11/15/2007

Bonea inquinato prosciolto l’imprenditore






SALVATORE MUOIO Vietri sul Mare. «Assolto perché il fatto non sussiste»: poche parole ma liberatorie. Cade l'accusa per il giovane imprenditore Pietro D’Ambrosio, titolare della Deterchimica srl, di aver inquinato il Bonea, il torrente che nasce e conclude la sua corsa nel mare di Vietri. Una vicenda giudiziaria che ha avuto inizio nel 2003 ed è durata a Cava ben quattro anni. «La giustizia finalmente ha trionfato, ma quanta fatica, sono grato al mio legale Luigi Ferrone che ha sempre creduto in noi e all'equilibrio della magistratura. La sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste fa giustizia di tante amarezze e di tante accuse piovuteci addosso. D'improvviso eravamo diventati gli attentatori del Bonea», dichiara D’Ambrosio. La vicenda ha avuto inizio a seguito di una denuncia di Antonio D'Arienzo e Antonietta Galdi, proprietari di un fondo confinante con la fabbrica. Assistiti dagli avvocati Fernanda Tiacci e Gianluca D'Aiuto lanciarono il grido di allarme, lamentando l'inquinamento da parte della azienda di detersivi, e costituendosi parte civile. Da quel momento Noe, Arpac hanno tenuto a più riprese sotto controllo la ditta. «Siamo stati completamente a disposizione delle autorità, abbiamo offerto la massima collaborazione, eravamo i primi a volere che si facesse chiarezza e si mettesse fine una volta per sempre alle tante accuse mosseci ingiustamente. E alla fine la giustizia ha trionfato», sottolinea D’Ambrosio. Nel corso delle indagini fu avviata una nuova inchiesta, sempre le stesse accuse dagli stessi vicini, nuovi accertamenti, nuovi controlli, sempre da parte dei Noe e dell’Arpac. Il giudice Frattini nel febbraio del 2007 archiviava la denuncia, mentre proseguiva la vertenza legale aperta nel 2003. È una storia, questa, che ha lasciato l'amaro in bocca alla famiglia D'Ambrosio che a Vietri ha sempre goduto la stima di tutti tanto che i rapporti con i vicini sono stati sempre improntati a rispetto reciproco. «Se fino ad oggi in nome di un antico rapporto di vicinanza non abbiamo approfondito storie e vicende, da oggi ci preoccuperemo di far valere dovunque i nostri diritti», commenta Pietro D'Ambrosio che ribadisce che i primi a rispettare l'ambiente sono loro. «L'ambiente, la sua salvaguardia sono per me e per la mia famiglia una regola di vita», conclude.

Nessun commento: