Raito Salus Infirmorum. Era scritto " salute degli infermi" alla rampa lassù che ti cercava, paese di dolcezza per gli inverni, un paese così come si dava fosse in quel tempo con la vita uguale alla vita, al suo mietere lontano. Giusto per l'ombra il sole, giusto il male per dar tempo alla morte, sul divano di seta d'oro impallidiva il biondo scozzese pettinando eternamente la moglie innamorata, il volto tondo in quella dolce eternità del niente.
10/09/2008
CITTADINI....
Un proclama alla Cittadinanza scarno e senza alcun contenuto, un metodo che richiama alla mente il periodo dell’assolutismo fascista. Una breve ma grave premessa in offesa ai principali valori democratici di libertà e democrazia a seguire un’imponente autoreferenzialità, una lista di cose che racchiude in se il fallimento di questa classe dirigente e di questo sistema di amministrare lontano anni luce dalla realtà di questi tempi.
Un manifesto dopo quattro anni di amministrazione.
Se è vero che la comunicazione definisce il nostro tempo non in senso accessorio, ma in senso sostanziale e rappresenta l’evoluzione della politica in senso generale, basta per definire “fuori tempo” questa politica Vietrese.
Ogni partito e amministrazione, che si possa definire tale, fanno della comunicazione uno dei momenti fondamentali. Seminari, incontri, congressi, tavole rotonde definiscono forme di comunicazione e coinvolgimento della gente verso i problemi più disparati del nostro tempo, influenzano la politica, ne definisce i programmi futuri.
A Vietri non esiste questo essere civile e democratico. Il proclama del sindaco e dei suoi seguaci la conferma di voler mantenere potere e privilegi sociali e politici, mantenere uno status quo e un modus operandi neolitico com’è tale la loro militanza amministrativa.
Vi fosse stata una regolare trasparenza negli atti amministrativi, quella di un vero paese democratico e civile, si sarebbe realmente valutato IL lavoro dell’amministrazione in termini economici, e tanta baldanza sarebbe stata mascherata da un fallimento amministrativo di cui si cerca ancora di coprirne il disavanzo. Altro che non avere intaccato le tasche dei Vietresi.
Questa falsa, ipocrita e assolutistica politica che bisogna rigettare, un estremo tentativo di mantenere in piedi il fortino che ormai e circondato da un esercito di cittadini inferociti. Siamo ai limiti della rivoluzione violenta per riportare libertà e democrazia nel nostro comune.
Il massimo dell’auo-refernzialità si esprime nel richiamare una parte della cittadinanza attiva definendola “pseudo politica Una terminologia spesso in uso quando un potere consolidato è disturbato da una parte di cittadini che rivendicano i loro diritti mettendo in discussione l’operato di chi amministra.
Vorrei chiarire al sindaco o chi ha scritto il manifesto, che « L'uomo è per natura un animale politico » (Aristotele) .I politici sono tutti quei cittadini che, non ricoprendo alcuna responsabilità di governo, contribuiscono alla progettualità culturale e civica della comunità. Spesso in questo contesto si formano uomini e donne che assurgono a cariche amministrative e politiche di responsabilità. Il termine “pseudo” o “falso” politico credo che si addica esclusivamente al Sindaco e i suoi seguaci che, nonostante abbiano ricevuto l’investitura politica a “honoris causa” per circa i trent’anni di amministrazione pubblica, non sono riusciti a dare a Vietri quella svolta economica e sociale che immancabilmente pagheremo tutti in questo periodo storico di recessione economica e politica.
Il conto che avete presentato in tanti anni e che ancora continuate, imperterriti, a presentare ai CITTADINI VIETRESI è troppo caro, gonfiato a dismisura in ogni sua voce di spesa, ma la cosa più importante e che non abbiamo più risorse per pagare. Sono stati tutti veri eroi a vivere questo stato di cose, e come dice la canzone di Caparezza:
“ sono un eroe perché proteggo i miei cari / dalle mani dei Sicari / dei cravattari ..
io stringo sulle spese / Goodbye Macellai
non ho salvadanai da Sceicco del Dubai
mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a Snai
io sono il pane per gli usurai ma li respingo
non faccio l’Al Pacino / non mi faccio di Pachinko
non gratto / non vinco / non trinco / nelle sale Bingo
man mano mi convinco che.....
sono un eroe...
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