Raito Salus Infirmorum. Era scritto " salute degli infermi" alla rampa lassù che ti cercava, paese di dolcezza per gli inverni, un paese così come si dava fosse in quel tempo con la vita uguale alla vita, al suo mietere lontano. Giusto per l'ombra il sole, giusto il male per dar tempo alla morte, sul divano di seta d'oro impallidiva il biondo scozzese pettinando eternamente la moglie innamorata, il volto tondo in quella dolce eternità del niente.
7/02/2009
Raito in festa
Domenica cinque luglio si celebra la festa della Madonne delle Grazie di Raito. In realtà la festività ricade il giorno due luglio, quando iniziano i solenni festeggiamenti religiosi nella Chiesa Mariana fondata nel 1540 e posta in una posizione panoramica. Anche quest’anno la messa solenne è stata ufficiata dall'Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, a sottolinearere l’importante momento religioso per l’intera comunità diocesana.
In questi giorni il borgo Vietrese diventa la meta di pellegrini provenienti da ogni parte per partecipare ai solenni festeggiamenti. La Madonna delle Grazie è diventata, nella tradizione popolare dispensatrice di Grazie, intese come miracoli modificando il significato teologico di “Madre della Divina Grazia, cioè Madre di Cristo.
I tanti quadri ex-voto esposti sono la dimostrazione di questo significato che il Santo ha nella percezione popolare. Questo particolare ci consente di comprendere la grande devozione e gli atteggiamenti mistici dei fedeli durante le varie funzioni religiose (processione senza scarpe) come anche spiega la ragione di un vero tesoro che la chiesa ha accumulato negli anni frutto di donazioni di oggetti d’oro (bracciali, anelli, orologi, collane, ecc) quale ringraziamento per le grazie ricevute.
Domenica prossima la statua della Madonna verrà portata in processione per tutte le stradine del paese. Un percorso lungo suggestivo che prevede anche l’attraversamento dei viali della Villa Guariglia.
Inutile sottolineare la grande partecipazione della cittadinanza del piccolo borgo alla preparazione dei festeggiamenti. In particolare i giovani che costituiscono un comitato per i festeggiamenti e curano tutti gli aspetti organizzativi e civili dell’evento, sotto la sapiente regia di Don Mario Masullo.
Si segnalano i piatti tipici che da sempre ricorrono in questo periodo di festività, la milza sott’aceto (a mevez) e i fiori di zucca fritti con ripieno a base di carne e mozzarella (la cicala).
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