Raito Salus Infirmorum. Era scritto " salute degli infermi" alla rampa lassù che ti cercava, paese di dolcezza per gli inverni, un paese così come si dava fosse in quel tempo con la vita uguale alla vita, al suo mietere lontano. Giusto per l'ombra il sole, giusto il male per dar tempo alla morte, sul divano di seta d'oro impallidiva il biondo scozzese pettinando eternamente la moglie innamorata, il volto tondo in quella dolce eternità del niente.
12/31/2010
Auguri di Buon Anno.
Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia.
In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.
(da " La solitudine del satiro - Ennio Flaiano - 1974 )
Auguri per un anno strepitoso e pieno di grandi gioie, pieno di grandi obiettivi. Auguri per tutte le emozioni che vivrai durante l'anno. Coltiva i tuoi sogni, non dimenticarteli mai.
vocidipiazza
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1 commento:
E' tempo di bilanci e purtroppo quello delle ultime settimane non mi sembra proprio positivo. Il 2010 ci consegna un paese diviso, pronto a litigare anche sulle festività natalizie, sulla paternità di un presepe o di un babbo natale. Un paese che non riesce ad abbattere un clima da eterna campagna elettorale che lo ha portato a diventare un paese dormitorio mentre tutt'intorno crescono realtà come Salerno, Cava, Cetara che si sono inventati paesi turistici e di tradizione ceramica. Il contrasto tra la folla di Salerno e il deserto di Vietri è troppo stridente per non essere visto da chi invece di emulare De Luca dovrebbe invece sfruttare la scia del suo successo. Il nuovo anno purtroppo ci regalerà una nuova campagna elettorale (anche se non ci sono elezioni) fatta di manifesti e insulti mentre sono sempre di più le serrande chiuse dei negozi e sempre meno i visitatori a Vietri. Contenti loro.........!
NERO
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