Cresce il fronte seccessionista anche in Campania.
Procede infatti a passo spedito l'iter politico-amministrativo che dovrebbe concludersi con la nascita della nuova regione: questo pomeriggio a Palazzo Sant'Agostino sarà costituito il comitato promotore dell'iniziativa per il nuovo territorio regionale che potrebbe chiamarsi Longobardia o Principato di Salerno. A presiederlo il consigliere regionale, nonché esponente del gruppo Pdl-Principe Arechi in consiglio provinciale, Giovanni Fortunato. «In questo momento — dice Fortunato — ci sono tutte le condizioni previste dalla Costituzione per raggiungere il risultato di fare del Salernitano una regione a sé stante. Abbandonare Napoli, città afflitta da problemi che non si risolveranno mai, è l'unica possibilità che abbiamo per utilizzare le risorse dei nostri territori al fine di garantirne lo sviluppo e la crescita».
Prima i neo Borbonici, adesso i Longobardiani, cresce la voglia di ritornare all'Italia feudale, fatta di casati e ducati con confini sempre più stretti e accentuati poteri centali.Sembra che i comuni di Cava e Pagani abbiano già votato una mozione a favore del progetto che dovrebbe coronare il sogno di incoronare Re Edmondo alla testa del feudo.
La prima città Campana conquistata dai Longobardi fu Benevento nel 570 dal duca Zottone che fondò il Ducato di Benevento. Nel tentativo successivo di raggiungere il mare, attacco inutilmente Napoli, allora si diresse Nocera, Capua, Nola , Caserta, la fertile Terra di Lavoro e quindo verso la piana del Sele e Pestana.
A Zottone successe Arechi I(590-649) che allargò i confini del Ducato meridionale creando la Longobardia Minor che comprendeva Salerno come sbocco marino.
Il futuro duca Edmondo preme per la creazione del Principato di Salerno,unico e solo territorio già di forte egemonia.
Altri propendono per un Principato allargato con Avellino e Benevento, una neo Longobardia "troppo Minor".
Nella ridda di progetti, tornati d'attualità in queste ultime settimane, finalizzati a ridisegnare i confini della Regione Campania sembra, però, avviarsi al tramonto quello della Grande Lucania. Così è stato definito il tentativo promosso da alcuni comuni del Vallo di Diano di "traslocare" in Basilicata, risposta alla più volte denunciata disattenzione di Provincia e Regione verso il lembo estremo della Campania. Ebbene, gli sforzi dei promotori del progetto Grande Lucania hanno portato nei mesi scorsi tredici comuni del Vallo di Diano a votare la delibera destinata ad innescare il processo destinato a concludersi con il referendum. L'iter politico-amministrativo, però, una volta avviato sembra aver ceduto il passo a quello del Principato di Salerno.
Il vento seccessionasti sembra soffiare ad alta velocità e conferma la propensione federalista della nostra Italia proprio alle soglie dei 150 anni dalla sua unità. Non è bastato un secolo e mezzo per fare gli Italiani!!
Vocidipiazza
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