1/23/2011

Vietri Sviluppo: tra politica e morale.

Viviamo l’epoca dell’impunità. E’ questo il messaggio forte che trasmettono fatti e vicende che si susseguono sui media. I nostri governanti, presi dall’impegno di difendere la loro onorabilità morale e politica a seguito di continue vicende personali, devono necessariamente trascurare gli impegni per cui sono stati eletti. La sodoma e gomorra degli anni duemila la nuova rivoluzione culturale che indegnamente siamo riusciti a generare. Se qualcuno mi desse del nostalgico della prima repubblica o peggio, del medievale, oggi mi farebbe un grande complimento.
La vicenda della società Vietri Sviluppo sembra anacronistica rispetto a tale premessa .
Infatti in si essa si definisce il criterio della “facile punibilità” messa in campo dal Presidente nei riguardi esclusivi di alcuni dipendenti. Problemi  di normale gestione che in genere si risolvono nelle periodiche riunioni interne, diventano in questo caso momenti di tensione tali da degenerare in provvedimenti formali, in contrasto con una gestione manageriale che invece deve orientare la gestione aziendale verso la motivazione e produttività delle risorse umane.

Ritornando alla cultura “veliniana” dell’impunità di chi governa e della caparbietà di continuare a difendersi anche in situazioni estreme, forse l’accusa di avere elargito tessere di favore a compari ed amici è stata troppo palese quanto cruenta tanto da violare l’autonomo principio di “immunità di funzione” e scatenare la prevista reazione con tanto di codice “dell’impunità” alla mano.

La vicenda, al limite del grottesco, ha raggiunto ormai livelli tali da richiedere l’intervento dell’amministrazione comunale che ha il dovere morale di intervenire nella vicenda e favore ogni procedimento che vada migliore soluzione per il futuro della società.

In tale direzione che si colloca la mia richiesta di sospensione del Presidente e consegnare la gestione pro-tempore ad una commissione straordinaria che si faccia carico di gestire ogni conflittualità e verificare la fattibilità del piano d’impresa a seguito della riduzione dei posti auto a Marina, l’annosa questione dell’utilizzo del campo sportivo a questi scopi, l’assenza di un piano parcheggi organico all’intero territorio comunale.

Il filosofo Protagora diceva che tante verità non creano conflitto se si sceglie  tra quelle che rimandano alla maggiore utilità. La mia proposta ricerca la verità che maggiormente rimanda alla definizione di una società in house stabile e produttiva.

Vocidipiazza

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti !
Leggo con soddisfazione che Lei ha preso una posizione chiara e non a "chiacchiere" ma concreta. Non conosco la vicenda ma conosco i protagonisti e sono daccordo nell'affermare che chi ne paga le pene è l'immagine del nostro paese già seriamente danneggiata.
Speriamo bene.

NERO