3/27/2010

Bastone e carota.

Da diversi giorni sono lontano da questa piazza. Ho molto rispetto per questa piazza e per quanti la frequentano per questa ragione, spesso mi dedico momenti di riflessione che mi consentano di mantenere integra, autonoma, critica e libera la mia partecipazione alla vita sociale del nostro comprensorio.

Poi gli impegni di lavoro che sono pressanti per il ruolo di responsabilità che ricopro per l'azienda con cui lavoro. Questa situazione mi mantiene fuori dalle strade, dai bar, evitandomi quel continuo e pressante " chiacchiericcio" e contatti vari che ritengo la principale causa d’involuzione del nostro dibattito sociale e politico. Ero partito con la Democrazia Cristiana con l'intento cambiare alla base questa consuetudine come primo momento distintivo per favorire un cambiamento e vero ricambio della classe dirigente al nostro comune. Quanti hanno seguito incontri e riunioni di partito, possono confermare l'impegno di riportare la discussione negli ambiti istituzionali ridimensionando ogni altro spazio (bar, ristorante, portone, ufficio, ecc) dove ancora si vuole trasferire il contenuto dell'impegno sociale e politico per il nostro territorio. Ritengo questa principalmente una prerogativa di quanti hanno "veri" impegni professionali e quindi hanno la necessità di pianificare il tempo da dedicare alla politica.

Questa scarsa abitudine al dialogo e al confronto nelle sedi preposte ha favorito le vergognose sedute del Consiglio Comunale, dove l'intera assemblea ha dato dimostrazione d’incapacità dialettica e comportamentale, una vera caduta di stile e di senso civico che mi auguro favorisca riflessioni e provvedimenti appropriati.
I problemi del paese sono ancora lontani dall'essere individuati e discussi. I temi portanti sono stati definiti da interessi privati che inevitabilmente hanno amplificato odio e faide personali, meticolosamente studiate come succede per gli attacchi terroristici nei paesi dell'islam. Ci si fa esplodere senza pensare che tra le vittime ci siano civili indifesi e senza colpe. Gli innocenti sono gli ignari cittadini Viteresi che da queste faide terroristiche ricevono tanti disagi e non vedono la soluzione del più piccolo problema.
Al momento nessuna progettualità, ma la solita rincorsa nel gestire (in affanno) i vari problemi di normale amministrazione. La precaria situazione finanziaria delle casse comunali è una realtà da cui non è possibile sfuggire. C'è la necessità di fare quadrato per uscire da questo precariato con azioni e programmi chiari e definiti. Alla maggioranza la responsabilità di indicare la strada e coinvolgere ogni forza politica e sociale nell'intento di affrontare insieme i problemi. Alla minoranza la medesima responsabilità, quella di favorire lo sviluppo del paese (di tutti) e non alimentando scontri tendenziosi come successo nell'ultimo Consiglio Comunale, dove, in talune circostanze, non si è ben capito l'intenzione e le proposte, ma solamente che si voleva criticare l'operato di altri.
Ho voluto tacere proprio mentre le Piazze sono state riempite dagli sfidanti alle elezioni regionali. Questa piazza non ha dato spazio a nessuno, una Piazza etica e democratica che ha lasciato agli altri il voto "a comando".
Per Vietri un'altra occasione per confermarsi "terra di nessuno" ma espressioni di consensi personali di quanti hanno interessi diretti nel sostenere il proprio candidato. Impegni che non definiscono nessun vantaggio per la nostra cittadina ma alimenta il caporalato sociale e politico che ha condannato questa splendida cittadina. Ho sentito di tanti cavalli messi a correre per questo e quel candidato. Bastone e carota come metodo infallibile. Vero e proprio esame del consenso cui diversi Consiglieri Comunali e fidi scudieri  non si sono sottratti. Relazioni personali che molti consiglieri si vendono per il consenso locale. Persino in consiglio comunale qualcuno ha riferito di mettere a disposizione "proprie amicizie" per favorire progetti e finanziamenti per Vietri. Al momento di queste amicizie si conosce solo i risultati  personali.
Questa Piazza si dissocia da questo metodo di politica-affaristica, prende le distanze da veri e propri improvvisatori, rivendica il vero ruolo della politica che sembra ormai svanita in profonda crisi d'identità e di valori.
Vocidipiazza

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