6/06/2008

Il Bilancio Partecipato.





Trasparenza, comunicazione e soprattutto partecipazione sono alcuni dei principi su cui si fondano le moderne pubbliche amministrazioni per governare città, province, regioni.
Vari gli strumenti per attuare le politiche di trasparenza e partecipazione; uno tra questi è il bilancio partecipato. Forma di attuazione politica in cui la popolazione partecipa attivamente, mediante un processo democratico, alle decisioni inerenti gli interessi collettivi.
La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorita' in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei c.d. settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante, che ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte, attento, però, a non influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni.
Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio comunale.
Nel corso dell'anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente.
Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%.
L'obiettivo finale del bilancio partecipato si attua infatti mediante assemblee ed incontri aperti in cui la popolazione decide dove e come investire i soldi dell’ente, significa conoscere logiche che si attivano per creare le linee di governo ma significa anche essere poi in grado di saper accogliere proposte e modifiche. Ed è per questo che gli incontri con la cittadinanza, anche nel caso del bilancio partecipativo della Provincia di Bologna sono, e devono essere preventivi, rispetto a quando il bilancio vero e proprio, quello definitivo, predisposto dalla Giunta, va all’approvazione del Consiglio.
Il rischio dunque che si corre nel momento in cui si presenta alla cittadinanza un bilancio già predisposto per l’approvazione è quello di essere solo divulgativi, strumentali per non dire autoreferenziali.
Il processo che realizza un bilancio partecipativo è invece decisamente più complesso e più lungo, mettere in moto un metodo di partecipazione implica poi saper essere consequenziali a quelle che sono le eventuali modifiche proposte. Un esempio pratico di progetto attuato in un piccolo comune Emiliano:
La prima parte del processo è intitolata "Noi partecipiamo..." e si articola in assemblee pubbliche che si tengono in autunno rivolte a cittadini, associazioni, attività produttive e commerciali, oltre alle consulte culturale e sportiva.
Ai partecipanti alle assemblee viene fornita una base conoscitiva il più possibile approfondita, chiara nei contenuti e completa. Al termine di questa fase viene elaborato un documento di sintesi contenente le richieste dei cittadini e dei diversi soggetti oltre le priorità suggerite per gli interventi pubblici. Un documento che viene allegato al bilancio di previsione votato dal Consiglio Comunale ordinariamente nel mese di dicembre.
Alla prima fase di indirizzo, segue la seconda fase da svolgersi nel periodo tardo primaverile, Noi Contiamo…”, in cui i cittadini e i gruppi organizzati si riuniscono nuovamente in assemblea per verificare lo stato di attuazione o il raggiungimento degli obiettivi che erano stati concordati e assunti nel bilancio di previsione a seguito del bilancio partecipativo. Un ciclo virtuoso di miglioramento continuo in cui il cittadino si sente partecipe e non solo promotore o peggio il destinatario finale di decisioni preconfezionate.


Il bilancio sociale o partecipato presenta lo strumento per la rendicontazione dell’attività amministrativa pubblica", ma "consente alle amministrazioni di dar conto con successo dei programmi elettorali, delle scelte effettuate e dei risultati ottenuti nel corso degli anni del mandato, in maniera chiara e accessibile a tutti, fornendo una visione d’insieme degli interventi realizzati, in corso e programmati".
Dunque con questo nuovo strumento è possibile dare concretezza e visibilità alle proposte e alle indicazioni della cittadinanza, dare risposte efficaci che possano incidere sui reali bisogni della società, stimolare processi che aumentino la partecipazione alla vita politica.

1 commento:

Alfonso Della Corte ha detto...

Che la trasparenza non è frutto di questa amministrazione ma nemmeno di quelle precedenti, fin quando ci saranno consigli comunali come quelli degli ultimi periodi non vedo come potranno rendersi partecipi i cittadini e rendersi attivi per un interesse collettivo.
io personalmente vorrei che le amministrazioini che verranno fossero cosi, è molto difficile dirlo ma per il momento noi vietresi non possiamo ancora entrare in queste faccende nonostante siamo in un paese democratico.

saluti da A.della corte