Immaginate di essere un politico o qualcuno che sia stato incaricato di fare diminuire il livello di crimine sul vostro territorio. L’asse tradizionale su cui si muoveva la divisione tra destra e sinistra nello spettro politico era quella di privilegiare una causa del comportamento criminale rispetto ad un altra. Ad esempio, una persona di sinistra soleva dire che una criminale diventa tale perche’ nasce e cresce in una ambiente sociale degradato che lo porta a delinquere. Ne consegue, che per evitare l’emergere di criminali si deve combattere le cause sociali che li provocano.Anche se con diverse sfumature, sono queste le posizioni sull’asse destra-sinistra tradizionalmente presenti nella vecchia politica.
Il problema nasce dal fatto che vi sono argomenti e dati per sostenere entrambi i casi e quindi si pone il problema di quale sia la strategia migliore?
La vecchia (e cattiva) politica fa fatica a trovare una soluzione perche’ si basa su una mentalita’ che e’ mono-causale. Per un problema esiste una causa e basta. Sfortunatamente, sono pochissimi in fenomeni sociali che hanno una sola causa. Viviamo in un mondo dove vi e’ una enorme interazione di cause.
La nuova (e buona politica) dovrebbe riconoscere questo e dialogare con chi puo’ aiutarla a comprendere meglio questa complessita’ , vale a dire le scienze sociali (proprie).
Quando questo dialogo manca, sono due le tendenze che solitamente emergono: una tendenza a semplificare ed a diventare mono-causali; una tendenza a basare le proprie opinioni solo su altre opinioni.
In Italia, inutile dirlo, quasi sempre siamo ancora la vecchia (e cattiva) politica.
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