. L'assenza di proposte concrete e la strumentalizzazione estrema del problema confermano quanro assunto e definiscono il confine del mio ruolo sociale. Preferisco anche essere "poco visibile" ma il mio intento  è quello di favorire un progetto politico di rinascita sociale e culturale del nostro territorio attraverso la partecipazione attiva dei giovani scevri da ogni condizionamento e servilismo ma responsabilizzati a favorire il bene collettivo.

Salvatore Giordano
Consigliere Comunale Democrazia Cristiana

5/05/2010

Italia paese "parzialmente libero".

Massì, in fondo chissenefrega di 'ste Classifiche.
Che oggi nessun quotidiano ne ha parlato.
Però noi un occhio glielo diamo comunque. Eccola allora, puntuale come ogni anno, la pugnalata di Freedom House. Fresco fresco da Washington, il rapporto 2010 sulla Libertà di Stampa nel mondo.
Siamo 72esimi, su 196 Paesi. Assieme ad India, Hong Kong e Benin. Siamo "Parzialmente Liberi". Lo siamo da 2 anni a questa parte, fate voi il conto. Già, da quando c'è di nuovo lui. Katin Deutsch Karlekar, co-fondatrice e presidente di Freedom House, dice che in Italia la situazione è peggiorata, e che gli attacchi del Premier alla stampa e l'azzeramento della critica nella Tv Pubblica non hanno di certo aiutato.
Eccoci lì, più diversamente informati che mai, assieme alla Turchia gli unici "Partly Free" dell'Europa Occidentale [immagine a sinistra], gli unici "Partly Free" tra le grandi democrazie del Pianeta Terra, perchè noi ne facciamo ancora parte vero?, gli unici "Partly Free" della Zona Euro, che per trovare qualche nostro simile senza finire in Sudamerica dobbiamo guardare ad alcuni Paesi dell'Ex Jugoslavia, o alla Romania, o alla Bulgaria.
Non è possibile - lo ripetono ogni anno giornalisti come Facci, Cruciani, Vespa, Belpietro - figuriamoci se l'Italia può stare informativamente peggio di Paesi come la Corea del Sud, il Cile, la Polonia, pure della barcollante Grecia. E ce ne sono tanti, tanti davvero, prima di noi. Che in fondo è solo una classifica, terzi, ultimi o 72esimi che differenza fa? Non è possibile che il Suriname o la Nuova Guinea ci guardino da lassù, maddai, non scherziamo.
Già, sembra impossibile. Magari hanno sbagliato. Magari andando a controllare meglio tra le "Libere" Jamaica, Barbados, Lituania, Taiwan (e tante altre, ripeto) si scoprirebbe che pure loro hanno un Leader Maximo che minaccia telefonicamente i Garanti delle Comunicazioni per ottenere la testa dei pochi giornalisti scomodi rimasti, che possiede il 90% dei Media che contano, che combatte l'Informazione con l'Epurazione, che guarda caso prima delle Elezioni tutte le trasmissioni di approfondimento, toh!, vengono bloccate, che "strozzerebbe" i registi e gli scrittori che parlano di Criminalità Organizzata, che rifiuta qualsiasi faccia a faccia catodico nonostante sia il re della comunicazione, che può contare su mastini-giornalisti privi di etica professionale e disposti a tutto pur di demolire l'avversario del momento, che ha conquistato e mantenuto enormi poteri televisivi ed editoriali mediante l'uso di corruzione e leggi Ad Personam. Ecco, dai, Nuova Zelanda, Ghana, Portogallo, Sud Africa, devono, devono avercelo uno così, non possono stare meglio di noi.
Però consoliamoci, che un lato positivo c'è, il Direttore della Rai Mauro Masi la sparò un pochino troppo grossa l'altra volta: lo Zimbabwe è ancora là in fondo, no, tranquilli, non ci ha ancora superato.

5/01/2010

Buon Primo Maggio.

Lo sapevate che in Italia la festività del Primo Maggio fu soppressa durante il ventennio fascista, che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma,ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale nel 1945?
Un pensiero doveroso in questo giorno di festa va a tutti quelli che un lavoro non ce l'hanno...


Vocidipiazza