4/27/2010

La forza della naura, l'impotenza dell'uomo...



L’eruzione del vulcano Eyjafjallajkull in Islanda, che ha sollevato un’immensa nube di cenere (più precisamente una massa calda di polveri e gas proiettata nell’atmosfera a una quota di 4/5 Km ), ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo interessando dapprima la Gran Bretagna, e paralizzando poi anche Belgio, Olanda e Danimarca, Germania, Norvegia e ora avvicinandosi anche all’Italia. Oggi si apprende che sono stati annullati ben 60 voli in Toscana, molti dei quali sono tappe di scalo di compagnie low cost come Ryanair, Easyjet, Norvegian. No e Transavia che hanno parecchi voli destinati a Regno Unito, Irlanda, Francia, Danimarca, Olanda, Germania e Norvegia.
Il disagio immediatamente visibile è stato per l’appunto il blocco dello spazio aereo nord-europeo, ora la nube si sta spostando verso sud-est, provocando problemi con i voli addirittura in Medio Oriente. Ma quali saranno gli effetti della nube di cenere sul clima, se dovesse spingersi fin nella stratosfera?
Secondo Vincenzo Ferrara, esperto di clima dell’Enea:
“se le polveri emesse dal vulcano islandese avranno quantità e soprattutto energia (termica) tale da ‘bucare’ la tropopausa e finire nella stratosfera, potrebbero restare anche anni e determinare cambiamenti climatici più significativi”.
Nei due anni successivi all’eruzione si potrebbero avere ulteriori conseguenze:
“Le conseguenze di un’eruzione particolarmente ricca di composti attivi dal punto di vista dell’interazione con la radiazione solare (solfati), vengono osservate solitamente durante i due anni successivi all’evento. Il riscaldamento della stratosfera può superare (come nel caso dell’eruzione del Pinatubo nel Giugno 1991) gli 0.5 gradi centigradi a scala planetaria con conseguente impatto su tutta la circolazione atmosferica. Nella bassa atmosfera le conseguenze delle eruzioni sull’abbassamento delle temperature globali sono meno evidenti anche se nel passato si sono verificati casi eccezionali: l’eruzione dell’Aprile 1815 del Monte Tambora in Indonesia ha provocato un tale abbassamento della temperatura da trasformare il 1816 in un anno senza estate.”

[Fonte: Ansa Ambiente]
Commento:
Come siamo bravi a vedere i possibili pericoli, le possibili conseguenze. Quanta sapienza nelle possibili previsioni, nelle possibili situazioni.
Peccato che siamo meno bravi nel gestire i problemi attuali quelli vicini a noi.
Tutti concentrati al futuro trascuriamo il presente. Tanto nel futuro non ci saremo tanto le colpe si mischiano. La vera nube l’abbiamo in testa, una nube pericolosa che noi alimentiamo scappando dalle responsabilità e dai problemi veri

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