Il prof:Montanari e l'assurdo delle nanoparticelle. Facciamo capire alla gente, specie al sindaco De Luca, il Bassolino salernitano, cosa significa incenerire e a quali pericoli ci espone noi tutti con l'affare miliardario dell'inceneritore a Salerno. FERMIAMOLO prima che sia troppo tardi, la soluzione unica e compatibile c'è: LA DIFFERENZIATA:
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7 commenti:
sconvolgente... e spero che questi due ultimi post ci inducano a lamentarci meno su modalità e particolari in merito alla perfezione del progetto e provochino l'unica reazione possibile dettata dal pensiero di un uomo con alto senso di civiltà oltre al naturale istinto di autoconservazione.
la volontà e la collaborazione di tutti, il tam tam della voce di piazza, virtuale e reale, i giornali, qualsiasi mezzo di comunicazione per sensibilizzare ogni individuo del nostro paese e stimolarlo a fare del suo meglio affinche questa volta sia quella buona, e, scusate se sono proprio io a dirlo, al diavolo tutto,al diavolo l'ormai irreversibile cammino verso l'ormai imminente implosione di quella "cosa" tipicamente nostrana chiamata "POLLITICA"(e la doppia LL non è un errore).
Cordialmente, Carlo.
Il salernitano che gioisce per la costruzione dell'inceneritore, lo fà semplicemente perchè questi verrà edificato al confine con il territorio di competenza del Comune di Salerno. Quanti di quelli che si dicono favorevoli lo sarebbero nel caso venisse costruito al centro città? Il discorso sulla problematica inerente alle nanoparticelle è roba vecchia e risaputa, ma si continua a non prenderla in considerazione. La rete è piena di documenti che attestano la mostruosità di questi aggeggi infernali brucia immondizia...Nel mio piccolo, tempo fà , ho contribuito a dotare il Porf. Monatanari del supermicroscopio che serviva per le sue ricerche con un piccolo contributo in denaro. Già, perchè chi conosce la storia, sà che al Prof. venne negato l'accesso al microscopio perchè le sue ricerche divennero troppo ROMPIZEBEDEI. La campagna venne promossa da Beppe Grillo: e poi la chiamano antipolitica. Le alternative ci sono, e non bisogna per forza di cose riferirsi all'ahimè utopistico "rifiuti zero" di P.Connect (...si scriverà così?), ma esiste il trattamento dei rifiuti a freddo, esiste l'esperienza del Consorzio Priula nel Veneto, ecc.ecc.
Vabbè, tanto i giochi sono fatti, avremo il nostro bell'inceneritore, lo chiameremo termovalorizzatore, e vivremo tutti felici e contenti.
Roberto, fu Supertramp
Caro Roberto
Condivido in pieno la tua analisi aggiungo che le problematiche delle nanoparticelle vanno sommate a quelle della diossina prodotta.
L'inceneritore come recapito finale unico sicuramente non è la soluzione.
Nel caso Salerno si è voluto sopradimenzionare l'impianto.
Cip6 vi dice qualcosa?????
Sia chiaro non asserisco che non ci vuole l'inceneritore ma la soluzione è un sistema di soluzioni.
Alla base di tutto necessita informazione e conoscenza poi a catena va bene il porta a porta, va bene la raccolta con le campane, va bene per la parte residuale anche la discarica, oppure un piccolo inceneritore.
Ma a Salerno si immagina un sistema come Brescia che comprende una sola soluzione: Un Grande inceneritore.
Oggi si va direttamente in discarica tranne sparuti casi.
Domani direttamente nell'inceneritore cosi sicuramente non va.
Cosmo Di Mauro
Nel 1992 il governo lancia un meccanismo di finanziamento alle fonti rinnovabili. È il provvedimento del Comitato interministeriale prezzi numero 6 (Cip6) e stabilisce che una quota delle bollette degli italiani (tra l’8 e il 10 per cento) venga impiegata per sostenere impianti che usano il sole, il vento, l’acqua, attraverso tariffe maggiorate. Purtroppo allarga questa opportunità anche a fonti che definisce “assimilate”, tra le quali gas, residui della raffinazione del petrolio, "RIFIUTI". Dal 1992 l’80% dei soldi che abbiamo pagato pensando di finanziare le fonti rinnovabili è finito in realtà a impianti come questi, arricchendo società come la Edison e petrolieri come i Moratti, i Garrone, i Brachetti Peretti. Sono oltre 3 miliardi di euro l’anno, una truffa ai danni dei cittadini e dello sviluppo sostenibile.
Con la Finanziaria 2007 il governo si era impegnato, non potendo annullare i contratti in essere con gli impianti “assimilati”, almeno a escludere da questi incentivi ingiustificati le centrali non ancora in funzione. Non è una partita da poco: si tratta di decine di impianti, sopratutto i "famigerati" inceneritori di rifiuti.
Per un “disguido”, nel punto in cui si parla di Cip6 il testo della Finanziaria cambia nel tragitto dalle stanze del governo alle aule parlamentari. Le lobby hanno il sopravvento e il finanziamento agli impianti non ancora realizzati viene confermato.
In tutto questo l’Autorità per l’energia elettrica e il gas emette a novembre la delibera 249, con la quale rivede alcune componenti degli incentivi alle fonti assimilate, riducendoli notevolmente.
Un risparmio annuale di circa 250 milioni di euro per le tasche degli italiani. A maggio l’ennesima beffa: il Tar della Lombardia annulla la delibera dell’Autorità, su ricorso di tutte le società che godono degli incentivi Cip6: Edison, Saras (Moratti), Isab (Brachetti), Erg (Garrone)...
Insomma, con le nostre bollette continueremo a finanziare i petrolieri e -se la politica non si muove- arricchire chi sta costruendo inceneritori di rifiuti in giro per l’Italia.
Un gran bel business il "Sistema Salerno" vero? e se campiamo qualche anno in meno ed i nostri figli meno di noi, cosa importa, moriremo con le tasche piene, almeno....
Le fonti rinnovabili, intanto, possono attendere.
Ma io mi domando:possibile che ci sia un inceneritore naturale che alla temperatura di oltre 1000 gradi, distruggerebbe polveri leggere, pesanti e nanoparticelle senza provocare la formazione di diossine? ma no, non sarebbe un buon business, perche' tranne quello "buono" di Nola, i Vulcani non si possono costruire, e peccato che in "Italia non ne abbiamo".....
Ciao, Carlo.
visto che avete iniziato a parlare di nanoparticelle e delle conseguenze che possono provocare alla salute, vi chiedo di leggere attentamente questo articolo in merito
Nanoparticelle pericolose per la salute?L’allarme riguarda i cosmetici ed è stato lanciato dall’Agenzia di protezione ambientale americana
Un allarme sull'uso delle nanoparticelle nell'industria cosmetica è stato lanciato dall'US Environmental Protection Agency. Secondo uno studio infatti questi additivi, comunemente utilizzati nelle creme solari, nei dentifrici e in altri cosmetici, a contatto con tessuti estratti dal cervello di cavie avrebbero prodotto il rilascio di sostanze velenose per l'organismo. Sebbene sia comunque ancora presto per formulare qualsiasi teoria sulla pericolosità delle nanoparticelle, lo studio condotto da Bellina Veronesi ha sfatato una teoria piuttosto seguita, secondo cui dal momento che particelle di grandi dimensioni non sono pericolose per l'organismo la stessa innocuità vale per quelle più piccole.
Sul banco degli imputati è quindi salito l'ossido di titanio, il pigmento bianco usato, ma in dimensioni ben maggiori, nelle vernici e come rivestimento di alcune medicine. Frammenti della dimensione di alcuni nanometri (miliardesimi di metro) sono usati nelle creme solari, per la loro proprietà di assorbire i raggi ultravioletti. Proprio questi frammenti sono quelli sotto accusa, visto che particelle di dimensioni così piccole sono in grado in teoria di superare le pareti dei vasi sanguigni ed entrare in circolo nell'organismo, e ci sono alcuni studi che accusano l'ossido di titanio di essere tossico per vari tipi di cellule.
I ricercatori americani hanno preso alcune particelle di 30 nm commercialmente reperibili e le hanno aggiunte a una coltura di cellule cerebrali responsabili della protezione dei neuroni da agenti esterni. Queste cellule, dette microglia, rilasciano una serie di sostanze chimiche a base di ossigeno che ossidano (in un certo senso "bruciano") gli intrusi. Secondo i primi risultati in presenza di ossido di titanio non c'è questa reazione violenta, ma si registra il rilascio prolungato di piccole quantità di sostanze ossidanti. Un fenomeno che a lungo andare potrebbe portare a patologie degenerative come il Parkinson o l'Alzheimer. Nonostante i risultati siano considerati significativi dalla comunità scientifica, è presto per lanciare l'allarme: non si sa ancora infatti se e eventualmente in che modo le nanoparticelle di titanio siano in grado di raggiungere il cervello se spalmate sulla pelle.
quindi se vogliamo stare attenti alle nano non guardiamo solo agli inceneritori......
dmg
gianni quando parli cosi mi sembra di ascoltare una lezione del PROF. ZICHICHI.................
grazie, ma e' la copia perfetta di un articolo che ho avuto la fortuna di leggere.
saluti
dmg
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