11/26/2007


Un miliardo e mezzo di euro. Tremila miliardi delle vecchie lire. Diciamo una buona fetta di manovra finanziaria. È quanto se ne andrà dalle tasche degli italiani a causa delle multe. Certo, se fossimo più attenti ai semafori rossi, ai limiti di velocità e ai divieti di sosta, pagheremmo di meno. Ma non tanto. Infatti, le multe sono diventate parte della politica economica dei comuni. Che si trovano quasi costretti a fare cassa alle spalle degli sventurati automobilisti che passano per il loro paese.

Ammette “la colpa” Secondo Amalfitano, coordinatore nazionale dei piccoli comuni dell’Anci, che a Panorama.it spiega: “È vero. I comuni adottano la tecnica delle multe. Ma lo fanno per sopravvivere”. Amalfitano ne spiega le motivazioni: “Da alcuni anni ormai si sta manomettendo l’assetto secolare dei comuni con provvedimenti isolati e senza visione complessiva costringendo al taglio i bilanci. Questo stravolge gli enti locali. E per i piccoli comuni la cosa è ancora più grave”.

Sta di fatto che la somma totale derivante dalle multe è cresciuta di oltre il 50% negli ultimi cinque anni. E poi c’è una delle questioni fondamentali. La legge sulla sicurezza stradale prevede che i soldi incassati dalle multe siano investiti in sicurezza stradale. Cosa che puntualmente non avviene, perché ci sono da ripianare i bilanci locali. Ancora il coordinatore dei piccoli comuni dell’Anci cerca di capire le motivazioni: “Chiudere una buca per un comune diventa problematico e difficoltoso con i bilanci attuali”.

In numeri assoluti, ovviamente, Roma e Milano la fanno da padroni per numero di multe. Ma in termini relativi sono proprio i piccoli comuni ad essere le sanguisughe degli automobilisti. Il primato del rapporto tra gli introiti da contravvenzioni e il numero di abitanti spetta a Santa Luce: 1.600 anime in provincia di Pisa per un incasso di 1,7 milioni di euro grazie alle contravvenzioni nel 2005. Ovvero 1.100 euro ad abitante. Quando la media nazionale è di 35 euro l’anno.

Amalfitano prova a spiegare: “Un taglio ad un piccolo comune è gravissimo. Di qui la necessità della fantasia italica di aggrapparsi a quello che c’è in giro: le multe in primis“. Non è la solita faccenda dei costi della politica, è questione di sopravvivenza”.

3 commenti:

vocidipiazza ha detto...

Non c’è nulla che possa giustificare i Sindaci e i Pubblici Amministratori a usare il potere conferito democraticamente per risolvere i problemi della gente, per fare invece i dittatori e gli aguzzini, per derubare i cittadini con metodi delinquenziali come quelli della multa facile, dei semafori gialli, degli autovelox in punti strategici, dei parcheggi a pagamento, dei ticket d’ingresso alle città e simili.
Le entrate tributarie, se utilizzate con prudenza e con oculatezza, riducendo sprechi e sperperi e i privilegi della Casta, sono sufficienti a risolvere i bisogni primari della collettività. Se i sindaci non sanno farlo, perché non si dimettono e lasciano le loro poltrone alle persone più capaci e soprattutto più oneste?

vocidipiazza ha detto...

Le multe, nella maggior parte dei casi, sono rapine legalizzate ai danni dei cittadini..Gli amminisratori delinquenti legalizzati ed estorsori legalizzato!!1

vocidipiazza ha detto...

Che bravi Secondo Amalfitano sindaco di ravello.
Ha messo occhi elettronici per la velocità dappertutto e fa pagare 10 euro all'ora il pargheggio comunale.
Un vero stratega amministrativo oppure un usuraio pubblico?