In un’estate vietrese povera di spettacoli e rappresentazioni teatrali, ci hanno pensato i nostri amministratori comunali a mettere in scena una loro rappresentazione.
Questa volta ad ispirare la compagnia, sempre la stessa, è stata l’inaugurazione della nuova villa comunale, splendida passeggiata sul mare, dai tratti artistici unici nel suo genere, che naturalmente ne ha rappresentato la scenografia.
La trama propone una festa con tanto di banda musicale che accompagna il corteo degli amministratori e sudditi al fatidico taglio del nastro. Tutto sembra procedere in allegria, quando i soliti guastatori irrompono la scena e manifestano la loro disapprovazione per tale opera rivendicando meriti e consensi. La festa si trasforma in un epilogo tragi-comico, e vede gli ignari cittadini trovarsi, tutto di un tratto, nel pieno di una contesa politica.
L’esperto pubblico vietrese non ha gradito perché sperava in un finale diverso, che esaltasse l’opera artistica e il suo significato per Vietri e non facesse prevalere i soliti interessi personali e di bottega, messaggio che neanche la nuova direzione artistica della compagnia è riuscita a trasmettere.
La critica in tal senso non si omette, ma si pronuncia chiaramente, condannando TUTTI i nostri attori (consiglieri) rei di un ennesimo spettacolo di cattivo gusto.
Questione di stile, ma principalmente di dignità, che sarebbe il caso riportare alla ribalta anche a Vietri. Il rispetto, la dignità, l’impegno che ogni vero attore, quando in scena, riserva al suo pubblico, lo coinvolge, ed infine riverisce, nell’attesa del meritato applauso, un consenso universale che lo appaga d’ogni fatica, di qualsiasi sforzo.
Per lo spettacolo va bene anche una farsa, la differenza la fanno solo gli attori.
Questa volta ad ispirare la compagnia, sempre la stessa, è stata l’inaugurazione della nuova villa comunale, splendida passeggiata sul mare, dai tratti artistici unici nel suo genere, che naturalmente ne ha rappresentato la scenografia.
La trama propone una festa con tanto di banda musicale che accompagna il corteo degli amministratori e sudditi al fatidico taglio del nastro. Tutto sembra procedere in allegria, quando i soliti guastatori irrompono la scena e manifestano la loro disapprovazione per tale opera rivendicando meriti e consensi. La festa si trasforma in un epilogo tragi-comico, e vede gli ignari cittadini trovarsi, tutto di un tratto, nel pieno di una contesa politica.
L’esperto pubblico vietrese non ha gradito perché sperava in un finale diverso, che esaltasse l’opera artistica e il suo significato per Vietri e non facesse prevalere i soliti interessi personali e di bottega, messaggio che neanche la nuova direzione artistica della compagnia è riuscita a trasmettere.
La critica in tal senso non si omette, ma si pronuncia chiaramente, condannando TUTTI i nostri attori (consiglieri) rei di un ennesimo spettacolo di cattivo gusto.
Questione di stile, ma principalmente di dignità, che sarebbe il caso riportare alla ribalta anche a Vietri. Il rispetto, la dignità, l’impegno che ogni vero attore, quando in scena, riserva al suo pubblico, lo coinvolge, ed infine riverisce, nell’attesa del meritato applauso, un consenso universale che lo appaga d’ogni fatica, di qualsiasi sforzo.
Per lo spettacolo va bene anche una farsa, la differenza la fanno solo gli attori.
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