11/09/2007

NO all'inceneritore nel porto di Salerno


Presto un nuovo inceneritore sarà installato al Porto di Salerno. Sono numerosissimi cittadini della zona Porto che manifestano viva preoccupazione per un progetto che può compromettere seriamente la qualità della vità della comunità.
«E’ una preoccupazione legittima - spiega il Prof. Marchetti, Presidente del Codacons - se non saranno rispettate le norme e le disposizioni europee in materia, i fumi e le polveri sottili ad esempio, potrebbero rappresentare un problema per la salute pubblica e per l’ambiente. Non dimentichiamo che la Corte di giustizia europea ha recentemente condannato l'Italia per l'inceneritore di Brescia, gestito da una municipalizzata, per il mancato eseguimento della Valutazione d'Impatto Ambientale».«I giudici europei hanno, inoltre, ribadito – continua il Prof. Marchetti – che tutte le domande di nuove autorizzazioni per gli inceneritori devono essere rese accessibili in luoghi aperti al pubblico al fine di consentire al pubblico di esprimere le proprie osservazioni prima della decisione dell'autorità competente».
Il progetto di costruzione di un inceneritore a ridosso di un’area urbana ad alta popolosità vede tutti i cittadini come “parte interessata” a cui non è stato chiesto di esprimersi in merito e che non ha ricevuto alcuna informazione pubblica in qualsivoglia sede.
L’ inceneritore non costituisce una soluzione definitiva al problema dello smaltimento dei rifiuti ma comunica un’illusione: i rifiuti vi entrano e, magicamente, scompaiono. Non è così. L’inceneritore non distrugge i rifiuti, ne cambia solamente la composizione chimica e la tossicità.
Siamo convinti che si possano operare scelte diverse anche in materia ambientale. Gli inceneritori e nello specifico, l’impianto che si intende costruire nel porto di Salerno, secondo i più recenti studi scientifici, non sono affatto innocui, anche nelle versioni “tecnologicamente avanzate”.E’ possibile ricorrere a soluzioni alternative e moderne che adottino piani di smaltimento dei rifiuti portuali collegati essenzialmente alla raccolta differenziata e relativo riciclo, con effetti positivi sulla qualità della vita ed anche sul piano occupazionale.
Non serve individuare inceneritori e megadiscariche contronatura e imporre tale volontà alla gente; è necessario da un lato che le istituzioni definiscano ed attuino una seria ed efficace programmazione nella gestione dei rifiuti, dall’altro che la comunità intera divenga protagonista di una crescita socio-culturale che consenta a tutti i cittadini di divenire persone corrette, consapevoli e responsabili del proprio futuro e del futuro delle nuove generazioni.

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