La partecipazione è un’arma formidabile nella battaglia per il cambiamento di una realtà spesso insulsa, insoddisfacente, dominata da avidità e sete di potere.
Nella mia determinata convinzione sulla necessità di un radicale cambiamento politico e culturale per determinare una necessaria inversione di tendenza in un paese alla deriva sociale e democratica, inizio un percorso che si rivolge in particolare ai giovani, anello fondamentale di questo processo, ma anche a quanti della comunità civile, presentano quel germe civico per comprendere la necessità di dare una “scossa” epocale a questa nostra ridente ma asfittica comunità.
Un modo per cercare di far comprendere l’importanza e la difficoltà di iniziare un percorso politico serio e responsabile. Comprendere i rudimenti della politica è essenziale per i giovani che vogliono avviarsi in questo percorso. Comprendere questo con l’aiuto di quanti hanno fatto della politica la loro vita professionale, veri cultori ed intellettuali, ma anche tanti giovani che hanno della politica una visione moderna e di rilancio della nostra società.
In questo ambizioso intento, con le mie ricerche dalla rete, cerco di elaborare un percorso di sensibilizzazione dei giovani alla politica, quella vera. La politica della solidarietà, della collettività, del bene comune, della legalità del sacrificio.
Da questa visione, magari con i dovuti approfondimenti in materia, avvicinarsi alla politica rappresenta un momento di profonda riflessione, che lascia il posto alla semplicità e troppa faciloneria con cui vi si approccia nei nostri comuni. Spesso l’intima gratificazione, la voglia di protagonismo, la cooptazione per interesse personale,l’ingenuità , la presunzione e spesso l’ignoranza di quanti pensano che basta un buona idea, tanta buona volontà e ottimi principi per determinare un percorso politico.
Il termine “improvvisazione” misto di inesperienza e superficialità, è quello che da anni ispira tanti giovani alla politica, specie negli ultimi anni, dove l’assenza di organismi storici preposti alla loro formazione, intendo i partiti e le parrocchie, sono venute meno .
L’improvvisazione che palesemente emerge nella gestione di questa ultima amministrazione Vietrese, che si è manifestata in tutta la sua espressione negli ultimi mesi. Il timore che si possa continuare a perseverare in questo filone è grande e reale, un rischio enorme per le generazioni future e per i giovani di oggi.
La presa di distanza dalla politica è la chiara risposta dei giovani che da questa politica auto referenziante continuano a ricevere segnali negativi e di rigetto. Il pessimismo è generale e tanti preferiscono restarne alla larga. Quando poi decidono di avvicinarsi, magari partecipando a qualche consiglio comunale, ho timore che i metodi e le procedure in uso, le idee, il modo di esprimersi di taluni consiglieri comunali, la lentezza, le demagogie, finiscano per sortire l’effetto contrario: quello di allontanare i giovani ancora di più dalla politica.
Per quanti hanno assistito al teatrino messo in scena a Vietri negli ultimi consigli comunali, il concetto della politica risulta aberrante e fortemente distorto dalla vera realtà.
Pensare di fare questa politica significa allontanarsi da quella voglia di cambiamento che i giovani desiderano, ma cadere nella rete di una politica che illude, usa e butta via le potenzialità dei giovani.
Mi snto di allegare un articolo di Piero Calamandrei sulla Costituzione Italiana del lontano 1958 ma tanto attuale anora oggi, forse ancor più drammaticamente se si attiene ai giovani e la politica.
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