12/30/2007

La democrazia senza popolo..



"gli assenti hanno sempre torto e perdono il diritto di reclamare"

Tutti contro gli amministratori Vietresi rei di gestire da anni la casa comunale, padroni assoluti della politica locale e scarsa sensibilità e capacità di gestire il cambiamento.
Delegittimiamo anche l’amministrazione attuale e andiamo alle elezioni. Vi siete chiesti cosa potrebbe cambiare per Vietri un’anticipata tornata elettorale.
I cittadini (il popolo) si dice disgustato dalla politica e vuole disertare il voto, astenersi perché stanco, “tanto non cambia niente”. Il non votare è un diritto, anche se si è soliti andare a prendere gli elettori a casa, anche in barella, purché esprimano” liberamente” il proprio diritto al voto.
Questi e altri espedienti in futuro non avranno più senso. Si stanno già assicurando altri trent’anni di amministrazione (Dio volendo) con la formazione di un unico listone. Il grande partito democratico unirà tutti contro nessuno (almeno che possa contendere la piazza) e noi democraticamente saremo costretti a votarli. Se non andassimo a votare, come per incanto, meglio come i comuni sciolti per mafia o camorra, basterà solo il 2% dei loro azionisti elettori per decretare l’inevitabile vittoria. Ci assicureranno il prossimo trentennio con l’assoluto potere conferito dal popolo sovrano che democraticamente non ha votato.
Il listone lo fece Mussolini, poi Hitler e li ha imitati anche Stalin, perché non farlo a Vietri. In effetti, sono trent'anni che ci presentano listoni (liste bloccate) che hanno impedito il ricambio politico e generazionale. Tutto questo vale di più per la politica nazionale.
Anche questa volta ho il timore che avvenga la solita sceneggiata, ci daranno LA LIBERTA’ di scegliere: o votare o stare a casa! Sono cosi forti e radicati da lasciare sopravvivere la democrazia del branco, perché i mandriani saranno sempre gli stessi!

12/25/2007

Filastrocca di Capodanno.




Questa filastrocca è di un ragazzo di 13 anni di Ortisei.Vive in montagna e conduce un a vita semplice e in continuo contatto con la natura.Mi ipira la sua semplicità nelle aspettative di vita, l'umiltà di chi è felice dentro e ricerca la felicità negli altri.Un amico che è stato per vacanza ospite di questa famiglia è ritornato a casa sconvolto da questa essenza di vita, senza fronzoli, semplice,senza fretta, lontano dai clamori della città, dei loghi e dei stereotipi che da noi caratterizzano i ragazzi della sua età. Un modo di apprezzare la vita che tanti suoi coetanei forse non proveranno mai.

Filastrocca di Capodanno
Fammi gli auguri per tutto l'anno:
Voglio un Gennaio col sole d'Aprile,
Un Luglio fresco, un Marzo gentile.
Voglio un giorno senza sera,
un mare senza bufera.
Voglio un pane sempre fresco, sul cipresso il fiore del pesco.
Che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

12/22/2007

IL PRESEPE SULLA ROCCIA




A Raito il presepe tra arte e tradizione.


Il presepe sulla roccia di Raito è un’originale rappresentazione presepiale che, nella sua forma semplice ed essenziale, richiama il luogo e le tradizioni di questo splendido borgo marinaro.
Una vera opera d’arte che nasce su un pezzo di roccia sporgente lungo la stradina del paese, sostegno naturale ad una vecchia e caratteristica scalinata, che all’epoca rappresentava una delle tante scorciatoie per i viandanti che percorrevano le tortuose stradine fino al mare.
Il presepe incarna quest’ambientazione rappresentando sentieri e ponti scavati nella roccia, un percorso straordinariamente naturale che conduce i pastori per impervi sentieri fino ad arrivare alla grotta dove li attende la sacra famiglia.
“L’attesa” potrebbe essere il tema che meglio esprime quest’opera.
L’attesa della Madonna, espressione universale di donna nell’attesa della maternità, che in quest’opera si coniuga, nelle espressioni e nei sentimenti, con quella delle donne intende nelle umili faccende di casa nell’attesa dai mariti pescatori di ritorno dal mare.
Una visione semplice, niente addobbi e giochi d’acqua, ne banchetti e opulenze, le luci, come piccole lucciole illuminano tipiche casette in ceramica disposte qua e la sulla roccia a formare un paesaggio stile arabesco che richiama tutto il fascino e mistero della cultura orientale. Il presepe esalta l’aspetto paesaggistico, come conviene ai paesi di mare, e ridimensiona la rappresentazione di scene di vita. Pochi pastori, tutti in ceramica grezza, quasi invisibili, suggerisce la vita dei pescatori che il mare tiene lontano dal normale vivere sociale.
Il presepe sulla roccia nato all’inizio degli anni ottanta per iniziativa Circolo Culturale Raito 80 è divenuto una vera tradizione per i giovani di Raito che ogni anno, con impegno e passione, ripropongono nella sua essenza, senza variazioni di tema né di stile. Forse il momento più suggestivo è rappresentato dalle prove di colori per la scelta della tonalità giusta da dare all’intera parete che sovrasta la roccia, che per l’occasione diventa un cielo stellato di un blu intenso ed il sole all’orizzonte, un’alba nascente, che ripropone il tema dell’“attesa”, in questo caso di un nuovo giorno di speranza e di fede.

12/15/2007

NEL SEGNO DI ZORRO..


La mia generazione gli aveva affibbiato questo nomignolo a causa di una mantella nera che indossava d’inverno, simile a quella dal celebre attore che nel famoso film per ragazzi dell’epoca impersonava un insuperabile spadaccino al servizio dei più deboli.
Senza pensarlo un nome che ha rispecchiato la sua vita. Il nostro don Gerardo abile ed insuperabile pastore della chiesa di Raito ha sempre avuto ben affilata l’arma della sapienza e della saggezza unita ad una inconsueta intelligenza e lungimiranza .
Troppo evidente la sua statura e spessore culturale che avrebbe potuto portarlo a ben altri incarichi di rilievo in ambito ecclesiastico, per questo ritengo sia stato una vera fortuna per la comunità Raitese poter beneficiare di una simile guida.
Schivo e silenzioso, mai stato presenzialista, una figura che sentivi esserci sempre ma che si faceva veder poco. Silenzioso e garbato come il suo modo di parlare, come il suo camminare, e don Gerardo di cammino a piedi ne ha fatto veramente tanto. Il suo fisico esile e agile favoriva veri salti da una parrocchia ad un’altra, dalla scuola, alla curia, una vitalità serena che non lasciava mai trasparire segnali di stanchezza. Fino alla fine, anche nella evidente sofferenza degli ultimi tempi, era sempre quello di sempre, un sorriso e qualche battuta ironica per chi incontrava ed il classico “ ringraziamo il Signore” ad ogni accenno alla sua salute.
Una figura importante per Raito. Il suo modo di essere, serio ed austero, ma allo stesso tempo ironico e cordiale, ha instillato, nelle tante generazioni tenute a battesimo, il valore del rispetto ed amore per il prossimo e quello del sacrificio, importante a suo dire, per vivere una vita piena, intensa, che concilia con se stessi e con Cristo.
Una personalità forte e decisa come quella di don Gerardo era inevitabile avesse un ruolo di spicco nella vita di Raito ed Albori. Il suo impegno nell’aggregazione cattolica e sociale delle comunità, specie dei giovani, è stato una prerogativa della sua opera pastorale.
L’Azione Cattolica, vero fiore all’occhiello del suo operato, ha ancora oggi un ruolo importante per tutta la comunità raitese, specie in un’epoca che favorisce tanti altri interessi ed attrattive per i giovani.
Con un pizzico di sentimentalismo ricordo il Circolo Giovanile a lui dedicato, il primo che cercava di coniugare un impegno civico e religioso. Intere generazioni sono passate da quel Circolo e a tutti ha lasciato qualcosa di importante. Tanti gli spunti ed aneddoti che ci riportano a quel luogo di incontro per i giovani del paese.
In tanti anni di attivismo al Circolo, don Gerardo non l’ho mai visto, la conferma del suo essere e non apparire, persona che apprezzi nella sua interezza solo se ti confronti con serenità d’animo e senza pregiudizi.
A mio avviso, quelli che lo hanno attaccato, anche duramente, hanno dimostrato questo limite sia di analisi dell’uomo ma sicuramente culturali, con modalità grette ed arroganti, un vero movimento anti-parrocchia, un attacco in forza ad un fortino che ha sempre mantenuto il ponte levatoio abbassato e la porta spalancata, ed un uomo, don Gerardo, sempre pronto al dialogo e al perdono.
La sua fermezza scambiata come una sfida, era propria di un uomo sereno e di una forza interiore che solo un umile servo di Dio può avere, un capitano che da tranquillità all’equipaggio in un mare in tempesta, proprio come Mosè con il suo popolo, anche quando in tanti, in quel periodo, hanno abbandonato la sua nave per credere nel vitello rosso del moralismo ideologico.
Sono stato vicino a don Gerardo in quel momento, me ne vanto oggi, ne vado fiero, per la coerenza dei miei valori, per la fortuna di essere guidato dai suoi consigli, per avere conosciuto in profondità la bontà del suo vivere, una scuola di vita.
Grazie don Gerardo, hai lasciato un segno in tutti noi, un segno indelebile nei nostri ricordi, inciso con la spada della fede, ma pur sempre il segno di Zorro.

12/02/2007

Amalfi ed il medioevo.



Martedì 27 Novembre 2007, alle ore 11.00, presso la Basilica del SS. Crocifisso di Amalfi, sede del Museo Diocesano, sarà presentata l'esposizione della Cassetta Eburnea dell'Abbazia benedettina di Farfa. L'opera costituisce una delle principali opere d'arte del Medioevo mediterraneo, riconducibile sicuramente ad Amalfi nel terzo quarto dell'XI secolo. Suo committente, infatti, fu l'amalfitano Mauro Comite, il quale dedicò alla Vergine il prezioso cofanetto come si legge in una lunga scritta dove vengono richiamati i nomi dei suoi sei figli. Uno di questi, Pantaleone, fu il committente della porta di bronzo bizantina che decora l'ingresso della cattedrale di S. Andrea. Proprio con la cassetta di Farfa si documenta la nascita di una bottega nella lavorazione dell'avorio in Costa d'Amalfi. Farla tornare nella cittadina costiera, anche se per breve tempo è stato un impegno del Centro di Cultura e Storia Amalfitana e della Soprintendenza BAPPSAE di Salerno e Avellino, in collaborazione con il Comune di Amalfi e la Curia Diocesana. Sicuramente si tratta di un grande evento per gli studiosi e per la cittadinanza che hanno la possibilità di vedere, per la prima volta in patria, un pezzo della straordinaria cultura di Amalfi medievale a stretto confronto con la porta bizantina. L'opera resterà esposta fino al 9 Dicembre 2007.

12/01/2007

Tante lampade, poca luce(sui veri problemi).





Molti ricorderanno quando le strade e i vicoli dei nostri paesini erano bui e solo poche lampadine, disposte a caso, tentavano di garantire la nostra incolumità nel percorrere di sera strade e scalinate.
Era l’epoca in cui la politica locale voleva la mitica lampadina al centro di fervide battaglie, diventando a tratti il mito, l’icona di conquiste sociali.
La lampadina come metro di giudizio per amministratori dell’epoca, l’ironia “ non sei stato capace di mettere neanche una lampadina” per gli amministratori ritenuti inetti e incapaci.
Altri tempi, vecchi problemi, oggi sostituiti da altri, quali la viabilità, i rifiuti, la sicurezza, tanto per citare quelli più importanti.
A proposito della viabilità, i comuni della costiera amalfitana stanno preparando un progetto che prevede due enormi tunnel che, aggirando tutti i comuni costieri, li liberano dalla morsa del traffico. Una sorta di tangenziale sotterranea per raggiungere tutti i paesi costieri.
L’indimenticabile amico Lucio Barone quando ipotizzò una galleria per liberare Raito dalla morsa del traffico, fu deriso. Per l'epoca, l’idea del geniale Lucio fu ritenuta di proporzioni galattiche, improponibile! Erano gli anni 1980 e la galleria di Ravello cominciava ad essere una realtà, noi ancora a bisticciare per una lampadina.
Ancora oggi si evita di affrontare i problemi in modo concreto, e si ha il coraggio di rispondere alla gente con la solita demagogia e populismo che ormai caratterizza il nuovo corso politico. Ottanta centimetri di marciapiede non è una seria risposta al problema della viabilità a Raito, anzi un intervento, che se come quello precedente, servirà a deturpare ulteriormente l’ambiente paesaggistico e favorire l’intralciante sosta delle auto lungo il Corso Gianturco.
E poi, ancora la solita lampadina!
La precedente amministrazione non sapendo cosa inventarsi, cambiò tutte le lanterne, l’attuale, per non essere da meno, ha preso di mira i pali d’illuminazione sulla provinciale da Raito per Vietri. Peccato per tanto spreco se si pensi che è di questi giorni la notizia che La lampadina più vecchia del mondo (accesa per la prima volta nel 1885) appena ritrovata a Fiume, funziona ancora!

11/27/2007

Forza Italia fa festa e nomina l’Avv Fasano a guida del partito.




Il movimento politico di Forza Italia di Vietri Sul Mare ha festeggiato il suo primo anniversario dalla fondazione del circolo vietrese. I dirigenti e i simpatizzanti si sono dati appuntamento domenica 28 ottobre in Piazza Matteotti, dove si è svolto il comizio di presentazione ufficiale del circolo e il resoconto delle attività e progetti politici futuri. Al comizio sono intervenuti l’On. Mara Carfagna, il Sen. Gaetano Fasolino ed il sindaco di Pagani Alberigo Gambino.
La chiusura del comizio è stata affidata all’Avv. Domenico Fasano, noto professionista vietrese su cui il movimento punta le proprie chance per le prossime elezioni amministrative.

Abbiamo chiesto all’Avv. Fasano le impressioni dopo la sua prima uscita pubblica:

Siamo molto soddisfatti per com’è riuscita la nostra festa politica. Abbiamo alle spalle un grande movimento politico, quello di Forza Italia che, nonostante i lavori congressuali in corso, ha voluto essere presente con importanti dirigenti nazionali, a conferma della fiducia e del sostegno per il nostro progetto politico. Inoltre, la presenza di tanti amici e gente comune confermano la volontà di dare a questo Comune una radicale svolta politica amministrativa, un cambiamento di uomini e sistema che ha condotto, anno dopo anno, il comune di Vietri al degrado e alla miseria.

Come intende procedere per fare crescere il circolo politico di Forza Italia a Vietri:

Nel mio intervento mi sono rivolto ai giovani di Vietri. Ritengo che senza il loro contributo di entusiasmo ed idee non sono pensabili le svolte generazionali della politica e dello sviluppo del nostro territorio. Il loro futuro passa anche attraverso le scelte politiche è quindi assurdo delegarlo nelle mani di vecchie sequoie dalle radici profonde che da anni asservono i giovani solo per loschi giochi di partito. I circoli di Forza Italia vogliono avvicinare i giovani alla politica, alle responsabilità del proprio futuro, ma facendoli passare dalla porta principale, senza assoggettamenti e senza ricatti.

A lei il difficile compito di formare la squadra che Forza Italia presenterà alle prossime amministrative. Quali criteri adotterà nelle scelte?

Una squadra che vuole governare il cambiamento deve possedere capacità, spirito di servizio, elevato senso della legalità e anima innovatrice. Tutti i cittadini vietresi che si rivedono in questi valori saranno parte integrante della nostra squadra. Sono certo che daremo una grande opportunità a quanti vogliono gettare la maschera della diffidenza e scendere in campo per programmare un futuro migliore per noi e per i nostri figli.

11/26/2007


Un miliardo e mezzo di euro. Tremila miliardi delle vecchie lire. Diciamo una buona fetta di manovra finanziaria. È quanto se ne andrà dalle tasche degli italiani a causa delle multe. Certo, se fossimo più attenti ai semafori rossi, ai limiti di velocità e ai divieti di sosta, pagheremmo di meno. Ma non tanto. Infatti, le multe sono diventate parte della politica economica dei comuni. Che si trovano quasi costretti a fare cassa alle spalle degli sventurati automobilisti che passano per il loro paese.

Ammette “la colpa” Secondo Amalfitano, coordinatore nazionale dei piccoli comuni dell’Anci, che a Panorama.it spiega: “È vero. I comuni adottano la tecnica delle multe. Ma lo fanno per sopravvivere”. Amalfitano ne spiega le motivazioni: “Da alcuni anni ormai si sta manomettendo l’assetto secolare dei comuni con provvedimenti isolati e senza visione complessiva costringendo al taglio i bilanci. Questo stravolge gli enti locali. E per i piccoli comuni la cosa è ancora più grave”.

Sta di fatto che la somma totale derivante dalle multe è cresciuta di oltre il 50% negli ultimi cinque anni. E poi c’è una delle questioni fondamentali. La legge sulla sicurezza stradale prevede che i soldi incassati dalle multe siano investiti in sicurezza stradale. Cosa che puntualmente non avviene, perché ci sono da ripianare i bilanci locali. Ancora il coordinatore dei piccoli comuni dell’Anci cerca di capire le motivazioni: “Chiudere una buca per un comune diventa problematico e difficoltoso con i bilanci attuali”.

In numeri assoluti, ovviamente, Roma e Milano la fanno da padroni per numero di multe. Ma in termini relativi sono proprio i piccoli comuni ad essere le sanguisughe degli automobilisti. Il primato del rapporto tra gli introiti da contravvenzioni e il numero di abitanti spetta a Santa Luce: 1.600 anime in provincia di Pisa per un incasso di 1,7 milioni di euro grazie alle contravvenzioni nel 2005. Ovvero 1.100 euro ad abitante. Quando la media nazionale è di 35 euro l’anno.

Amalfitano prova a spiegare: “Un taglio ad un piccolo comune è gravissimo. Di qui la necessità della fantasia italica di aggrapparsi a quello che c’è in giro: le multe in primis“. Non è la solita faccenda dei costi della politica, è questione di sopravvivenza”.

11/25/2007

VIETRI ANNO ZERO! RIVOLUZIONE SOCIALE.


ANCORA RIMPASTI NELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VIETRI, MA GLI INGREDIENTI RIMANGONO SEMPRE GLI STESSI. LE DELEGHE SI TOLGONO E SI RIDANNO AGLI STESSI. UNA MAGGIORANZA CHE NON RISPECCHIA SIA NEGLI UOMINI CHE NELLE INTENZIONI QUANTO ESPRESSO IN CAMPAGNA ELETTORALE. IL GALLEGGIARE DEL SINDACO GIANNELA TRA MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE ALLA RICERCA DEI NUMERI PER GOVERNARE E' SCANDALOSA E IRRIGUARDOSA NEI CONFRONTI DEI CITTADINI. ANCORA SI PRIVILEGIA LE LOGICHE DI BOTTEGA(PERSONALI)E NON QUELLI DELLA GENTE.

VIVACCHIARE (GLI AMMINISTRATORI) E LASCIARE VIVACCHIARE(LA POPOLAZIONE)E' UN CONCETTO E FILOSOFIA DI VITA TUTTA VIETRESE CHE HA CONDOTTO QUESTO PAESE ALLA SOGLIA DELL'INDIGENZA CIVICA E SOCIALE.
BASTA ASSISTENZAILISMO (ASSOCIAZIONI SOCIALI, COOPERATIVE SOCIALI, SOCIETA' FALLIMENTARI)ALLE SPALLE DEI CONTRIBUENTI. ADESSO BASTA.
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE RITORNI AI VITERESI DEGNI DI TALE NOME, INTEGRI NELLA MORALE E CAPACI DI GESTIRE I CAMBIAMENTI IN CORSO.

RIBELLARSI E' DOVEROSO. RINNOVARE UOMINI E RILANCIARE UN VERO PROGETTO PER VIETRI E LE SUE FRAZIONI AL COLLASSO E' VITALE PER TUTTI NOI CITTADINI.
ADESSO IL CORAGGIO DI FARSI AVANTI DI QUANTI SI SENTONO DISPONIBILI PER UN ATTO DI VOLONTARIATO SOCIALE NECESSARIO PER SALVARE IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI.

VIETRI ANNO ZERO!RIVOLUZIONE SOCIALE.

QUESTO L'APPELLO ALLA MOVIMENTAZIONE CITTADINA CHE LANCIAMO DA QUESTO BLOG .
DOPO LE PRIMARIE, FALSA ED INDEGNA FORMA DI PARTECIPAZIONE CIVILE, MA SOLO PER VIDIMARE QUANTO GIÀ' DECISO DAI PARTITI, I LORO LEADER E I LORO CANDIDATI!!! ADESSO LE PRIMARIE LE FAREMO NOI, MA QUESTA VOLTA PER DECIDERE LA VERA RAPPRESENTANZA CIVICA DEGNA E DISPONIBILE DI AMMINISTRARE VIETRI.
VIETRI ANNO ZERO ! RIVOLUZIONE SOCIALE ADERISCE AL MOVIMENTO LISTA CIVICA NAZIONALE.

11/19/2007

I COSTI DELLA POLITICA






Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che
recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti (ma
và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa ¬ 1.135,00
al mese.

Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei
verbali ufficiali.


STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE

STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese

PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)

RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese

INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)



TUTTI ESENTASSE
+

TELEFONO CELLULARE gratis

TESSERA DEL CINEMA gratis

TESSERA TEATRO gratis

TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis

FRANCOBOLLI gratis

VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis

CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis

PISCINE E PALESTRE gratis

FS gratis

AEREO DI STATO gratis

AMBASCIATE gratis

CLINICHE gratis

ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis

ASSICURAZIONE MORTE gratis

AUTO BLU CON AUTISTA gratis

RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro
1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo
35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi
(per ora!!!)

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in
violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per
quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della
Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una
segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI
di EURO.

La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

Far circolare.......si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei
privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono
essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia
rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......

11/17/2007

LA DOMENICA NEL PALLONE.....

I FINAZIAMENTI RUBATI.(ATTO I°)

COMINCIAMO A CAPIRE L'EUROPA E I SUOI FINANZIAMENTI!!!


Lista Civica Nazionale per un NO al Golpe Bianco.



Alle ultime elezioni noi cittadini siamo stati costretti a votare per liste bloccate. Lo imponeva la «porcata» della legge Calderoli. Non abbiamo potuto scegliere i nostri candidati, che sono invece stati scelti solo dalle dirigenze di partito. Già prima del voto si sapeva chi avrebbe fatto parte del Parlamento e solo su un´esigua minoranza rimaneva l´incertezza. Ora i partiti che si erano adattati di buon grado a quella pessima legge dicono di volerla cambiare.

Ma non una sola tra le proposte che circolano permette l´esercizio della volontà popolare. Un comitato composto da esponenti dei due schieramenti raccoglie le firme per un referendum abrogativo che peggiora la legge. In nome del bipolarismo trasferisce il premio di maggioranza dalla coalizione alla lista che prenderà più voti. Così noi cittadini per impedire la sconfitta della nostra coalizione saremo costretti a votare la lista, bloccata, che ha maggiore possibilità di successo e dovremo così rinunciare all´espressione di un voto critico e indipendente.

I referendari sostengono che questa forzatura serve a costringere il Parlamento a scrivere una buona legge. Ma le proposte che in aula raccolgono i maggiori consensi sono peggiori della legge vigente. Ingannano il popolo promettendo la riduzione del numero dei parlamentari (cosa che i parlamentari stessi non voteranno mai), rendono necessarie modifiche costituzionali, come il premierato, che abbiamo appena bocciato con il referendum costituzionale e ci costringono di nuovo a votare per liste bloccate. I partiti vogliono imporre il loro monopolio della rappresentanza politica.

Noi cittadini che abbiamo salvato la Costituzione nel referendum dell´anno passato vogliamo scegliere in libertà e autonomia chi ci deve rappresentare in Parlamento. Vogliamo poter dire SI a qualcuno che ci convince e NO a qualcuno che non stimiamo. I partiti svolgono un ruolo decisivo nella democrazia ma ciò non dà loro il diritto di sequestrare l´esercizio della volontà popolare.

La formazione delle liste elettorali deve essere fatta con il concorso dei cittadini interessati: le primarie non possono riguardare solo l´indicazione del premier ma devono anche e soprattutto selezionare le candidature nei collegi. Le liste devono essere aperte.

Se queste elementari libertà saranno negate, i partiti sappiano che le loro possibilità di successo sono appese a un filo. I cittadini che, più o meno convinti, li hanno sempre votati la prossima volta potranno dire: NON VOTO SE NON SCELGO.

UNA VALANGA DI FIRME PER RIAFFERMARE IL NOSTRO DIRITTO DI SCEGLIERE .

11/15/2007

Bonea inquinato prosciolto l’imprenditore






SALVATORE MUOIO Vietri sul Mare. «Assolto perché il fatto non sussiste»: poche parole ma liberatorie. Cade l'accusa per il giovane imprenditore Pietro D’Ambrosio, titolare della Deterchimica srl, di aver inquinato il Bonea, il torrente che nasce e conclude la sua corsa nel mare di Vietri. Una vicenda giudiziaria che ha avuto inizio nel 2003 ed è durata a Cava ben quattro anni. «La giustizia finalmente ha trionfato, ma quanta fatica, sono grato al mio legale Luigi Ferrone che ha sempre creduto in noi e all'equilibrio della magistratura. La sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste fa giustizia di tante amarezze e di tante accuse piovuteci addosso. D'improvviso eravamo diventati gli attentatori del Bonea», dichiara D’Ambrosio. La vicenda ha avuto inizio a seguito di una denuncia di Antonio D'Arienzo e Antonietta Galdi, proprietari di un fondo confinante con la fabbrica. Assistiti dagli avvocati Fernanda Tiacci e Gianluca D'Aiuto lanciarono il grido di allarme, lamentando l'inquinamento da parte della azienda di detersivi, e costituendosi parte civile. Da quel momento Noe, Arpac hanno tenuto a più riprese sotto controllo la ditta. «Siamo stati completamente a disposizione delle autorità, abbiamo offerto la massima collaborazione, eravamo i primi a volere che si facesse chiarezza e si mettesse fine una volta per sempre alle tante accuse mosseci ingiustamente. E alla fine la giustizia ha trionfato», sottolinea D’Ambrosio. Nel corso delle indagini fu avviata una nuova inchiesta, sempre le stesse accuse dagli stessi vicini, nuovi accertamenti, nuovi controlli, sempre da parte dei Noe e dell’Arpac. Il giudice Frattini nel febbraio del 2007 archiviava la denuncia, mentre proseguiva la vertenza legale aperta nel 2003. È una storia, questa, che ha lasciato l'amaro in bocca alla famiglia D'Ambrosio che a Vietri ha sempre goduto la stima di tutti tanto che i rapporti con i vicini sono stati sempre improntati a rispetto reciproco. «Se fino ad oggi in nome di un antico rapporto di vicinanza non abbiamo approfondito storie e vicende, da oggi ci preoccuperemo di far valere dovunque i nostri diritti», commenta Pietro D'Ambrosio che ribadisce che i primi a rispettare l'ambiente sono loro. «L'ambiente, la sua salvaguardia sono per me e per la mia famiglia una regola di vita», conclude.

11/13/2007

Vietri-Cava statale Killer






Una Smart capovolta, una 500 finita fuori strada, tre feriti di cui una donna ricoverati al Santa Maria dell'Olmo con fratture multiple alle gambe, e il traffico bloccato per l'intera mattinata: è il bilancio dello spettacolare incidente verificatosi ieri mattina sulla statale 18 in località Tengana (nella foto). Secondo la ricostruzione, fornita dai carabinieri, con ogni probabilità è stato l'asfalto bagnato a far perdere il controllo all'automobilista alla guida della Smart. Erano da poco trascorse le 8 e, all'altezza della Tengana, l'auto è uscita di strada andandosi a schiantare contro una 500 che viaggiava sull'altra carreggiata in direzione di Cava. L'impatto è stato fatale: la Smart si è capovolta e i suoi passeggeri sono rimasti intrappolati nell'abitacolo. Sul posto sono giunti immediatamente gli operatori del 118 (Saut di Cava e di Vietri con i volontari della Croce Bianca) e i carabinieri della stazione locale, diretti dal comandante Paolo Mannino. Per fortuna solo lievi le ferite riportate dai conducenti di entrambi i veicoli. Ad avere la peggio è stata una cinquantenne che viaggiava a bordo della 500. Accompagnata al pronto soccorso, la donna è stata sottoposta a tutti gli esami del caso. Il primo bollettino parla di fratture alle gambe e diverse contusioni. Un'ora più tardi un altro incidente, sempre sulla statale 18, questa volta all'altezza dell'incrocio con il casello autostradale a pochi passi dal ponte per Santa Lucia. Secondo una prima ricostruzione un tre ruote modello Ape ha tamponato una Panda. A seguito dell'impatto la donna che era a bordo dell'auto ha riportato diverse contusioni ed una frattura alla gamba. A soccorrerla il medico del 118 e gli operatori della Croce Bianca che, dopo aver prestato i primi soccorsi, hanno trasportato la donna in ospedale. Intanto i militari diretti dal comandante Paolo Mannino e hanno eseguito i primi rilievi per cercare di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Sul luogo è sopraggiunta anche una gazzella dei carabinieri. Nelle ore centrali della mattinata la circolazione veicolare su tutta la statale 18 ha subito forti rallentamenti. Problemi e disagi per automobilisti e camionisti specie all'imbocco dell'autostrada e di riflesso su corso Mazzini e via Prolungamento Marconi. «Non è possibile ogni volta che piove rimaniamo imbottigliati nel traffico - si lamentono alcuni pendolari - Con la pioggia si verificano puntalmente rallentamenti ed ingorghi, così come con la stessa puntualità si verificano incidenti più o meno lievi». La statale 18, e in particolare il tratto che collega Cava a Vietri sul Mare, è stata ribattezzata «statale killer» proprio per l'elevato numero di incidenti che si verificano. Diversi i correttivi annunciati per cercare di diminuire il rischio incidenti ed aumentare il livello di sicurezza.

11/12/2007

PER VIETRI NUOVI VOLTI PER UNA NUOVA POLITICA.

GlI AMMINISTRATORI COMUNALI DI VIETRI SUL MARE SONO DEI POLITICI. ANCHE PER ESSI VALE LA LEGGE BIAGI DEL CONTRATTO CO.CO.CO.
SI FANNO VOTARE, PRESENTANO PROGETTI, MA QUANTI ANNI OCCORRONO PER REALIZZARLI?
A GUARDARE LA LISTA DEGLI AMMINISTRATORI VIETRESI NE SCOPRIAMO DELLE BELLE!!!!
A PARTE I NUOVI GIOVANI ELETTI NELLE ULTIME AMMINISTRATIVE, OGGI SI CONCENTRA SUL NOSTRO AMATO COMUNE UNA SCHIERA DI PERSONE CHE SONO LI DAI VENTI A TRENT'ANNI.
SI, AVETE LETTO BENE,DAI QUATTRO AI SEI, IN MEDIA,MANDATI AMMINISTRATIVI.
VERAMENTE PAZZESCO SE SI ATTIENE AI RISULTATI OTTENUTI.
QUANTI ANNI VOGLIAMO CHE QUESTI SIGNORI RESTINO A GOVERNARCI E FINIRE DI MANDARCI ALLA DERIVA?
QUESTI SIGNORI AFFERMANO CHE GRILLO SIA SOLO UN ATTORE.....


11/09/2007

Conformismo deleterio



Il conformismo deleterio fa vincere il due di briscola..

L’ACCADEMISMO COMPORTAMENTALE, ACCOLTO SENZA CONVINZIONE, SENZA ORIGINALITA’ E ACRITICAMENTE DAI GIOVANI DELL’ULTIMA GENERAZIONE DENOTA DISIMPEGNO SOCIALE, INTIMISMO PRIVATO ESASPERATO E MUTISMO ESISTENZIALE .

QUESTO ATTEGGIAMENTO RINUNCIATARIO GENERA UN ALLINEAMENTO SERVILE ALLE OPINIONI POLITICHE RICORRENTI, TIPO DI UBBIDIENZA ALLE IDEE SOCIALI DEL POTERE.

QUESTO PEDISSEQUO LIVELLAMENTO MENTALE, QUESTA VIGLIACCHERIA ESISTENZIALE E QUESTO ACCOMODAMENTO GENERALIZZATO (PRIVO DI QUALSIASI CORAGGIO CULTURALE E COSCIENZIALE) PRODUCE UNA PROLUNGATA PERMANENZA DEI GIOVANI NELL’AMBITO DELLA FAMIGLIA D’ORIGINE

Due di briscola...


Due di briscola.
Sarà capitato anche a voi, pur se non avvezzi al gioco delle carte, di sentir proferire quest'espressione e, anche ignorando il preciso significato tecnico, avrete sicuramente intuito che non ci si riferiva ad una soluzione piacevole, né allettante.
Nella briscola, famoso gioco di carte, vince, com'è noto e banale, chi fa più punti. Le carte che valgono di più sono, in ordine: l'asso, il tre, il dieci (il re), il nove (il fante) e l'otto (la donna). A comandare il gioco e a tenere in mano le sorti della partita sono, però, le briscole, le nove carte dello stesso seme di quella scoperta al centro, graduate per importanza con la stessa successione cui si faceva riferimento prima per i punti. E' chiaro dunque che il due sia, tra le briscole, poco importante, quella che conta meno, la carta che, a confronto con le altre, perisce sempre. Avere in mano le briscole più importanti significa, quindi, per giocatori esperti, poter gestire la partita a proprio piacimento, intervenire in qualsiasi momento quando la situazione è propizia e necessita di segnali forti. Il giocatore che ha le carte migliori, le briscole più alte, di solito vince, o almeno così dovrebbe essere…
Chi ha in mano il due di briscola, quando gli altri hanno il gioco in pugno e briscole in abbondanza, è quasi spacciato, immobilizzato, difficilmente riuscirà a far punti. La situazione muta notevolmente quando, invece, ci si trova di fronte a giocatori avventati e imprudenti, poco accorti a quello che è lo scenario e le varie fasi della partita. Se chi ha tutte le briscole migliori le sciupa o, distratto, non le utilizza, allora succederà che anche il due di briscola servirà a far risultato, anzi, potrà accadere che sia proprio la carta più bassa a totalizzare carichi di punti e a decidere l'esito della partita…
Si danno nella storia del genere umano situazioni, episodi ed eventi che diventano molto simili ad una partita a briscola, dove è di vitale importanza sapersi giocare le proprie carte vincenti. Società democratiche e uomini assennati possiedono da sempre le briscole più alte, le chiamano rispetto, civiltà, tolleranza, pace, diritto, anziché asso, tre, re, fante e donna. Il problema è che, se anche si hanno queste carte in mano, per svariati motivi, se ne giocano altre, col rischio di compromettere l'esito finale della partita.
C’è un filo sottile con la importante partita politica amministrativa che si sta giocando ormai da diversi anni a Vietri Sul Mare.
Una grave crisi di politica e di valori che ormai comporta ogni settore della comunità di Vietri (imprenditoria,commercio,associazioni,ecc) che ha favorito la cultura del qualunquismo, disinteresse della popolazione per il paese,clientelismo sfrenato,passività.
Una profonda crisi decretata negli anni da assenza di un minimo di programmazione e progettualità , approssimazione nella gestione del solo ordinario, lassismo e carenza di controlli amministrativi.evidente tendenza al clientelismo come primario consolidamento del potere,assenza totale delle opposizioni consiliari che di fatto, non avendo garantito un idoneo controllo e,ancora più grave, sottacendo a quanto si perpetua ai danni dei cittadini, si sono resi allo stesso modo co-responsabili di una situazione che rischia di incancrenirsi ancora di più e mettere a serio repentaglio il nostro vivere democratico e legale.
E' tutto come in una grande partita a briscola, in cui, Noi cittadini vietresi,non avendo giocato le carte vincenti, sopperiamo al due di briscola, rappresentato dalle ultime amministrazioni comunali . Fa male constatare che si governi una cittadina in piena autonomia ed autorità ,in totale assenza di controllo e di partecipazione civica, ,anzi favorendo questa cultura e quella del clientelismo spicciolo,bandendo ad arte, qualsiasi forma di dibattito,di confronto,di idee.. Basta poco al due di briscola per divenire importante e decisivo, è sufficiente un piccolo calo di concentrazione da parte del giocatore che ha in mano le carte vincenti.Due di briscola tremendo e feroce, racimola tutti i punti che ,senza rendercene conto, lasciamo senza neanche tentare una benché minima giocata,ignari del valore delle carte che abbiamo in mano.
La cittadinanza di Vietri non può assistere inerme, bisogna intervenire perché in mano si possiedono le carte vincenti. Non tutti in questo mondo hanno le briscole, è per questo che chi ce l'ha deve utilizzarle con sapienza.
Può accadere anche nel gioco delle carte che a volte il due di briscola realizzi un bel giro e conquisti un po' di punti, ma, di solito, a vincere alla fine è sempre il giocatore che ha le briscole migliori. Può starci un tentativo di “bluff”,può starci che si tenti di governare un paese fregandosene della gente, ma attenzione a non abbassare il capo, occhio ad arrendersi: bisogna alzare la testa e gonfiare il petto. E' solo un due di briscola: noi, in mano, abbiamo l'asso e il tre.

NO all'inceneritore nel porto di Salerno


Presto un nuovo inceneritore sarà installato al Porto di Salerno. Sono numerosissimi cittadini della zona Porto che manifestano viva preoccupazione per un progetto che può compromettere seriamente la qualità della vità della comunità.
«E’ una preoccupazione legittima - spiega il Prof. Marchetti, Presidente del Codacons - se non saranno rispettate le norme e le disposizioni europee in materia, i fumi e le polveri sottili ad esempio, potrebbero rappresentare un problema per la salute pubblica e per l’ambiente. Non dimentichiamo che la Corte di giustizia europea ha recentemente condannato l'Italia per l'inceneritore di Brescia, gestito da una municipalizzata, per il mancato eseguimento della Valutazione d'Impatto Ambientale».«I giudici europei hanno, inoltre, ribadito – continua il Prof. Marchetti – che tutte le domande di nuove autorizzazioni per gli inceneritori devono essere rese accessibili in luoghi aperti al pubblico al fine di consentire al pubblico di esprimere le proprie osservazioni prima della decisione dell'autorità competente».
Il progetto di costruzione di un inceneritore a ridosso di un’area urbana ad alta popolosità vede tutti i cittadini come “parte interessata” a cui non è stato chiesto di esprimersi in merito e che non ha ricevuto alcuna informazione pubblica in qualsivoglia sede.
L’ inceneritore non costituisce una soluzione definitiva al problema dello smaltimento dei rifiuti ma comunica un’illusione: i rifiuti vi entrano e, magicamente, scompaiono. Non è così. L’inceneritore non distrugge i rifiuti, ne cambia solamente la composizione chimica e la tossicità.
Siamo convinti che si possano operare scelte diverse anche in materia ambientale. Gli inceneritori e nello specifico, l’impianto che si intende costruire nel porto di Salerno, secondo i più recenti studi scientifici, non sono affatto innocui, anche nelle versioni “tecnologicamente avanzate”.E’ possibile ricorrere a soluzioni alternative e moderne che adottino piani di smaltimento dei rifiuti portuali collegati essenzialmente alla raccolta differenziata e relativo riciclo, con effetti positivi sulla qualità della vita ed anche sul piano occupazionale.
Non serve individuare inceneritori e megadiscariche contronatura e imporre tale volontà alla gente; è necessario da un lato che le istituzioni definiscano ed attuino una seria ed efficace programmazione nella gestione dei rifiuti, dall’altro che la comunità intera divenga protagonista di una crescita socio-culturale che consenta a tutti i cittadini di divenire persone corrette, consapevoli e responsabili del proprio futuro e del futuro delle nuove generazioni.

11/07/2007

A Vietri prevenzione anno zero.


Vietri Sul Mare è tra i comuni di Salerno a più alta incidenza di tumori. Lo dicono le statistiche delle ASL competenti.
Non si conoscono ancora le ragioni, ma è intuibile ricercarle nell'inquinamento chimico-ambientale dovuto alla grande diffusione dell'industria e dell'artigianato ceramico, all'inquinamento eletromagnetico, se si considera che il comune di Vietri Sul Mare è circondato da innumerevoli antenne e ripetitori per le emittenze televisive e telefoniche. Pochi fanno riferimento all'inquinamenmto del porto commerciale. Per la sua posizione geografica proprio a ridosso dello scalo marittimo salernitano,Vietri ne ricava solamente una rilevante fonte di inquinamento senza alcuna risorsa economica.
La battaglia civile in atto per evitare la costruzione del nuovo inceneritore dei rifiuti portuali, proprio all'interno del porto commerciale di Salerno, non ha visto alcuna presa di posizione da parte dell'amministrazione comunale vietrese, nonostante l'impatto ambientale coinvolga in pieno la cittadina costiera.
Sottoscrizioni e perizie tecniche ed ambientali sono state commissionate da comitati ed associazioni ambientaliste e dei consumatori, mentre nessuna posizione della cittadinanza vietrese.
Il diritto alla salute passa innanzitutto dalla prevenzione, disinteressarsi della costruzione di una fonte inquinante "sotto il proprio naso" è da scellerati e criminali.
Sono convinto che si possano operare scelte diverse anche in materia ambientale, gli inceneritori e nello specifico, l’impianto che si intende costruire nel porto di Salerno, secondo i più recenti studi scientifici non sono affatto innocui, anche nelle versioni “tecnologicamente avanzate”.
E’ possibile ricorrere a soluzioni alternative e moderne che adottino piani di smaltimento dei rifiuti portuali collegati essenzialmente alla raccolta differenziata e relativo riciclaggio, con effetti positivi sulla qualità della vita ed anche sul piano occupazionale.

11/06/2007

Politica dei rifiuti o rifiuti della politica


La soluzione finale degli inceneritori:
un crimine ambientale, economico, politico


In 20 anni di gestione fallimentare della nettezza urbana (i rifiuti) si è passati dalla gestione pubblica a quella privata, peggiorando il servizio e facendo arricchire i camorristi di turno. Ora il nuovo “babbà” passa attraverso la costruzione degli inceneritori, chiamati inspiegabilmente soltanto in Italia “termovalorizzatori”.

Gli inceneritori (che in realtà hanno un impatto ambientale ben più devastante delle comuni discariche, e sono di fatto incompatibili con la raccolta differenziata) vengono così fatti passare per la soluzione a tutti i problemi. Non è affatto così. Essi tra l’altro sono finanziati dalla tasche dei cittadini, che non solo pagano per “vendere” agli impianti il combustibile che bruciano (i rifiuti), ma pagano ad un prezzo maggiorato anche l’energia elettrica prodotta mediante l’incenerimento, il cui costo viene scaricato interamente e puntualmente sulle bollette.

Si ha quindi la bruttissima impressione che l’attuale “emergenza” (con puzze annesse) sia soltanto l’alibi scellerato per giustificare l’intero “babbà” degli inceneritori.
Tra l’altro, come se non bastasse, quanti hanno causato questa situazione (e lo hanno fatto in maniera sospetta se non premeditata) saranno lì a prendersene tutti i vantaggi. Ancora una volta sulla pelle della gente…

11/04/2007

Raito: paese dimenticato



Manifesti colorati hanno tappezzato le mura del comune di Vietri e delle frazioni invitando i cittadini all’inaugurazione della nuova villa comunale, una splendida passeggiata sul mare dai tratti artistici unici nel suo genere. Tutti invitati, tranne i cittadini di Raito, dove nessun invito è stato affisso, dimenticanza freudiana che conferma l’abbandono e la scarsa considerazione di questo paese. Il caso vuole che neanche i manifesti inneggianti la farsa, in atto unico, messa in scena dai consiglieri comunali di minoranza, siano comparsi negli appositi spazi murari raitesi.
Noi cittadini di Raito ringraziamo tutta l’amministrazione comunale per averci evitato di assistere all’ennesimo, pessimo, spettacolo, ben contenti di lasciare le poltrone del teatro ai più fortunati cittadini vietresi.
L’[AMMINISTRAZIONE GIANNELLA] con quest’atto, appone il suo nuovo timbro sul degrado e l’abbandono in cui è stato relegato, ormai da troppi anni, il meraviglioso paese di Raito.
Il timbro sul degrado della viabilità che ha raggiunto quest’estate il suo livello massimo, al limite della vergogna, fonte continua d’irritazione stress per i residenti costretti ad un parcheggio impossibile.
Il timbro sulla sporcizia del paese, diventato ricettacolo per topi, a conferma delle precarie condizioni igieniche in cui versa , specie in un’estate particolarmente calda e senza piogge come quella appena trascorsa. Situazione che sembra destinata a rimanere precaria come il contratto di lavoro di Carlino Fraschetti, unica speranza rimasta.
Sarebbe adesso necessario che la gente di Raito, abbandonasse il tipico atteggiamento contraddittorio e fazioso e ritrovasse unità d’intenti per un concreto atto di protesta che ponga questi problemi ad interesse prioritario per i nostri amministratori.
Alle associazioni di giovani presenti sul territorio un invito a porre questa grave situazione sociale al centro delle loro attività ed agire con lo stesso impegno e motivazione che li ha distinti questa estate nell’animare le serate dei Raitesi, consci però di un’impresa più ardua e difficile, ma decisamente ben oltre il valore di un carosello napoletano.

11/02/2007

Peppone e Don Camillo fan festa insieme.



Si sono svolte a Vietri nei primi di settembre le feste dell’Unità e della Margherita, classici appuntamenti che i partiti riservano ai cittadini e villeggianti nei periodi estivi. Una tradizione ormai radicata da tempo, un importante palcoscenico che alterna momenti di spettacolo, di cultura e di pura gastronomia intervallati da approfondimenti e riflessioni politiche.
Per entrambe le feste quest’anno, un significato diverso, forse perché l’ultima, un ponte verso il nuovo Partito Democratico.
Vedere sventolare le bandiere rosse e quelle bianche/azzurre nella centralissima Piazza Vittorio Veneto, le une vicino alle altre, in una festa comune, ma ancora separate negli spazi e principalmente negli animi, ha rappresentato un forte impatto emotivo per quanti hanno vissuto il periodo dell’aspro contrasto ideologico tra i comunisti e i democristiani, tanto da relegare questa scenografia più ad un film fantastico che alla realtà. Bandiere che, sebbene la recente storia abbia modificato i simboli, mantengono predominante il colori rosso e bianco, due tonalità troppo contrastanti.
Ho pensato subito a Peppone e Don Camillo film simbolo dello scontro tra due culture opposte che, proprio negli anni '50, si scontrano accanitamente proponendo due diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale dell'Italia cattolica e democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo, dall'altra il rivoluzionario modello comunista, rappresentato dal sindaco Peppone.
Guardando i loro film si era portati a pensare che i due fossero acerrimi nemici invece era tutto il contrario perché in fondo in fondo si volevano un gran bene e si capisce, quando insieme tornano a Brescello in bicicletta la voce guida dice, "se uno supera l'altro dopo si ferma ad aspettarlo.
Adesso la corsa si è fermata, i due si sono aspettati ed hanno deciso di procedere insieme, mano nella mano, fino al traguardo che si chiama Partito Democratico, coraggiosa quanto necessaria scelta politica. Apprezzabile il manifesto con cui l’amministrazione comunale si è scusata con la cittadinanza per i disagi provocati dalle manifestazioni. Per una volta, il disagio maggiore sempre essere stato quello degli organizzatori e di tutti militanti, per una festa inedita, un matrimonio di stampo manzoniano con tanti, troppi don Rodrigo pronti a darsi battaglia per un posto di rilievo nel partito nascente.
Di certo pensare Peppone recitare l’omelia e Don Camillo arringare ai compagni in piazza rappresenta una suggestiva revisione storica e divertente di questo film che neanche l’autore ha mai immaginato.

Il turismo da inventare, i giovani per cambiare.




“ in tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario”(G.Orwell).

Sobria e silenziosa l’estate dei Vietresi in perfetto stile con l’attuale amministrazione comunale.
Sembra ci sia stata un’estate particolarmente ricca di presenza turistica, contro ogni tendenza nazionale, senza peraltro una specifica ragione se non quella della casualità, non essendoci state attività ed iniziative che invogliassero a preferire il nostro paese.
Anzi, rimangono ancora irrisolti i grandi interventi che possono dare una svolta turistica al nostro territorio. Mi riferisco al porticciolo turistico, la famosa darsena da decenni nei programmi d’ogni amministrazione, mentre rimane ancora incompleto il progetto del lungomare di Marina, ad oggi solo una colossale colata di cemento in piena costa che ha abbrutito la forma del litorale, ma non la sostanza. Il partito degli ambientalisti compiacente, non contento, ha insignito il comune di petali, vele e stelle, ostentato premio in piena estate, solo forma di un’effimera simbologia politica.
Le presenze però si sono registrate, magari conteggiando anche quelle che i barconi traghettano con viaggi “coast to coast “ alla ricerca di spiaggette e scogli liberi, ad oggi l’unico scalo marittimo attivo rimasto a Vietri.
Prendiamo spunti dai paesi costieri a noi vicini che stanno investendo e sfruttando ogni opportunità per sviluppare l’industria del turismo, relegando Vietri a porta “di servizio” della meravigliosa costiera amalfitana.
Quel turismo che richiede servizi, strutture di ricezione, spirito imprenditoriale, programmazione. Quello che genera economia, che traini il nostro artigianato quale unica ed importante risorsa locale, che stimolano i giovani all’imprenditoria per un lavoro duraturo, che in definitiva abbia una ricaduta su tutta la popolazione residente e non solamente privilegio d’albergatori ed operatori commerciali. Il turismo come economia per avere una scuola degna di tale nome, servizi sociali efficienti, i minore pressione fiscale,che favorisca lo spirito civico dei cittadini(fiducia nelle istituzioni, legalità, rispetto per tutto quello e collettivo).
Tutto questo è il turismo, un volano che se gira giusto cambia le attese di vita, una sfida necessaria per il futuro di Vietri e della sua economia, un turismo da inventare pena miseria ed indigenza sociale.
Registriamo la nullità della nostra proposta turistica ma ci fregiamo di quella di personaggi famosi che in anonimato transitano in qualche nostro albergo, solo “un passaggio” per raggiungere mete a noi vicine e l’altrui progetto turistico-economico.
Per noi vietresi l'estate di sempre, che solo un grave fatto di cronaca ha smosso dal solito torpore, alle prese con i tanti disagi, aumentati se si attiene al traffico, alla viabilità in genere, alla scarsa pulizia delle strade e vicoli, al costo della vita.
Merito elusivo dei cittadini di Vietri che attraverso circoli, comitati, parrocchie ed associazioni varie hanno cercato di animare le nostre serate in questa lunga e calda estate. Feste, canti, e grigliate varie hanno così ravvivato i nostri vicoli, piazzette, borghi e quartieri, concedendo almeno qualche momento di divertimento e spensieratezza. In questi casi non si entra nel merito della qualità e stesura organizzativa, come nel discutibile richiamo a tradizioni e cultura locale, spesso reinvenzione globalizzata di quelle originali.
Basta solo un plauso a questi giovani ed il merito per la loro capacità di finanziarsi così le proprie attività sociali, un esempio di vivacità ed idee che sarebbe bene attingere per lo sviluppo della nostra comunità.
In tutto questo la nostra amministrazione comunale si è limitata al ruolo d’impresario, d’intermediario artistico, dirottando di qua e di la, spettacoli dozzinali concessi da enti sovracomunali (provincia, regione, agenzie per il turismo vari) addirittura vanto dei vari amministratori, che hanno calcato la scena come veline ed ostentato tanto impegno e dedizione al paese.

A Vietri la politica -spettacolo





In un’estate vietrese povera di spettacoli e rappresentazioni teatrali, ci hanno pensato i nostri amministratori comunali a mettere in scena una loro rappresentazione.
Questa volta ad ispirare la compagnia, sempre la stessa, è stata l’inaugurazione della nuova villa comunale, splendida passeggiata sul mare, dai tratti artistici unici nel suo genere, che naturalmente ne ha rappresentato la scenografia.
La trama propone una festa con tanto di banda musicale che accompagna il corteo degli amministratori e sudditi al fatidico taglio del nastro. Tutto sembra procedere in allegria, quando i soliti guastatori irrompono la scena e manifestano la loro disapprovazione per tale opera rivendicando meriti e consensi. La festa si trasforma in un epilogo tragi-comico, e vede gli ignari cittadini trovarsi, tutto di un tratto, nel pieno di una contesa politica.
L’esperto pubblico vietrese non ha gradito perché sperava in un finale diverso, che esaltasse l’opera artistica e il suo significato per Vietri e non facesse prevalere i soliti interessi personali e di bottega, messaggio che neanche la nuova direzione artistica della compagnia è riuscita a trasmettere.
La critica in tal senso non si omette, ma si pronuncia chiaramente, condannando TUTTI i nostri attori (consiglieri) rei di un ennesimo spettacolo di cattivo gusto.
Questione di stile, ma principalmente di dignità, che sarebbe il caso riportare alla ribalta anche a Vietri. Il rispetto, la dignità, l’impegno che ogni vero attore, quando in scena, riserva al suo pubblico, lo coinvolge, ed infine riverisce, nell’attesa del meritato applauso, un consenso universale che lo appaga d’ogni fatica, di qualsiasi sforzo.
Per lo spettacolo va bene anche una farsa, la differenza la fanno solo gli attori.

Un balcone sulla Costiera…Raito.

Raito, fiore all’occhiello del comune di Vietri Sul Mare per la sua ridente posizione geografica, il più bel balcone sulla costiera amalfitana, un gruppo di case incastonate sulla collinetta che domina il golfo di Salerno, una vera perla della natura, un patrimonio inestimabile, ma che anno dopo anno, tra degrado urbanistico ed ambientale, si sta lentamente depauperando.
Immaginare un itinerario turistico tra le stupende stradine di Raito che intersecandosi una con l’altra, formano un suggestivo labirinto, offrendo angolature diverse ad un panorama unico, da dedicare ai veri cultori del turismo naturalistico.
Si potrebbe ideare una classifica dei più belli “balconi” d’Italia, Raito sarebbe certamente tra questi, pronta a sfidare qualsiasi giuria ma disinteresse e campanilismi demenziali non danno sfogo a tanta fantasia.
Al momento ci resta la soddisfazione di “ prestare” alla mitica isola azzurra di Capri i propri scenari naturali per le riprese esterne di una recente “finction” televisiva di gran successo.
Il “reality” invece propone scene che vediamo ormai da anni.
Un paese congestionato dalle auto in sosta lungo le sue anguste stradine e solo grazie all’abilità e la pazienza degli autisti consente di garantire il servizio di trasporto pubblico.
La ripresa delle attività del noto Hotel Raito che ha definitivamente sancito il collasso generale della viabilità e ha regalato, come ornamento al secolare albero di platano (palluccel’), una discarica d’immondizia che stride a tanto lusso.
E’ già iniziata, con i ponti festivi di aprile e continuerà per l’estate intera, la morsa di traffico della statale amalfitana che stringe Raito e tutte le frazioni alte di Vietri in una pericolosa prigione da cui diventa impossibile evadere.
Nei vari progetti futuristici per Vetri si citano recuperi di strade e quartieri, piazze, campi di calcio e quant’altro, speriamo che Raito non sia destinato a rimanere quel meraviglioso ma inagibile balcone sulla costiera amalfitana.