11/04/2007

Raito: paese dimenticato



Manifesti colorati hanno tappezzato le mura del comune di Vietri e delle frazioni invitando i cittadini all’inaugurazione della nuova villa comunale, una splendida passeggiata sul mare dai tratti artistici unici nel suo genere. Tutti invitati, tranne i cittadini di Raito, dove nessun invito è stato affisso, dimenticanza freudiana che conferma l’abbandono e la scarsa considerazione di questo paese. Il caso vuole che neanche i manifesti inneggianti la farsa, in atto unico, messa in scena dai consiglieri comunali di minoranza, siano comparsi negli appositi spazi murari raitesi.
Noi cittadini di Raito ringraziamo tutta l’amministrazione comunale per averci evitato di assistere all’ennesimo, pessimo, spettacolo, ben contenti di lasciare le poltrone del teatro ai più fortunati cittadini vietresi.
L’[AMMINISTRAZIONE GIANNELLA] con quest’atto, appone il suo nuovo timbro sul degrado e l’abbandono in cui è stato relegato, ormai da troppi anni, il meraviglioso paese di Raito.
Il timbro sul degrado della viabilità che ha raggiunto quest’estate il suo livello massimo, al limite della vergogna, fonte continua d’irritazione stress per i residenti costretti ad un parcheggio impossibile.
Il timbro sulla sporcizia del paese, diventato ricettacolo per topi, a conferma delle precarie condizioni igieniche in cui versa , specie in un’estate particolarmente calda e senza piogge come quella appena trascorsa. Situazione che sembra destinata a rimanere precaria come il contratto di lavoro di Carlino Fraschetti, unica speranza rimasta.
Sarebbe adesso necessario che la gente di Raito, abbandonasse il tipico atteggiamento contraddittorio e fazioso e ritrovasse unità d’intenti per un concreto atto di protesta che ponga questi problemi ad interesse prioritario per i nostri amministratori.
Alle associazioni di giovani presenti sul territorio un invito a porre questa grave situazione sociale al centro delle loro attività ed agire con lo stesso impegno e motivazione che li ha distinti questa estate nell’animare le serate dei Raitesi, consci però di un’impresa più ardua e difficile, ma decisamente ben oltre il valore di un carosello napoletano.

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