Di seguito riporto le varie tappe della vicenda di Eluana Englaro. Una vicenda che stà assumendo toni grotteschi e indegni di un paese civile e democratico.
La bioetica da anni rappresenta un tema di grande interesse internazionale in ambito scientifico e politico.. L'evoluzione della ricerca scientifica ha indotto tante discussioni in merito. A partire dalla legge sull'aborto, la prima in ordine ai temi riferiti al diritto alla vita, per passare alla vicenda della pecora Dolly sulla clonazione, fino al caso Eluana sul grande tema dell'eutanasia.
Credo che non vi siano carte costituzionali e ne decreti legge che possano risolvere tante problematiche in merito al diritto alla vita.La sentenza della Corte Costituzionale e la seguente presa di posizione del Presidente Napolitano esprimono, a mio avviso, tutti i limiti in della nostra carta costituzionale, spesso troppo datata su tematiche in evidente evoluzione.
Mettere mano alla Carta costituzionale è una necessità di un Paese che vuole camminare al passo con i tempi.
Farlo in modo limpido e democratico, coinvolgento tute le forze dell'arco costituzionale un dovere ed un obbligo fondamentale. Nel fallimneto della commissione Bicamerale per le riforme costituzionale istituita nel 1997 forse le responsabilità maggiori della morte di Eluana. In quella commissione, oltre a Berlusconi vi era D'alema presidente, Cossutta, Salvi, Boato, ecc.. tanti esponenti della Sinistra radicale che oggi sfilavano sotto il Parlamento in difesa di quella Costituzione che non sono riusciti a rendere più rappresentativa delle esigenze di un paese moderno.
Adesso abbiano il coraggio di approvare il DLG di Berlusconi e diano il diritto alla vita di Eluana,ammettano il fallimento della bicamerale, il fallimento del loro essere Parlamentari eletti dal Popolo e gettino la maschera della demagogia e ipocrisia politica, evitando di eleggere Eluana a martire della nostra vergognosa democrazia.
18 gen 1992 - dopo un incidente d'auto, Eluana, 20 anni, entra in uno stato vegetativo. È ricoverata a Lecco.
1993 - dopo un anno, la regione superiore del cervello di Eluana è andata incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.
1994 - Eluana entra nella casa di cura di Lecco "Beato L. Talamoni", delle suore misericordine. Deve essere alimentata con un sondino nasogastrico e idratata.
1999 - Beppino Englaro chiede al tribunale di Lecco di poter rifiutare l'alimentazione artificiale della figlia. Ma i giudici dicono no.
2000 - Beppino si rivolge anche al presidente Ciampi, e dice che Eluana aveva detto che non avrebbe mai accettato di vivere in quelle condizioni.
2003 - Viene ripresentata la richiesta di lasciar morire Eluana, ma tribunale e Corte d'Appello la respingono. E così accadrà ancora nel 2006.
2005 - il 20 aprile la Cassazione avalla la decisione dei giudici milanesi presa nel 2003, ma apre uno spiraglio alla richiesta del padre, ritenendo che la stessa non poteva essere accolta perchè, tra l'altro, mancavano «specifiche risultanze» sulle reali volontà della ragazza.
2007 - 16 ottobre la Cassazione rinvia di nuovo la decisione alla Corte d'Appello di Milano, sostenendo che il giudice può autorizzare l'interruzione in presenza di due circostanze concorrenti: lo stato vegetativo irreversibile del paziente e l'accertamento che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.
9 luglio 2008 - la Corte d'appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell'alimentazione.
16 luglio 2008 - Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione contro la Cassazione, il caso finisce in Corte Costituzionale.
3 setttembre 2008 - La famiglia chiede alla Regione Lombardia di indicare una struttura dove eseguire quanto stabilito dalla Corte d'appello, cioè interrompere definitivamente l'alimentazione artificiale e l'idratazione. Ma la Regione dice no.
8 ottobre 2008 - La Corte Costituzionale dà ragione a Cassazione e Corte d'Appello (che avevano stabilito le condizioni per l'interruzione dell'alimentazione).
11 ottobre 2008 - Le condizioni di Eluana si aggravano a causa di un'emorragia interna.
16 dicembre 2008 - Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi firma un atto di indirizzo per le Regioni al fine di «garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione» in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale, precisando che lo stop a tali trattamenti nelle strutture del Ssn è «illegale».
22 dicembre 2008 - La Corte europea per i diritti dell'uomo respinge, giudicandolo «irricevibile», il ricorso presentato da diverse associazione contro la sentenza della Corte d'appello di Milano che autorizza il distacco del sondino per l'alimentazione artificiale ad Eluana.
16 gennaio 2009 - La Clinica "Città di Udine" rinuncia ad accogliere Eluana, per il «groviglio» di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni. Secondo la clinica, alla luce soprattutto dell'atto di indirizzo, il ministro potrebbe prendere iniziative che metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone
17 gennaio 2009 - Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, è indagato dalla Procura di Roma con l'accusa di violenza privata, in merito al caso di Eluana Englaro. Gli atti sono predisposti in seguito ad una denuncia dei radicali.