12/31/2010

Auguri di Buon Anno.


Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia.
In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.
(da " La solitudine del satiro - Ennio Flaiano - 1974 )


Auguri per un anno strepitoso e pieno di grandi gioie, pieno di grandi obiettivi. Auguri per tutte le emozioni che vivrai durante l'anno. Coltiva i tuoi sogni, non dimenticarteli mai.
vocidipiazza

Natale d'Autore a Vietri.

E’ un “Natale d’autore” quello che l’Ente Ceramica Vietrese propone ai turisti e agli amanti di quest’arte fino al 17 gennaio prossimo.
Nei locali dell’ex Ceramica Cassetta, a Vietri sul Mare, tutti i ceramisti vietresi espongono capolavori della propria prestigiosa creatività; le opere sono poste in vendita ed il ricavato sarà devoluto per il restauro del dipinto su tela raffigurante Sant’Antonio Abate, patrono dei ceramisti, in proprietà alla Chiesa di San Giovanni Battista di Vietri.
Ad accogliere i visitatori, nella piazzetta all’ingresso della mostra, un Albero di Natale e di Identità adornato dagli stessi ceramisti vietresi.
Il calendario di iniziative si arricchisce, poi, di due momenti di confronto e dibattito sulla “Lotta alla Contraffazione della Ceramica Vietrese” e sulla presentazione del Marchio C.A.T. e del Disciplinare di produzione della stessa Ceramica Vietrese (Legge 188/90) e della Certificazione di Identità del Produttore.
A chiudere il ricco programma la Messa dei Ceramisti il 16 gennaio e, il giorno successivo, il Gran Galà della Ceramica Vietrese, in occasione dei festeggiamenti per Sant’Antonio Abate.
“Il Natale d’autore è un’occasione” – sottolinea il presidente dell’Ente Ceramica Vietrese, Nicola Campanile – “per ricordare a tutti che la ceramica vietrese è il racconto che si rinnova ogni giorno, da cinque secoli, e che altri vogliono tentare di rubare la nostra storia. Che si fa fatica a difendersi dalla contraffazione, dai furbi, dai venditori di fumo, ma che la ceramica vietrese è, per noi, anche il villaggio globale dell’uomo migliore che verrà”.
Con preghiera di pubblicazione e diffusione.
L’Ufficio Stampa
Vietri s/m, 30 Dicembre 2010

Vietri, prese impronte digitali ai dipendenti comunali

La Cisl chiede l'intervento del Garante della privacy. Matteo Buono: «Il sistema è fuori legge e rappresenta anche il fallimento gestionale del personale»
• Vietri sul mare. Il Garante per la protezione dei dati personali bacchetta l’amministrazione comunale di Vietri sul mare. Ne dá notizia in una nota il segretario generale della Cisl, Matteo Buono, che rende noto il perchè dell’intervento del Garante. Negli uffici del Comune di Vietri sul mare sono stati installati, nello scorso mese di novembre, alcuni rilevatori di presenza, con il sistema di badge con annessa impronta biometrica.
• Un sistema questo che obbliga il personale del Comune a far rilevare la propria presenza attraverso l’impronta digitale. «Il nuovo sistema - si legge in una nota a firma di Matteo Buono - ha trovato subito la ferma opposizione della Cisl Funzione pubblica di Salerno che ha chiesto l’intervento del Garante per la protezione dei dati personali affinchè accertasse e sanzionasse gli abusi perpetrati».
• Il Garante ha risposto chiedendo al Comune di far pervenire entro il prossimo 28 gennaio, «ogni elemento di informazione utile».
• Il Garante sottolinea inoltre nella nota che «di regola i sistemi di rilevazione di impronte digitali nel luogo di lavoro possono essere attivati soltanto per particolari esigenze di controllo dell’accesso a speciali aree dei luoghi di lavoro in cui si devono assicurare elevati e specifici livelli di sicurezza».
• Secondo Matteo Buono «il nuovo sistema di rilevazione è fuori legge». «Oltre a violare la privacy dei dipendenti - dice Buono - perchè installato al solo scopo di verificare la presenza in tutti gli uffici comunali, rappresenta anche il fallimento gestionale del personale».
• Ecco quindi le proposte alternative di Buono: «Sarebbe stato forse sufficiente periodicamente - scrive il sindacalista - far circolare negli uffici tramite un agente della polizia municipale, un apposito foglio per acquisire le firme dei dipendenti presenti e contestare eventuali assenze arbitrarie o allontanamenti non autorizzati dal posto di lavoro». Per Buono il sistema, inoltre, aggrava ulteriormente le casse comunali.
(Da: La Citta)
(30 dicembre 2010)

12/30/2010

A Vietri il Consiglio Comunale Junior

Nasce anche a Vietri Sul Mare il Consiglio Camunale dei Ragazzi e ragazze. (CCR).
L’obiettivo è quello di preparare i ragazzi a diventare i cittadini di domani, coloro che opereranno collettivamente per lo sviluppo economico ed il benessere sociale della società, attraverso un percorso aperto e laico.
Mi sento dare enfasi a questo progetto perchè, partendo dalla  Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia l’idea comune è quella che  i bambini e i ragazzi, soggetti portatori di diritto, facciano parte a pieno titolo della propria comunità. Pertanto, in essa devono poter trovare uno spazio in cui far valere opinioni e desideri ed esprimere i propri bisogni.

Ascoltare i ragazzi significa creare occasioni ed idee per una città più vivibile e porre le basi di una comunità più forte e consapevole.
Alla scuola , partner  principale del progetto, il compito  di stimolare la curiosità degli studentii attraverso domande e confronti diretti su molteplici tematiche e li esortiamo ad esprimere le proprie idee e considerazioni. Questa è la parte di sensibilizzazione civica. Tuttavia, il lavoro non può esaurirsi nelle scuole: il progetto deve avere una reale ricaduta sul territorio e, pertanto, è necessario intavolare un confronto approfondito ed articolato con le amministrazioni e le realtà locali nel loro complesso. È evidente che il Consiglio Comunale dei Ragazzi non è semplicemente il punto di arrivo di un progetto, bensì un primo strumento per affrontare ampliare il senso cicvico nel nostro Comune e contribuire a creare un contesto sociale  più equilibrato.
Vocidipiazza

Vietri: per il 30 dicembre iniziativa Confcommercio “Notte Azzurra


Si informano i commercianti che, in occasione delle festività natalizie, la Confcommercio, in collaborazione con il Comune di Vietri sul Mare, ha programmato l’iniziativa “Notte Azzurra a Vietri sul Mare”, fissata per il 30 dicembre a partire dalle ore 18.00. Alle ore 18.30 gli Sbandieratori Cavensi effettueranno un coreografico spettacolo di bandiere per le vie del paese. Inoltre, in alcune postazioni che coinvolgeranno i luoghi più rappresentativi di Vietri, verranno collocati vari complessi che con diverse tipologie musicali, allieteranno la serata. I ristoratori e alcune attività commerciali vietresi, offriranno un assaggio dei propri prodotti gastronomici, abbinando buona musica e cibo di qualità.
Punto cardine della buona riuscita della manifestazione, è la partecipazione dei commercianti di tutto il paese, che dovranno protrarre l’orario di apertura fino alle 24.00. Appuntamento, inoltre, per il 31 dicembre con la manifestazione “Cin Cin a Vietri”, dalle ore 13.00 alle ore 17.00 presso il Corso Umberto I e Piazza Mercato, per il tradizionale scambio di auguri di fine anno.
La manifestazione è organizzata dalla delegazione vietrese della Confcommercio, in collaborazione con la Pro Loco di Vietri sul Mare, il Forum dei Giovani e il Patrocinio del Comune di Vietri sul Mare. L’iniziativa si propone di allietare le vie del paese con musica e canti, con lo scopo di attrarre un maggiore flusso turistico e di conseguenza, una maggiore vivacità commerciale per il Comune, considerata la crisi economica che attanaglia questi due comparti


12/29/2010

La mia Opposizione.

Palombella Rossa.


Ieri sera doveva essere un normale Consiglio Comunale. Non vi era, infatti, argomento all’ordine del giorno che facesse prevedere particolari discussioni'approvazione di circa 36 mila euro di debiti fuori bilancio, relative a prestazioni non liquidate alla Vietri Sviluppo dalla precedente Amministrazione potevano rappresentare motivo di discussione sulla gestione nel tempo di questa Società in house. Rimangono ancora tanti lati oscuri sull'attuale gestione di questa Società, sulla conduzione dell'attuale dirigenza, sul clima generato tra i lavoratori dipendenti della stessa, che lascia aperte un capitolo destinato a rimanere ancora per molto al centro della discussione tra la maggioranza e l'opposizione.

La volontaria assenza di tutti Consiglieri di minoranza motivata attraverso un documento consegnato al Presidente dal Consiglio ha sicuramente svilito la discussione e inficiato il proseguimento dei lavori.
Ho ritenuto non aderire a questa forma di protesta, ma ho preferito onorare il mio mandato di rappresentanza, poiché ritengo che alla base della politica ci debba essere la discussione.
Pur condividendo che l'attuale Amministrazione stia volutamente glissando ogni approfondimento circa importanti argomenti come appunto la situazione della gestione della Vietri Sviluppo, sul completamento della metanizzazione e sui lavori del PUE di Marina, ancora il mancato completamento del piano parcheggio e viabilità delle frazioni alte.
Argomentazioni che vanno affrontate de visu, sempre e comunque e non possono essere lasciate scritte su un tavolo e abbandonare la loro discussione. Per la mia profonda estrazione Democratica Cristiana è assolutamente impossibile prescindere dalla civile discussione per affrontare qualsiasi problematica e/o disputa.
Questo passaggio è stato per me l'ennesima conferma, per quanti ancora scettici, che il mio mandato prescinde dai giochetti, spesso miseri, della politica locale. Ho il merito culturale di  non avere voluto approfondire conoscenze della storia personale e politica di quanto oggi sono gestori ,  per evitare di alzare imponenti steccati del pregiudizio, ma inevitabilmente ci si imbatte in storie di rancori personali e, forse peggio, d’interessi da salvaguardare.
Voglio rilevare, a scanso di equivoci, che sebbene rispetti ogni presa di posizione dei colleghi di minoranza, sono evidenti le divergenze sui modi di intendere "fare opposizione". Io intendo farla sui singoli problemi, approfondirli, fornire eventuali proposte, trovare eventuali ingerenze di parte, tutto quanto possa servire per portare in porto soluzioni favorevoli per la comunità. Io voglio esclusivamente lavorare per la comunità.
Mi ritengo fuori dai vari tatticismi e congetture, pettegolezzi e strategie tese esclusivamente a discreditare l'operato di altri senza una ben precisa proposta alternativa. Per tale ragione non  sottoscrivo manifesti di protesta, sebbene portatori di problemi reali ma sterili e populistici di una forma di fare politica che non mi appartiene.
Tanti hanno parlato di cambiamento di usi e di costumi per rilanciare un vero progetto Amministrativo per Vietri. Tanti sono stati i paladini di questo famigerato "cambiamento ". Oggi, forse, rimango realmente l'unico esemplare rimasto a sostenere questa "utopia", non con le parole, ma con i fatti, con i comportamenti, con il coraggio di uscire dal branco e accettare la "diversità politica".
Per tanti politicanti Vietresi la politica rimane una mera esemplificazione tra maggioranza e minoranza. Verifico inoltre come la politica resta un particolare, spesso marginale, su cui si fondano queste aggregazioni.
La soluzione dei problemi, quindi, dovendo percorrere strade tortuose e superare ostacoli spesso amplificati da interessi contrapposti, finisce per rimanere fermi per anni, sempre gli stessi, decretando uno stallo, un ritardo che è alla base del nostro degrado civico.







12/27/2010

I 10 (buoni) motivi per non iscriversi a Facebook



1) E' un sistema chiuso.
Per accedere al socialnetwork occorre registrarsi. Il web dimostra le sue potenzialità nella condivisione pubblica della conoscenza, non nella chiacchiera di nicchia. Aprirsi un blog, creare e partecipare a discussioni pubbliche fa bene a se stessi e alla rete.
2) Voi pubblicate, loro ci guadagnano.
Gusti, passioni, scelte degli utenti sono utilizzabili dalle multinazionali per marketing e ricerche di mercato. Le vostre informazioni private sono registrate in un grande database che Mark Zuckerberg (il creatore) potrebbe vendere al migliore offerente... o lo sta già facendo?
3) Il grande fratello vi guarda.
Facebook ha collegamenti con la CIA
4) E' il luogo dei pettegoli.
Cosa fa X? Hai visto che si è lasciato con Y? Adesso Y è in quella foto con Z... ARGH!
5) E' una perdita di tempo.
Mi piace! Poke! Regalo! Sondaggi! Quiz! Si potrebbe utilizzare il tempo passato su Facebook per informarsi, leggere, fare ricerche utili e altre mille cose produttive: spesso chi lo usa perde il senso del tempo...e il tempo è denaro!
6) Monopolizza il modo di comunicare.
Una volta costruito e collaudato il proprio network, sembra che non si possa fare a meno di Facebook. Invece esistono infinite altre possibilità in rete: twitter, friendfeed, blog, mail, ecc..
7) I vostri dati, le foto, video ecc..? Proprietà di Facebook.
I contenuti rimangono di vostra proprietà, ma FaceBook ne mantiene i diritti d'uso in non esclusiva, trasferibili, rivendibili, liberi da copyright e sfruttabili a livello globale... non mi torna qualcosa!
8) Il vostro account può essere sospeso in qualsiasi momento e senza preavviso.
Essere rimossi da Facebook non è raro: il celebre social network ha potere di vita e di morte su tutti i profili. Recentemente ha fatto parlare il caso di Vittorio Zambardino, giornalista di Repubblica, che si è visto eiminare il proprio account senza motivo.
9) E' meglio conoscere nuove persone dal vivo che rincontrare sul web sempre le stesse.
Certo, potrebbe essere bello rincontrare qualche persona con cui, per forza di cose, si sono persi i contatti...ma siamo sicuri che siano proprio persi? Spesso chiedere a un amico in comune un numero di telefono non è così difficile, ma forse non ci importa tanto. Aprire gli orizzonti, socializzare dal vivo con nuove persone inoltre è un modo sicuramente più sano di vivere all'interno di una comunità.
10) Se un domani ti vorrai cancellare? Ti dovrai riscrivere!

Può sembrare un controsenso ma è proprio così. Per eliminare il proprio account con relativi dati è necessario farsi venire una crisi di identità, come è spiegato nel video "I 5 motivi per NON iscriversi a Facebook":

12/15/2010

A Natale puoi....




Vietri sul mare manifesto di Natale il sindaco replica

Vietri sul mare costiera amalfitana Salerno Risponde in maniera precisa e puntuale il sindaco di Vietri Franco Benincasa alle accuse che gli sono state mosse nel manifesto a forma di albero di Natale sottoscritto dall’opposizione. "A Natale puoiÉ", si legge nel manifesto affisso per le strade del comune costiero, "A chi spera, anche se disperare sarebbe più corretto", è la dedica iniziale. • «Non ho alcun problema, posso ribattere punto per punto a quanto scritto in quel manifesto», spiega il primo cittadino. • «Ma soprattutto mi sembra strano che a parlare sia chi non è per niente titolato a farlo» aggiunge. • Il sindaco Benincasa, infatti, non ci sta a essere bersaglio di accuse che ritiene infondate. «Mi viene rivolta l’accusa di aver riportato le discariche nel paese, quando poi è assolutamente pulito, pur effettuando la raccolta con solo quattordici dipendenti ed è l’unico paese ad avere un bilancio in attivo, rispetto a comuni vicini della stessa grandezza». • E continua: «L’opposizione parla di tessere elargite a gratis, quando poi il presidente della "Vietri Sviluppo" ha fornito loro una dettagliata risposta in merito». Infatti, secondo il primo cittadino, il problema si annida proprio nella "Vietri Sviluppo". • «L’opposizione punta il dito sempre contro la societá del Comune di Vietri, quando poi questa è diventata un vero e proprio gioiellino» dice. E annuncia: «Chiedono che io me ne torni a casa e lo farò qualora dovessero trovare motivazioni convincenti e soprattutto una persona di una rettitudine morale almeno pari alla mia. Per me il Comune è e rimane una casa di vetro ed io sono il primo a portare avanti questa precisa impronta».
Positanonews



Egr Sig.Sindaco,


Mi corre l'obbligo fare alcune considerazioni e precisazioni in merito al manifesto affisso in nome dell'opposizione. Anche in questo caso non ho potuto contribuire alla sua stesura, ma almeno ho ricevuto una preventiva comunicazione circa la sua imminente affissione e un rapido sunto verbale di quanto riportato.
Quanto premesso, mi corre d'obbligo, non per prendere distanze dall'iniziativa, ma per richiamare uno spirito di collaborazione democratico e partecipativo quando si deve sottoscrivere un documento pubblico. Per principio non firmerò mai un qualsiasi atto pubblico o privato di cui non abbia letto e condiviso appieno i contenuti.
Dopo aver letto il manifesto e apprezzato l'ironico stile confacente al periodo natalizio, ritengo che si tratti di un documento politicamente corretto perché elenca una serie di problematiche trasversali all'attività amministrative di cui si continua ad affrontare in modo superficiale o addirittura ignorare.
Forse il punto principale citato nel manifesto è rappresentato dal degrado delle frazioni alte, un problema che mi sta particolarmente a cuore, ingigantitosi in anni di abbandono e degrado poiché secondario ad altri impegni e interessi quasi esclusivamente incentrati sulla frazione Marina e su Vietri capoluogo.
Continuo a pensare che i problemi di Vietri non si risolvano avvicendando persone negli incarichi amministrativi. Su questo sono d'accordo con Lei. E' necessario però che quest’amministrazione sposti la discussione politico-amministrativa su un piano che proponga una vera apertura democratica a quanti vogliono operare per il bene del paese. Continuare questa guerriglia in stile Guelfi e Ghibellini, sguazzare nelle storie politiche e personali del passato, dibattere con metodi da "capere" di quartiere, ritengo sia il vero blocco granitico sia, tarpa ogni crescita civile e democratica del nostro comune.


La trasparenza della gestione Amministrativa, sotto ogni forma possibile, è il principale biglietto da visita di una situazione amministrativa che vuol cambiare il suo corso storico. Questo processo, nonostante lo evochi spesso come sua prerogativa amministrativa, di fatto, ancora, non trova riscontro nella realtà, molto frenato dalla necessità di una gestione che non riesce a liberarsi di vincoli e cavilli, che continua a voler "avallare" prebende e privilegi a fini del consenso. Questo finisce immancabilmente per generare alibi e sospetti che trovano nella tessera magnetica”omaggio” lo spunto per delegittimare la moralità amministrativa.
La sua responsabilità principale deve essere, a mio avviso, riportare la gestione amministrativa su un piano di reale progetto democratico che "sgonfi" personaggi che notoriamente operano in modo spudorato ed esclusivo del proprio consenso e riporti al centro del dibattito la necessità di una solidarietà civica e morale per tentare di far ripartire il nostro Comune. L'evasione dei tributi molto elevata e insostenibile per il bilancio comunale, non appartiene né alla maggioranza né alla minoranza, ma esclusivamente a un costume sociale alimentato negli anni al solo fine di consenso. Se la minoranza politica si trasforma in tanti "Sherlock Holmes" degli atti pubblici come fonte di possibili processi d’illegalità, è a mio avviso sbagliato e significa snaturare il proprio ruolo e maniaco civico.
Senza segnali che ravvisi un reale cambiamento di tendenza, il caso Vietri sarà, anche per i più esperti investigatori, un caso difficile da risolvere che scivola immancabilmente verso la prescrizione, purtroppo senza soluzione.

Salvatore Giordano


Consigliere Comunale



11/03/2010

Propaganda stizzosa!

Vi rimando al mio post del 30 ottobre 2009 dal titolo "PEC...cati di protagonismo”.

(mettere titolo in “cerca nel blog” in alto a sinistra).
Solo il migliore dei veggenti avrebbe potuto predire, in così largo anticipo,che l'argomento sarebbe stato, a distanza di un anno, motivo di protagonismo elettorale.
E' passato giusto un anno. Oggi troviamo affissi entusiastici manifesti dell'Amministrazione Comunale che annuncia lavori in piazze e piazzette di alcune frazioni senza spiegare che saranno realizzati lavori inutili con soldi destinati ad aree di attesa idonee a seguito di eventi calamitosi.
Da subito non mi sono sembrate idonee le aree scelte, né le relative piazzette sembrano decrepite da interventi di restyling.. Forse solo il campo sportivo di Marina si giova dell'intervento, ma solo ai fini sportivi.
Penso che le scelte siano dettate dai motivi di sempre, che sono lontani dalla soluzione dei veri problemi, che non vanno nella direzione di un progetto organico di ripresa del territorio.
Solo propaganda e soldi buttati a spese delle comunità e dell’incolumità!
Motivi per i quali mi sembrano misero raggirare la gente con tali manifesti.
Raggirati, sono anche i cittadini delle altre frazioni che sono letteralmente abbandonate e con atavici problemi irrisolti, che hanno avuto negli anni la sfortuna di sostenere questa maggioranza e oggi sono ripagate con questo premio di fedeltà.
Altro che cambiamento! Quest’Amministrazione ricalca la peggiore politica del consenso degli anni d'oro .
La differenza sostanziale è che adesso siamo senza soldi e, quando ci sono, sono utilizzati male e senza capacità nella gestione.
In quel consiglio Comunale, ricordo che l'Assessore al ramo, braccato dall'interrogazione e dalla pressante discussione, si fece scappare"...mica possiamo permetterci di perdere il contributo?.."
Oggi rispondo: meglio farsi una sana propaganda elettorale!.



Vocidipiazza

10/28/2010

Le politiche giovanili.


Per tutti i giovani che vogliono lottare con tutta la forza per dare un senso compiuto alla loro vita, magari dando una decisa svolta di cambiamento se necessaria.
Per tutti quelli che amano farsi assistere come bimbi in fascia e aspettano che siano altri a trovare la soluzione migliore per la loro vita.
Per tutti quelli che hanno chiare le idee sul loro futuro.
Per tutti quelli che non sanno nenche immaginare un proprio futuro.
Per tutti quelli che non amano scorciatoie ma vogliono arrivare nel rispetto delle regole.
Per tutti quelli che conoscono solo scorciatoie e ti calpestano senza regole.
 Per gli adulti che parlano di politiche giovanili senza essere stati mai giovani.
Per i giovani che parlano di politiche giovanili e sono già.... vecchi.

Per i giovani.

Vocidipiazza

10/19/2010

Le Politiche Assistenziali.

Cliccando sull'immagine ogni giovane capace di navigare in internet sarà in grado  di avere ogni informazione ed orientamento per accreditarsi presso il servizio civile nazionale.
Avvisi,bando, presentazione di domanda e quant'altro si voglia conoscere su questo percorso di volontariato civile.
Il sito http://www.serviziocivile.gov.it/ fornisce inoltre notizie regionali e nazionali sul Sevizio Civile.

Il sito del Comune di Vietri riporta una entusiastica comunicazione dell'Assessore ai Servizi Sociali Borrelli Sentite come definisce questo semplice processo:
"”Garantire informazione specifica e specializzata – dichiara Antonio Borrelli ViceSindaco del Comune di Vietri sul Mare con delega all’InformaGiovani – è essenziale per i giovani del nostro territorio, il nostro InformaGiovani svolge un ruolo importante per la gioventù vietrese, nel corso degli anni è diventato un vero punto di riferimento per la programmazione comunale inerente le politiche per i giovani. Lo stesso è da anni al primo posto, insieme al Centro di Cava, in provincia di Salerno ed ai primissimi posti in Regione Campania”.

Il fido Presidente di Informagiovani gli fa eco con la dichiarazione:
"“Riteniamo importante – dichiara Vincenzo Citarella Responsabile del Servizio InformaGiovani del Comune di Vietri sul Mare – offrire un servizio di orientamento specifico sui bandi del Servizio Civile per garantire la massima diffusione e conseguente partecipazione dei giovani del comprensorio del 52° Distretto”.

Mi sa tanto che il tanto decantato servizio Informagiovani continua a rappresentare un vero riferimento per i meno abbienti all'uso del personal computer o per quelli di scarsa scolarità. La prego egregio Assessore di non scambiare i giovani veitresi con i veccchietti che con tanta parsimonia accompagna alle terme. Servizi presi in sub-appalto dalla rete non si possono propinare con tanto entusiasmo.L'informativa spetta di prassi agli organi competenti decentrati, quale il Comune, che dovrebbere meglio pubblicizzare attraverso manifesti e organi di stampa e TV.
Non mi entusiasma questa solita litania del consenso e della presa in giro di tanti poveri malcapitati, specie se giovani in cerca di notizie più concrete del semplice volontariato sociale. Risposte che riguardano la loro occupazione nel mondo del lavoro, per tanti solo promesse da marinaio(elettorali).
Mi auguro che i suoi decantati giovani realmente si diano una vera svegliata e riconoscano nei professionisti del consenso la principale causa della loro "cronica attesa" di quel treno del lavoro che ormai sembra avere abbandonato la stazione Vietrese. Perchè, le ricordo,  che l'Assistenzialismo spinto con cui intende la gestione delle politiche sociali in genere, non possono trovare riscontro nei giovani che invece attendono dai governanti lo sviluppo del territorio  dove potersi inserire a pieno titolo e senza sottomissione baronale.
La politica assistenziale Vietrese rappresenta, a mio avviso, una principale piaga sociale che frena lo sviluppo economico e sociale del paese.Fino a quando i giovani cadranno in questo "equivoco" per legittima necessità, verrà sempre meno quella importante spinta e vigoria di ideli sociali necessari per un concreto cambio di rotta.
Vocidipiazza

10/14/2010

Il ritorno del "Mostro".

Alla luce degli ultimi eventi che riaprono dolorosamente la vicenda del Fuenti, per la quale Italia Nostra sin dagli anni ’70 profuse sforzi meritori per sollecitare dapprima le autorità competenti e successivamente gli ambienti giudiziari perché venisse salvaguardato il paesaggio della Costiera, Italia Nostra Campania evidenzia che in occasione della Conferenza dei Servizi svoltasi a gennaio 2004 l’associazione fu ammessa a partecipare, come da essa richiesto, ai sensi della l. 241/90, congiuntamente ad altre associazioni di tutela, ma senza diritto di voto.
I rappresentanti di Italia Nostra, nell’occasione, dichiararono il loro dissenso in relazione al progetto di ripristino ambientale dell’area, sostenendo le proprie ragioni non soltanto esponendo genericamente le esigenze di tutela del paesaggio, evidentemente non condivise dalle autorità all’uopo preposte, ma anche esponendo (in una relazione ampiamente argomentata sottoscritta e allegata al verbale della CdS) il preciso contrasto con gli articoli 10, 17, 22 e 23 della Legge regionale n. 35/87 (approvativa del Put), nonché con le norme tecniche di ingegneria naturalistica approvate con Delibera G.R. del 12.7.2002, n. 3417 di cui al DPGRC n. 574 del 22.7.2002 e successiva Del. G.R. del 20.9.2002, n. 4084. Le motivazioni giuridicamente argomentate non furono, con ogni evidenza, tenute in alcuna considerazione, anzi evidentemente non condivise dalle autorità ivi rappresentate che approvarono ugualmente il progetto, ravvedendone una presunta conformità alla normativa urbanistica e paesaggistica vigenti, né dalle altre associazioni presenti.
Lo stesso intervento approvato nella CdS del 2004 avrebbe poi subito ulteriori varianti, consistenti – da come si evince dagli organi di informazione - in opere e destinazioni diverse da quelle approvate nel già discutibile progetto, comprensive anche di attività di tipo residenziale. Appare pertanto del tutto comprensibile e opportuno l’intervento della magistratura. Grazie ad essa, Italia Nostra confida possa assicurarsi il ripristino della legalità palesemente violata, determinando l’effettivo recupero paesaggistico in conformità, in primis, alle chiare prescrizioni della citata Legge regionale n. 35/87.

13.10.2010

il presidente Raffaella Di Leo
il segretario Luigi De Falco

10/13/2010

Preparasi al dialogo.

A: Sindaco del Comune di Vietri Sul Mare

Cc: Presidente Consiglio Comunale

Presidente I Commissione Consiliare (avv.Raimondi) Capigruppo Consiliari

Segreteria Generale.


Con la presente si richiede la modifica/integrazione del Regolamento del Consiglio Comunale con introduzione dell’art.6 bis : Interrogazioni a mezzo Question Time.

La presente richiesta segue quella precedente del 21 luglio 2010 di pari oggetto e positivamente recepita dall’Amministrazione Comunale come da comunicazione del Presidente del Consiglio nel corso del consiglio del 23 settembre 2010 .

Si allega pertanto la proposta di regolamento da sottoporre al vaglio della specifica commissione comunale per la sua definitiva approvazione.

Vietri Sul Mare, 11 ottobre 2010

Il Consigliere Comunale

Dott. Salvatore Giordano

10/08/2010

Democrazia a rischio.

"'da circa un anno che la discussione sulle interrogazioni rappresenta un vero ostacolo politico e istituzionale al normale e civile proseguimento dei lavori del Consiglio Comunale. La loro discussione spesso ha degenerato in violenti battibecchi con conseguenti comportamenti poco consoni al ruolo istituzionale del Consiglio. Questo inasprimento del dibattito in aula ha spesso determinato lo slittamento di altri importanti punti all'ordine del giorno con conseguente ritardi sulla gestione amministrativa.
Poiché questa situazione sta diventando una costante che si ripresenta a ogni Consiglio con aggravio dei lavori e dell'immagine Istituzionale del Consiglio, in qualità di Consigliere Comunale e membro della Commissione Regolamento e Statuto, sottopongo alla vostra attenzione la seguente modifica dello Statuto del Consiglio Comunale, con la richiesta d’introduzione del Question Time."

Il 21 luglio scorso presentavo la richiesta di cui riporto sopra le principali motivazioni.
Ieri sera l'ennesima conferma del'incapacità di dialogo tra il Sindaco Benincasa e la minoranza consiliare.
In questo caso vengono meno i presupposti essenziali dei principi democratici che regolano le pubbliche assemblee. Mi viene da pensare che non esistano le facoltà, meglio l'idonietà, a svogere le funzioni di cui si è stati chiamati a ricoprire.
La minoranza stà svolgendo un ruolo civile e decoroso, senza particolari animosità, se si esclude alcune situazaioni , lasciando lavorare nel migliore dei modi questa amministrazione.
La minoranza è parte essenziale dell'assemblea e per la governabilità tanto che mi sembra molto grave il tentativo di deligittimarla e ridiminsionarla a mera presenza passiva.
Il Sindaco Benincasa continua a mostrare insoferenza per ogni interrogazione o richiesta di chiarimenti amministrativi che provenga dalla minoranza dimostrando, nonostante la sua linga milizia politica, dei limiti di moderazione che si richiedono alla figura del Sindaco, per un decorso dell'assemblea che trovi, in un civile scontro dialettico, lo sviluppo dei punti all'ordine del giorno e quindi garantire la regolarità e il funzionamento amministrativo.
Ieri sera l'ennesima sceneggiata tra il Sindaco e i Consiglieri Sciortino e Marciano che nasce, a mio avviso, da preconcetti   del Sindaco che ogni volta lo induce a credere che dietro ogni quesito vi siano attacchi alla sua persona o alla maggioranza e pertanto, invece di limitarsi ai meri contenuti della domanda per eleborare una risposta plausibile e concreta, lo porta ad "arringare" a modi comizio elettorale e arrivare alle solite conclusioni entusiastiche e promozionali per la sua maggioranza.
Un atteggiamento colorito,spesso non richiesto dal copione , a volte stizzoso oltre misura,quando sarebbe utile e opportuno essere concreti e diretti nelle risposte.
L'abbandono dell'aula  da parte dei Consiglieri della Minoranza non ha alcun fondamento politico, ma frutto dell'ennesimo litigio da bar dello sport che, a differenza di questi ultimi che trovano almeno motivi di  fede calcistica, mostrano l'estremo disinteresse per i problemi del paese pur di salvaguardare la propria immagine e onore politico.
Caro Franco, il Sindaco questo non se lo può permettere perchè, dall'alto della tua blindata maggioranza,hai il dovere di recuperare e valorizzare alla causa amministrativa quanto di meglio possa esprimere anche la minoranza. Te lo richiede il ruolo, i vietresi che la minoranza rappresenta,ma principalmente lo richiede il profondo principio democratico cui si deve ispirare la gestione delle nostre assemblee.

Salvatore Giordano

9/26/2010

I Grandi Discorsi nella Storia d'Italia.

Ammetto la mia ignoranza! Non conoscevo infatti l'esistenza di un isola che si chiamasse Santa Lucia. Tuttalpiù conoscevo la chiesetta del rione storico di Salerno dove si danno appuntamnento tutte le donne gravide nel mese di dicembre.
Ho scopero che si tratta di un'isola delle Antilelle e che il primo europeo che vi mise piede era un tal esploratore spagnolo Juan de la Costa intorno al 1500.
Gli ultimi europei invece hanno pensato di utilizzare l'isola come paradiso fiscale, intrecci di finaza e politica, che rappresenta l'argomento più importante della attuale Politica italiana.
La capitale ha un nome profetico che il Presidente Fini  ha sottovalutato:  Castries. L'altra per importanza si chiama Soufriere.  Non aveva scampo il nostro Presidente.
Disoccupazione, Sfascio della Sanità, emergenze continue tra rifiuti, terremoti e calamità naturali e tanti importantitssimi problemi sembrano diventare di secondaria importanza per i nostri governati. La priorità alla lotta civile interna al palazzo senza alcun esclusione di colpi.
Tra i tanti discorsi storici alla nazione, compreso quello di Mussolini in  piazza Venezia, mi sento di inserire anche quello di Gianfranco Fini a mezzo yuo Tube.
A tanto Squallore non potevo che preferire un montaggio abilmente costruito su base dei mitici SQUALLOR.....
Vocidipiazza

9/25/2010

Coste Avvelenate.

Vietata pesca, acquisto ed il consumo di molluschi provenienti dalla costa salernitana, questa è l’ordinanza sindacale che obbliga la popolazione locale ed i turisti a fare molta attenzione ai frutti di mare che si stanno comprando.
La disposizione è diventata subito attiva dal momento in cui sono state effettuate delle analisi in laboratorio per la valutazione dello stato di salute dei molluschi; a seguito di tali approfondimenti, sono stati riscontrati batteri molto resistenti capaci di intossicare chiunque li ingerisca.
Nelle zone di Fuenti fino a Vietri Sul Mare e ad Erchie, parte del Comune di Maiori, sono state trovate consistenti tracce della «Ostreopsis Ovata», microalga tossica che crea diversi danni di salute, nel momento in cui s’ingeriscano i frutti di mare.
A seguito di tali notizie, per salvaguardare la salute dei cittadini dell’area di Salerno, l’Asl locale ha deciso di vietare l’acquisto dei molluschi incriminati.
Da: Blog Salerno

9/24/2010

I Neo Longobardi.


Cresce il fronte seccessionista anche in Campania.
Procede infatti a passo spedito l'iter politico-amministrativo che dovrebbe concludersi con la nascita della nuova regione: questo pomeriggio a Palazzo Sant'Agostino sarà costituito il comitato promotore dell'iniziativa per il nuovo territorio regionale che potrebbe chiamarsi Longobardia o Principato di Salerno. A presiederlo il consigliere regionale, nonché esponente del gruppo Pdl-Principe Arechi in consiglio provinciale, Giovanni Fortunato. «In questo momento — dice Fortunato — ci sono tutte le condizioni previste dalla Costituzione per raggiungere il risultato di fare del Salernitano una regione a sé stante. Abbandonare Napoli, città afflitta da problemi che non si risolveranno mai, è l'unica possibilità che abbiamo per utilizzare le risorse dei nostri territori al fine di garantirne lo sviluppo e la crescita».
Prima i neo Borbonici, adesso i Longobardiani, cresce la voglia di ritornare all'Italia feudale, fatta di casati  e ducati con confini sempre più stretti e accentuati  poteri centali.
Sembra che i comuni di Cava e Pagani abbiano già votato una mozione a favore del progetto che dovrebbe coronare il sogno di incoronare Re Edmondo alla testa del feudo.
La prima città Campana conquistata dai Longobardi fu Benevento nel 570 dal duca Zottone che fondò il Ducato di Benevento. Nel tentativo successivo di raggiungere il mare, attacco inutilmente Napoli, allora si diresse Nocera, Capua, Nola , Caserta, la fertile Terra di Lavoro e quindo verso la piana del Sele e Pestana.
A Zottone successe Arechi I(590-649) che allargò i confini del Ducato meridionale creando la Longobardia Minor che comprendeva Salerno come sbocco marino.
Il futuro duca Edmondo preme per la creazione del Principato di Salerno,unico e solo territorio già di forte egemonia.
Altri propendono per un Principato allargato con Avellino e Benevento, una neo Longobardia "troppo Minor".
Nella ridda di progetti, tornati d'attualità in queste ultime settimane, finalizzati a ridisegnare i confini della Regione Campania sembra, però, avviarsi al tramonto quello della Grande Lucania. Così è stato definito il tentativo promosso da alcuni comuni del Vallo di Diano di "traslocare" in Basilicata, risposta alla più volte denunciata disattenzione di Provincia e Regione verso il lembo estremo della Campania. Ebbene, gli sforzi dei promotori del progetto Grande Lucania hanno portato nei mesi scorsi tredici comuni del Vallo di Diano a votare la delibera destinata ad innescare il processo destinato a concludersi con il referendum. L'iter politico-amministrativo, però, una volta avviato sembra aver ceduto il passo a quello del Principato di Salerno.
Il vento seccessionasti sembra soffiare ad alta velocità e conferma la propensione federalista della nostra Italia proprio alle soglie dei 150 anni dalla sua unità. Non è bastato un secolo e mezzo per fare gli Italiani!!
Vocidipiazza

9/21/2010

Identificato il gene della stupidità.

A proposito di ricerca e di ricercatori, un campo affine alla mia formazione professionale,Vi segnanalo una curiosa ricerca sperimentale sui Topi che, se confermata sugli uomini, potrebbe cambiare le sorti della nostra vita.
Disabilitando un solo gene nei topi gli animaletti diventano più intelligenti e meno smemorati. I ricercatori dell'università americana di Emory, Atlanta, l'hanno già ribattezzato il "gene Homer Simpson". Se tuttavia spegnere e attivare in modo mirato questo gene per aumentare l'intelligenza anche nell'uomo è il sogno di molti scienziati, le conseguenze possono essere impreviste, avvertono gli esperti. Accrescere l'intelligenza nell'uomo azionando o spegnendo semplicemente un singolo gene resta per ora una visione della scienza.
I Topi hanno questo gene. Tuttavia pur avendo i topi una biologia simile alla nostra, i risultati dei test sugli uomini potrebbero divergere. La scoperta non significa solo che siamo in grado di essere più intelligenti, può essere un'ottima notizia anche per le persone affette da Alzheimer».
Un esempio lampante dell'importanza della ricerca scientifica che a giorni  celebriamo anche a Vietri .
Ho trovato una similitudine tra la politica e la ricerca. Entrambi si muovono in ambiti specifici e accessibili a pochi,spesso invisibili e impertecittibili, lavorano nel silenzio e nella indifferenza della popolazione. Mesi, anni di incarchi e impegni, anche notturni!! senza concezione del tempo.
La scienza con le sue innumerevoli scoperte ha cambiato la nostra vita.
La politica ha "scoperto" il sistema per rovinarcela.

Vocidipiazza

9/18/2010

Ricerca Scientifica In Italia:si attende il giorno... dopo la lunga notte!!

Sono appena rientrato da un congresso scientifico internazionale, uno di quelli cui partecipo con una certa regolarita’ per il mio lavoro di ricerca. Come sempre, considero vagamente umiliante leggere sul mio cartellino di delegato le lettere “U.S.A.” sotto il mio nome. Io sono a tutti gli effetti un cittadino Italiano, nato, cresciuto ed educato per la maggiorparte della mia vita accademica in Italia. Ovviamente devo moltissimo all’apertura mentale della comunita’ scientifica americana che ha di fatto reso possibile la mia ricerca, ma sarei piu’ soddisfatto se sul quel cartellino ci fosse la parola “Italia”.
Parli con i tuoi colleghi, siano essi Americani, Inglesi, Tedeschi, Spagnoli o altro e prima o poi ti accorgi dell’incongruenza. Dopo anni di esperienza all’estero, la maggiorparte dei ricercatori che incontro tornano a lavorare nel proprio Paese. C’e’ chi si lamenta piu’ di altri delle condizioni, chi e’ piu’ fortunato e chi meno, ma bene o male per loro l’idea di riportare la propria esperienza nel proprio Paese e’ tanto naturale quanto possibile.
Per gli Italiani no.
Questo e’ un danno incommensurabile che l’Italia reca a se' stessa. Ci si lamenta spesso dello stereotipo che il mondo ha del nostro Paese. Molti di voi (e talvolta anche io) e’ pronto senza esitazione ad accusare Berlusconi di danneggiare l’immagine dell’Italia all’estero. Eppure io vi dico che il fatto che da noi sia cosi’ difficile fare ricerca ad alto livello, che i nostri ricercatori di valore siano quotidianamente ostacolati se non addirittura allontanati (o tenuti lontano), tutto questo e’ un danno ancora peggiore.
Di Berlusconi chi vuole puo’ ridacchiare e sospirando concludere che passera’. Dell’assenza di un sistema competitivo per fare ricerca in Italia si puo’ solo rimanere angosciati. Perche’ siamo a zero. A meno di zero. Chi non vive questa situazione in prima persona non se ne rende nemmeno conto. Altro che le veline a palazzo Grazioli. Il mondo ci prende per analfabeti. Quale nazione vuole rinunciare ad una fetta di avvenire? Quale societa’ che aspira ad essere moderna decide di non partecipare alla creazione di nuove idee?
Non e’ una questione di soldi, e per larghissima parte nemmeno di infrastrutture. E’ una questione di mentalita’. Il merito deve prevalere sull’anzianita’ e sui rapporti clientelari. Puo’ sembrare troppo semplice, ma invece e’ cosi’.
Parlavo con un Italiano che voleva spiegarmi i contorti meccanismi delle leggi sui cosidetti “rientri dei cervelli”. Si e’ subito tradito, o meglio ha subito tradito la mentalita’ perdente italiana. Mi spiegava come borse di questo tipo dovessero in principio aiutare il ricercatore a rientrare per qualche anno nel sistema italiano, per dargli o darle cosi’ il tempo di “conoscere e farsi consocere”. Capite? Non di lavorare bene e pubblicare risultati importanti su riviste internazionali. Ma che significa “conoscere e farsi conoscere”? Non e’ mica un cocktail party!
Un altro giorno chiaccheravo con un giovane e brillante ricercatore americano che e’ stato appena chiamato dal governo Austriaco a dirigire un centro di ricerca (con soldi pubblici) a Vienna. Mi diceva quale pensava sarebbero state le sue prime mosse, ed immediatamente disse quanto importante sarebbe stato rivedere il pacchetto-offerta per nuovi ricercatori, per renderlo competitivo con altri istituti nel mondo. Se vuoi fare buona ricerca, hai bisogno dei migliori, e questi vanno dove le condizioni sono le migliori. Sorridendomi diceva “se vuoi attirare i migliori ricercatori Italiani, devi avere sul tavolo una buona offerta”. Ovviamente nemmeno per un istante pensava di dovere competere con l’Italia stessa, ma semmai con la Svizzera o gli Stati Uniti.
Che tristezza, mentre gli altri Paesi si sforzano per rendere competitivo il proprio sforzo scientifico, l’Italia fa gli scioperi contro il taglio del doposcuola. Merito e competizione, queste dovrebbero essere gli unici parametri per ricreare una comunita’ scientifica in Italia. Tanto per cominciare, merito significherebbe rivedere completamente i criteri di assunzione dei ricercatori, mentre la competizione potrebbe cominciare con l’eliminazione del valore legale di laurea e dottorato (cosi’ che conterebbe in quale istituto questo e’ stato conseguito).
La ricerca scientifica e’ la valvola di sfogo della creativita’ di una Nazione. E’ la sorgente di idee che hanno il potere di rivoluzionare la nostra vita. Rinunciare a questo significa rinunciare al palcoscenico delle Nazioni che contano, che contribuiscono alla cultura e al progresso dell’umanita’. L’Italia ha una storia ed una tradizione scientifica di altissimo livello, vogliamo ridurci ad un Paese senza voce in capitolo per il futuro?
Ditemi voi
DV
da :Orizzonti Liberali.

9/11/2010

Pari Opportunità.

Le funzioni e i compiti dei consiglieri di parità (nazionale e locali) si sostanziano nella rilevazione di situazioni di squilibrio di genere al fine di svolgere funzioni di promozione e garanzia contro le discriminazioni nel mondo del lavoro, nella formazione e progressione professionale e di carriera, nella promozione di progetti di azioni positive anche per garantire la coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di pari opportunità, nel sostegno delle politiche attive del lavoro, nella promozione dell’attuazione delle politiche di pari opportunità da parte di soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro, nello svolgimento di inchieste indipendenti, relazioni indipendenti e raccomandazioni in tema di discriminazioni sul lavoro.
La figura del consigliere nazionale di parità (insieme ai consiglieri regionali e provinciali) è disciplinata dal d. lgs. n. 198/2006, che agli artt. 12 e 13 detta la procedura della nomina da parte del Ministro per il lavoro di concerto con quello delle pari opportunità, in capo a soggetti (di ambo i sessi) in possesso di determinati requisiti professionali e specifiche esperienze. Per le nomine dei consiglieri a livello locale si provvede su designazione delle regioni e delle province. Il mandato è di quattro anni ed è rinnovabile una sola volta. Secondo la modifica introdotta dall’art. 1 del d. lgs. n. 5/2010 la rinnovazione è consentita per non più di due volte.
Le funzioni e i compiti dei consiglieri di parità (nazionale e locali) sono specificati nell’art. 15 e si sostanziano nella rilevazione di situazioni di squilibrio di genere al fine di svolgere funzioni di promozione e garanzia contro le discriminazioni nel mondo del lavoro, nella formazione e progressione professionale e di carriera, nella promozione di progetti di azioni positive anche per garantire la coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di pari opportunità, nel sostegno delle politiche attive del lavoro, nella promozione dell’attuazione delle politiche di pari opportunità da parte di soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro, nello svolgimento di inchieste indipendenti, relazioni indipendenti e raccomandazioni in tema di discriminazioni sul lavoro.
I consiglieri di parità regionali e provinciali presentano annualmente un rapporto sull’attività svolta agli organi che hanno provveduto alla designazione e alla nomina. In caso di mancata presentazione del rapporto decadono dalla nomina con provvedimento interministeriale.
All’ ufficio del consigliere nazionale di parità e alla relativa provvista di personale e strutture provvede il Ministero del lavoro presso cui l’organismo opera, con autonomia funzionale.
I tre livelli, nazionale, regionale e provinciale, sono collegati tra di loro attraverso un sistema di rete al cui vertice è collocato l’organismo nazionale.

http://www.consiglieraparitasalerno.it/forma/homepage/homepage_ID296.php

9/10/2010

Energie alternative, a Bracigliano un sito ad alta tecnologia

A Bracigliano un sito per la produzione di energia alternativa. Sorgerà, presumibilmente nell’area Pip (Piano per gli insediamenti produttivi), un moderno impianto a biogas di digestione anaerobica dei rifiuti. Bracigliano si conferma, quindi, città “verde”, all’avanguardia nel settore ambientale e delle energie alternative. Il progetto, promosso dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ferdinando Albano, ha ricevuto il pieno appoggio dell’Unione dei Comuni “Valle dell’Orco” (di cui fanno parte anche gli Enti comunali di Calvanico, Castel San Giorgio e Siano). Dell’iniziativa si parlerà durante il convegno, dal titolo “Percorsi per un’economia eco-sostenibile; i nostri rifiuti la nostra ricchezza”, in programma sabato 11 settembre (alle ore 10;00), presso l’aula consiliare del Comune di Bracigliano.
Saranno presenti, fra gli altri, i membri dell’Amministrazione comunale di Bracigliano, Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, Gerardo Calabrese, assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, Giovanni Romano, assessore all’Ambiente della Regione Campania, Adolfo Urso, vice ministro alle Attività Produttive, gli europarlamentari Enzo Rivellini e Salvatore Tatarella, Bianca D’Angelo, segretario della Commissione Attività Produttive della Regione Campania (si veda il programma dettagliato alla fine del comunicato). Sono stati invitati i sindaci dell’Alto Sarno che saranno coinvolti nell’iniziativa. Il convegno sarà aperto da un minuto di silenzio in onore del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.
“Il rinnovamento delle risorse/rifiuti – spiega il sindaco Albano, presidente dell’Unione dei Comuni “Valle dell’Orco” – è al centro del discorso eco-sostenibile, ed è visto come capacità intrinseca del mondo di trasformarsi in maniera ciclica, capacità che va difesa per non modificare i delicati equilibri terrestri. Con questo convegno si vuole trattare il problema dei rifiuti. C’è da chiedersi, quindi: i rifiuti possono essere una ricchezza? Alla domanda rispondiamo di “sì”, e lo facciamo con i fatti”. Non a caso l’Amministrazione comunale ha puntato molto, in questi anni, sulla raccolta differenziata (con il sistema del porta a porta), che ha reso il comune uno dei più virtuosi della provincia di Salerno.
“Il nostro Comune – afferma il vice sindaco di Bracigliano, Gianni Iuliano – non è stato nemmeno sfiorato dall’emergenza rifiuti. Siamo stati fra i primi, circa dieci anni fa, a partire con la raccolta “porta a porta” e, grazie alla lodevole partecipazione di tutti i cittadini di Bracigliano, siamo riusciti a tenere pulito il territorio comunale e a contenere la tassa sui rifiuti. Il progetto, che presentiamo sabato in Comune, invece, prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di energia alternativa. Si tratta di un impianto a biogas di digestione anaerobica dei rifiuti che ci permetterà di produrre energia pulita e di ottenere un risparmio energetico, ma anche di sostenere l’economia locale, di valorizzare il sottobosco, prevenire gli incendi e, di conseguenza, migliorare l’assetto idrogeologico del nostro territorio”.
Comunicato Stampa.

9/07/2010

Lo scandalo della democrazia

di ROBERTO SAVIANO

DUE pistole che sparano, le pallottole che colpiscono al petto, un agguato che sembra essere anche un messaggio. Così uccidono i clan. Così hanno ucciso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno. Si muore quando si è soli, e lui - alla guida di una lista civica - si opponeva alle licenze edilizie, al cemento che in Cilento dilaga a scapito di una magnifica bellezza. Ma Angelo Vassallo rischia di morire per un giorno soltanto e di essere subito dimenticato.
Come se fosse normale, fisiologico per un sindaco del meridione essere vittima dei clan. E invece è uno scandalo della democrazia. Del resto - si dice - è così che va nel sud, accade da decenni. "Veniamo messi sulla cartina geografica solo quando sparano. O quando si deve scegliere dove andare in vacanza", mi dice un vecchio amico cilentano. In questo caso le cose coincidono. Terra di vacanze, terra di costruzioni, terra di business edilizio che "il sindaco-pescatore" voleva evitare a tutti i costi.
Questa estate è iniziata all'insegna degli slogan del governo sui risultati ottenuti nella lotta contro le mafie. Risultati sbandierati, urlati, commettendo il grave errore di contrapporre l'antimafia delle parole a quella dei fatti. Ma ci si deve rendere conto che non è possibile delegare tutto alle sole manette o al buio delle celle. Senza racconto dei fatti non c'è possibilità di mutare i fatti.
E anche questa storia meritava di essere raccontata assai prima del sangue. Forse il finale sarebbe stato diverso. Ma lo spazio e la luce dati alla terra dei clan sono sempre troppo pochi. I magistrati fanno quello che possono. I clan dell'agro-nocerino in questo momenti sono tutti sotto osservazione: quelli di Scafati capeggiati da Franchino Matrone detto "la belva", o gli uomini di Salvatore Di Paolo detto "il deserto", quelli di Pagani capeggiati da Gioacchino Petrosino detto "spara spara", il clan di Aniello Serino detto "il pope", il clan Viviano di Giffoni, i Mariniello di Nocera inferiore e Prudente di Nocera superiore, i Maiale di Eboli.
Il fatto è che il Cilento, terra magnifica, ha su di sé gli occhi e le mani delle organizzazioni criminali che, quasi fossero la nemesi della nostra classe politica, eternamente in lotta, si scambiano favori, si spartiscono competenze pur di trarre il massimo profitto da una terra che ha tutte le caratteristiche per poter essere definita terra di nessuno e quindi terra loro. I Casalesi sono da sempre interessati all'area portuale, così come i Fabbrocino dell'area vesuviana hanno molti interessi in zona. Giovanni Fabbrocino, nipote del boss Mario Fabbrocino, gestisce a Montecorvino Rovella, un paesino alle soglie del Cilento, la concessionaria della Algida nella provincia più estesa d'Italia, il Salernitano appunto. Il clan Fabbrocino è uno dei più potenti gruppi camorristici attualmente noti e intrattiene legami con i calabresi.
Oggi le 'ndrine nel Salernitano contano molto di più e hanno interessi che vanno oltre lo scambio di favori. Il porto di Salerno, su autorizzazione dei clan di camorra, è sempre stato usato dalle 'ndrine per il traffico di coca, soprattutto da quando il porto di Gioia Tauro è divenuto troppo pericoloso. Il potentissimo boss di Platì Giuseppe Barbaro, per esempio, è stato catturato a dicembre 2008 mentre faceva compere natalizie a Salerno. In tutto questo, il cordone ombelicale che ha legato camorra e 'ndrangheta porta un nome fin troppo evidente: A3, ovvero autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nel Salernitano sono impegnate diverse ditte dalla reputazione tutt'altro che specchiata. La "Campania Appalti srl" di Casal di Principe avrebbe dovuto costruire le strade intorno al futuro termovalorizzatore di Cupa Siglia. L'impresa delle famiglie Bianco e Apicella è stata raggiunta da un'interdittiva antimafia dopo le indagini della sezione salernitana della Direzione Investigativa Antimafia. Secondo gli investigatori, l'impresa rientra nel giro economico del clan dei Casalesi ed è nelle mani di uomini vicini a Francesco Schiavone.
È così diverso oggi dagli anni '80 e '90? Di che territorio stiamo raccontando? Di una Regione dove per la gare d'appalto per la raccolta rifiuti bisogna chiamare una impresa ligure perché in Campania non se ne trova una che non abbia legami con la camorra. Nemmeno una. Se da un lato si arresta dall'altro lato non c'è affatto una politica che tenda a interrompere il rapporto con le organizzazioni criminali. L'attuale presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro, soprannominato "Gigino a' purpetta" (Luigino la polpetta), fu arrestato nel 1984 in un'operazione contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Nel 1985 il Tribunale di Napoli condannò Cesaro a 5 anni di reclusione "per avere avuto rapporti di affari e amicizia con tutti i dirigenti della camorra napoletana fornendo mezzi, abitazioni per favorire la latitanza di alcuni membri, e dazioni di danaro". Nel 1986 in appello il verdetto fu ribaltato e Cesaro venne assolto per insufficienza di prove. La decisione fu poi confermata dalla Corte di Cassazione presieduta dal noto giudice ammazza sentenze Corrado Carnevale. Ma, come ha raccontato L'Espresso, nonostante Cesaro sia stato scagionato dalle accuse, gli stessi giudici che lo hanno assolto hanno stigmatizzato il preoccupante quadro probatorio a suo carico. Durante il processo, in aula, furono infatti confermati gli stretti rapporti che l'attuale presidente della provincia di Napoli intratteneva con i vertici della Nco (incluso don Raffaele Cutolo). Si parlava di una "raccomandazione" chiesta a Rosetta Cutolo, sorella di Raffaele, per far cessare le richieste estorsive di Pasquale Scotti, personaggio tuttora ricercato ed inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia. (Consiglio caldamente di fare una piccola ricerca su youtube per "Luigi Cesaro esilarante", ascolterete un monologo del presidente della provincia che sarà più eloquente delle mie parole).
Tutto questo non si può tacere. E chi lo tace è complice. Mi viene da chiedere a chi in questo momento sta leggendo queste righe se ha mai sentito parlare di Federico Del Prete, sindacalista ucciso nel 2002 a Casal di Principe. Se ha mai sentito parlare di Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso nel 1980 perché cercava di resistere a concedere alla camorra gli appalti per la ricostruzione post terremoto. E di Mimmo Beneventano vi ricordate? Consigliere comunale del Pci, trentadue anni, medico, fu ucciso nel 1980 a Ottaviano per ordine di Raffaele Cutolo perché ostacolava il suo dominio sulla città. E di Pasquale Cappuccio? È stato consigliere comunale del Psi, avvocato, ucciso nel 1978 sempre a Ottaviano. E Simonetta Lamberti, uccisa a Cava dei Tirreni nel 1982. Aveva dieci anni e la sua colpa era essere la figlia del giudice che andava punito. Le scariche del killer raggiunsero lei al posto del loro obiettivo. Qualcuno di questi nomi vi è noto? Temo solo ad addetti ai lavori o militanti di qualche organizzazione antimafia. Questi nomi sono dimenticati. Colpevolmente dimenticati. Come, temo, lo sarà presto quello di Angelo Vassallo. Ai funerali di Antonio Cangiano, vicesindaco di Casal di Principe gambizzato dalla camorra nel giugno 1988 e da allora costretto sulla sedia a rotelle, non c'era nessun dirigente della sinistra. Tutto sembra immobile in territori dove non riusciamo nemmeno a ottenere il minimo, l'anagrafe pubblica degli eletti per sapere esattamente chi ci governa.
Le indagini sull'omicidio di Angelo Vassallo vanno in tutte le direzioni, si sta scavando nel passato e nel presente del sindaco. Perché, come mi è capitato di dire altrove, in queste terre quando si muore si è sottoposti a una legge eterna: si è colpevoli sino a prova contraria. I criteri del diritto sono ribaltati. E quindi già iniziano a sentirsi voci di ogni genere, ma nulla tralascerà la Dda. L'aveva scritto Bruno Arpaia (non a caso nato a Ottaviano) nel suo bel libro Il passato davanti a noi, che mentre i militanti delle varie organizzazioni della sinistra extraparlamentare sognavano Parigi o Pechino per far la rivoluzione e scappavano a Milano a occupare università o fabbriche, non si accorgevano che al loro paese si moriva per un no dato ad un appalto, per aver impedito a un'impresa di camorra di fare strada.
È in quei posti invisibili, apparentemente marginali che si costruisce il percorso di un Paese. Tutto questo non si è visto in tempo e oggi si continua a ignorarlo. La scelta del sindaco in un comune del Sud determina l'equilibrio del nostro Paese più che un Consiglio dei ministri. Al Sud governare è difficile, complicato, rischioso. Amministratori perbene e imprenditori sani ci sono, ma sono pochi e vivono nel pericolo.
In queste ore a Venezia verrà proiettato sul grande schermo "Noi credevamo" di Mario Martone, una storia risorgimentale che parte proprio dal Cilento, dal sud Italia. Forse in queste ore di sgomento che seguono la tragedia del sindaco Angelo Vassallo vale la pena soffermarsi sull'unico risorgimento ancora possibile che è quello contro le organizzazioni criminali. Un risorgimento che non deve declinarsi come una conquista dei sani poteri del Nord verso i barbari meridionali: del resto è una storia che già abbiamo vissuto e che ancora non abbiamo metabolizzato. Ma al contrario deve investire sul Mezzogiorno capace di innovazione, ricerca, pulizia, che forse è nascosto ma esiste. Deve scommettere sulla possibilità che il Paese sappia imporre un cambiamento. E che da qui parta qualcosa che mostri all'intera Italia il percorso da prendere. È la nostra ultima speranza, la nostra sola risorsa. Noi ci crediamo.

9/05/2010

NON RASSEGNARSI ALL`INSIGNIFICANZA

La debolezza politica dei cattolici si vede già nella formazione delle leggi



Vorrei pertanto usufruire di questo spazio per portare un contributo sul tema della presenza politica dei cattolici in Italia. Come tanti di noi ho vissuto il mese di agosto con angoscia e turbamento e mai avrei pensato che il dibattito politico potesse arrivare così in basso. Sono rimasto anche colpito dall’accoglienza riservata a Gheddafi. Da cristiano mi sono sentito offeso e soprattutto impotente.
Questi fatti ci obbligano a riflessioni attente e puntuali sul significato della presenza politica dei cattolici in Italia, perché sono il segno di un degrado morale e culturale che si dovrebbe cercare di fermare o, per lo meno, contenere. Ma occorre uscire dagli schemi che hanno caratterizzato questi quindici anni in cui i cattolici hanno discusso se stare con Berlusconi o con Prodi – Veltroni. Ci siamo appassionati, ma tutto ciò non regge più, anzi, credo abbia contribuito a rendere debole e a tratti insignificante la presenza politica dei cattolici italiani.
Certo, i cristiani impegnati in politica hanno cercato di agire e di essere presenti sui grandi temi della vita, della famiglia, del lavoro e altro, ma senza riuscire ad essere incisivi perché sempre ha predominato l’esigenza di mediazione interna agli schieramenti. Nemmeno hanno aiutato le continue critiche general generiche alla politica, come se tutti fossero uguali e agissero allo stesso modo. Così non si aiuta il discernimento.
A volte ho l’impressione che nel nostro mondo e anche in una parte della gerarchia, ci sia un timore a essere precisi sulle singole responsabilità per non essere accusati di schieramento. Si preferisce il discorso generale che mortifica coloro che giorno dopo giorno si impegnano con attenzione e si contribuisce anche a ridurre la morale in moralismo. Sul degrado della politica, sulla corruzione, sul malaffare, sulla produzione normativa ci sono responsabilità precise. Non si può dire che vogliamo favorire un governo solidale e umano dell’immigrazione e dell’accoglienza e poi tacere o lasciare a pochi l’obbligo della denuncia di chi produce una tolleranza giustificatrice verso atteggiamenti discriminatori. Capisco le prudenze e le attenzioni verso un radicamento territoriale, ma bisogna anche vedere come si persegue questo radicamento. Basta guardare qualche delibera di giunta comunale per trovare i germi della discriminazione. Inveire contro corruzione e malaffare ma evitare nomi e cognomi non serve a molto, se non a rivendicare: “l’ho detto”.
Con questi atteggiamenti si finisce per contribuire ad alimentare il discredito verso la politica e indurre i cattolici a chiamarsi fuori, rafforzando così il disimpegno politico e il maggior partito italiano formato da coloro che non si recano più a votare.
Il moralismo di molte posizioni ha un’altra ricaduta politica che non bisogna sottovalutare: la diaspora dei cattolici. La distinzione tra diaspora e pluralismo va sottolineata, soprattutto oggi che avvertiamo con non poca sofferenza il determinarsi di una diluizione che sempre più si avvicina all’insignificanza della presenza dei cristiani in politica. Quello che mi preoccupa – senza offesa per nessuno e dando atto all’impegno dei singoli – è la modestia dell’influenza del pensiero cristiano sulla formazione delle leggi, sulla progettazione del futuro unitario dell’Italia, sulla politica europea e internazionale e sulla quotidianità dell’amministrare. Da parlamentare a volte m’interrogo se valga più la presenza in Parlamento o l’impegno su campi e terreni più vicini alla mia esperienza sociale e sindacale. Lo dico anche pensando alla debolezza del rapporto con le associazioni cristiane nelle quali ho militato, quasi che l’impegno politico abbia creato una cesura, un distacco. Eppure come parlamentari cristiani, indipendentemente dalla forza politica cui aderiamo, avremmo bisogno, nella reciproca autonomia, di rapporti più costanti o di sollecitazioni più decise, soprattutto quando si devono affrontare certe deliberazioni o progettazioni che non sempre sono conformi ai principi della Dottrina sociale della Chiesa.
Assodato che evitare il crescere della diaspora non significa mettere in discussione il pluralismo dell’impegno politico dei cattolici, mi domando se si debba rinunciare a una presenza politica di cattolici italiani in forma partito in cui il riferimento all’ispirazione cristiana sia chiaro ed evidenziato, quasi che questa ipotesi sia una forma di neointegralismo, che per la verità – in spirito di difesa – vedo sorgere più nelle “correnti o tendenze cattoliche” presenti nei partiti maggiori.
Dopo quindici anni di seconda repubblica è forse arrivato il momento di interrogarci se non sia utile avere nel Parlamento e nel Paese una forza politica che abbia e proponga una visione chiara e formata dall’ispirazione cristiana sui problemi che hanno fondamentale rilevanza per i cattolici: questioni bioetiche, famiglia, matrimonio, scuola, immigrazione, disagio sociale, povertà, lavoro ed economia civile, difesa dell’infanzia e della parità uomo donna. Questo non nega il valore e la necessità della mediazione, del dialogo, del confronto convergente e della laicità, anzi, dà corpo a questi elementi e potrebbe essere utile anche per i cattolici che hanno scelto di militare in altri contenitori politici. Conosciamo le difficoltà che molti vivono quando devono confrontarsi all’interno di uno stesso partito con una concezione liberista, populista, localista e post-comunista (il termine è infelice, ma non ne trovo uno migliore visto che quello social-democratico non è molto gradito). Quindi una presenza di chiara ispirazione cristiana potrebbe essere utile anche per far germinare quelle mediazioni parlamentari in cui l’etica cristiana non sia obnubilata. Ma anche coloro che si dichiarano cristianamente ispirati devono essere capaci di innovazione, di coerenze continue, di darsi una dimensione nuova.
Non possiamo dimenticare che politici di statura morale e politica come De Gasperi, Moro – per non parlare di cattolici eminenti come Giorgio La Pira, Igino Giordani, Lazzati, Lodovico Montini, Giulio Pastore e tanti altri, alcuni dei quali ho avuto la fortuna di conoscere – crebbero politicamente in un partito in cui, nonostante i tanti tradimenti, l’ispirazione cristiana aveva un valore significativo e importante. I nostri Pastori – dal Santo Padre ai Vescovi – chiedono incessantemente di contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente di cattolici per il Paese. Discutiamo allora di come l’ispirazione cristiana si concretizza e delle forme con cui ci si organizza.
In politica una delle debolezze che i cattolici si portano dietro e che fu una delle cause della fine della Dc, è la scarsa attrezzatura culturale. Non vorrei essere equivocato; so bene che esistono fondazioni, centri culturali, scuole di formazione alla politica a cui partecipo con passione. Ci sono l’insegnamento del magistero ecclesiale, i convegni, le settimane sociali, un patrimonio di idee e proposte forti e interessanti. Ciò che a mio parere manca è la traduzione della visione cristiana in disegni di legge che per il loro valore umano e sociale possano ottenere un consenso trasversale. La debolezza culturale molte volte lascia spazio a culture politiche che da destra e sinistra si ispirano al laicismo di matrice illuministico-radicale che poco hanno a che fare con l’antropologia cristiana e il personalismo solidale cristiano.
Non sono in grado oggi, nonostante il mio impegno, di prefigurare con chiarezza il futuro della presenza politica dei cattolici italiani, ma questo non mi esime dal pormi e dal porre domande, di interrogarmi e di interrogare. Vorrei che lo facessimo tutti con tanta libertà, senza continuare a rimproverarci gli errori che nel passato ognuno di noi ha compiuto, ma volgendo lo sguardo al futuro, coscienti dell’essenzialità di questa presenza per il nostro Paese e per la Chiesa che amiamo. Mai come nell’ora presente occorre esercitare l’impegno politico con “i fianchi cinti”, disponibili a partire, ad attraversare il deserto per non restare prigionieri del Faraone. Il tema di fondo è come non rassegnarsi all’insignificanza e alla debolezza. Non è solo una questione di numeri, di posti, di ruoli che pure in politica hanno un significato, ma di qualità della presenza che è fatta di competenze ma anche di una passione civile, alimentata da una ricerca di spiritualità e di pensiero. Alla politica del fare, al pragmatismo senz’anima, occorre presentare una dimensione della politica sorretta da un pensiero, da una chiara visione antropologica, perché oggi più di ieri   siamo chiamati, pur con le nostre debolezze, a resistere alla potenza del denaro, dell’immagine e del potere per il potere.
Occorre farlo con la libertà che è propria del cristiano.
Savino Pezzotta

8/22/2010

I servizi negati.

Saranno 143 i volontari del Servizio Civile per il 2010 in provincia di Salerno.
Pubblicata sul Burc la graduatoria finale dei progetti approvati .Sono 361 per un totale di 4689 volontari.Non tuti sono rientrati nel finanziamento stabilito per la Regione Campania.
Da segnalare che ha ottenuto il massimo dei voti  il progetto presentato dall'Associazione  di volontariato "il sentiero Onlus" di Teggiano (SA) nel settore di assistenza agli anziani con l'accreditamento di ben 40 volontari!
Il piccolo Comune del vallo del Diano si distingue , dopo la pioggia di contributi  per “DIANO MEDIEVALE… Alla Tavola della Principessa Costanza… In onore dell’Ars Amandi”, progetto cofinanziato con i fondi POR FERS Campania 2007-2013 ed in corso, attraverso numerosi eventi ed appuntamenti, nei mesi di Agosto e Settembre 2010, per questa  nuova iniziativa  civica -politica. Coincidenze?
Ben quattro i progetti presentati dal Comune di Vietri Sul MAre ,minimali nella sostanaza, visto che richedevano solamante quattro volontari per progetto e liquidati con un bel "zero" nella votazione finale. Curioso quello denominato "Passeggiando per il Borgo di Albori". Immagino che la commissione l'abbia bocciato perchè  abbia ritenuto impossibile arrivare al Borgo per il blocco totale della viabilità!!
Un'altro progetto "bocciato" rientrava nell'ambito del Volontariato nella Protezione Civile. Dopo tanta promozione sulla nascita del nucleo di  volontariato nel nostro Comune, sarenbbe anche il  caso di pensare a progetti di una certa valenza per renderlo realmente operativoe competente, altrimenti potrebbe rientare in una sterile promozione fine a se stessa. Sono certo che l'amico nonchè Assessore Delgato Giovanni Di Mauro, opererà con il solito impegno in questa direzione.
Infine due progetti ,uno sull'assistenza agli anziani  l'altro sull'infomazione ai giovani che presumo riferito ad Informagiovani.
In questo caso entrambi afferenti alle deleghe(tante) del Consigliere Borrelli. Dopo le tante bufale e contenziosi in campo dell'assistenza agli anziani, meglio che quelli Vietresi provvedano da soli, magari usufruire di sgrarvi fiscali e gite della salute che l'attento Consigliere dispensa in maniere minuziosa e controllata !!
Circa il progetto denominato" Informarsi aiuta a scegliere il nostro futuro" ritengo che  queste istituzioni,  quali "informagiovani" debbano essere dei giovani per i giovani. Se diventano(come sono) strumento in mano alla politica (dei giovani per il politico di turno) ci sarà sempre meno informazione e molto più "cannibalismo giovanile. Non un caso che L'informagiovani a Vietri ha un Consigliere Delgato "dedicato", ossia Borrelli, mentre le Politiche Giovanili sono assegnate al Consigliere e Presidente del Consiglio Pagano, di estrazione Forumista..Questo mi sembra confermare come la faccenda sul "mondo giovanile" rappresenti oggetto di contesa e spartizone politica. A voi ogni altra considerazione.
Per scegliere realmente il loro futuro i giovani hanno una miriade di strumenti a disposizione liberi e neutrali proposti dalla rete internet. Decisamnete molto più diretti e senza essere filtrati ma, principlamnete, senza l'obbligo di passare sotto le forche caudine di abili strozzini della politica.
Vocidipiazza

Cordoglio Napoletano!

 
Addio Cossica - La morte è una livella. Soprattutto a Napoli dove era nato Totò. Ma l'eguaglianza della gran livellatrice non riguarda però l'ortografia e l'ortofonia. Così l'iniziativa di un consigliere della Circoscrizione di Scampia, un manifesto listato a lutto per la scomparsa di Francesco Cossiga, esprime difficoltà linguistica oltre che cordoglio. I manifesti sono stati affissi al viale della Resistenza e in via Ghisleri e sono firmati in ben evidenza dal consigliere della Ottava Municipalità Ciro Esposito (Popolari-Udeur). Testo: «Scampia si unisce per dare l’ultimo saluto al presidente emerito Francesco Cossica (scritto con la lettera C) ricordando l’ impegno avuto nelle istituzioni». Sic
DA:Corriere della Sera

8/20/2010

Il Popolo è ....sovrano!

Di seguito la lettera di protesta inviata al Sindaco dall'amico Eduardo che mi invia con la richiesta di pubblicazione.
Condivido pienamente il fallimento del piano sosta che ha dimostrato superfilcialità e improvvisazione tale da lasciare i cittadini con tanti, troppi dubbi sulla sua effettiva operatività.
Della delibera originale sono rimasti in piedi solo pochi stralci operativi e neanche completati secondo regolameto, come ben evidenzia l'amico Eduardo. Altri amici del rione palazzine IACP di Vietri mi riferiscono di una vertenza legale avviata poichè ritengono che l'area sia stata adibita a parcheggio in modo illegale , sia per alcuni lavori eseguiti, ma principalmente per avere regolametato la sosta a pagamento su un'area demaniale di competenza esclusiva della IACP. A questo si aggiunge che la mancata attuazione del piano sulle frazione alte, specie Raito e Albori, che hanno trascorso un'altra estate da incubo per la sosta selvaggia. Basterebbe chiederlo agli autista della CSTP! Senza alcuna vigilanza e nemmeno una bozza di regolamentazione. Se a questo si aggiunge le reiterate proteste dei cittadini circa lo stravolgimento degli orari dei mezzi pubblici con coincidenze mai rispettate e ore di attese sotto il caldo, il disagio e risultato generale.
Frazioni ancora semi-abbandonate e terra di nessuno, anzi di qualcuno che per sua fortuna questi problemi non li vive di persona. Ma queste, caro Eduardo, sono le scelte della maggioranza dei cittadini Vietresi, che pur avendo uno strotico decennale di tanto abbandono, hanno confermato di volere continuare su questo staus di cose.
Io e tanti altri amici più che metterci la faccia e l'intezione non abbiamo potuto fare altro per favorire un cambiamento di indirizzo politico. A questo punto ritengo sgravare di colpe anche gli amministratori di turno, perchè non hanno certamente colpe se vengono confermati al governo del paese.Il popolo sovrano lo vuole, almeno in maggioranza,allora VIVA il Popolo!
Vocidipiazza

EDUARDO