5/09/2010

Piano Sosta: Una protesta ingannevole.

Il recente provvedimento Comunale che istituisce la realizzazione di strisce blu per la sosta dei cittadini residenti ha favorito un acceso quanto inatteso dibattito popolare. In modo del tutto casuale le “strisce blu” sono diventate un’icona d’interesse e rivendicazione sociale, risvegliando in gruppi e associazioni rigurgiti di attivismo. Non tutti i mali vengono per nuocere recita un vecchio aforisma, come “non è mai troppo tardi” un altro che meglio si addice agli annosi ritardi che le frazioni di Raito e Albori oggi si trovano a scontare in materia di viabilità e vivibilità.
A Raito, come nel passato, è emersa la faziosità e l’ipocrisia rurale e bigotta di una cittadinanza che vuole continuare a difendere assurdi privilegi e propri amici di cordata rinnegando il vero senso del bene comune. Il collasso di oggi e figlio di questo lento processo che ho combattuto anche nel corso della scorsa campagna elettorale, che sembra ancora voler resistere per molto tempo. E’ stata concessa la possibilità a persone mediocri e truffaldine di annientare ogni tentativo di sviluppo a fronte di piccoli piaceri, facili promesse e spesso grandi inganni.
Non illuda la protesta delle strisce. Trattasi dell’ennesimo teatrino, dove i principali attori hanno approfittato dell’interesse generale e dei giovani per alimentare il loro protagonismo servile.
Voglio cosi rispondere a quanti, non vedendomi partecipare a questi incontri-spettacoli organizzati per conto dei loro protettori, hanno facilmente liquidato il mio scarso interesse per il problema.
La verità è che ci sono persone che non sono credibili (purtroppo anche diversi giovani) per elevarsi a Capi Popolo della situazione. Per chi, come me, conosce a meraviglia la storia e le persone di Raito, è difficile cadere in questa solita e vecchia litania, anzi, sono stato escluso per timore che potessi citare qualche aneddoto “storico”. L’inganno delle strisce non rappresenta quindi l’esborso di un piccolo tributo oppure quello di mettere una pezza su un abito sgualcito. Il più grave affronto di questa protesta è che si vuole continuare a fare finta di affrontare i problemi e continuare nelle logiche “consortili” e “spregiudicate” di fare politica. Serve un vero cambiamento culturale, quello che guarda al bene comune come valore aggiunto del benessere di tutta la comunità. Questo deve essere prioritario a ogni “piacere” e “prebende” di parte e forse solo allora, senza la linfa del clientelismo, qualcuno sarà costretto a impegnarsi seriamente per cominciare ad affrontare realmente i problemi del paese.
“I problemi che abbiamo oggi non saranno mai risolti all’interno della stessa cultura che li ha generati” (A. Einstein.)
Il mio comportamento sarà discutibile, ma sempre libero e rispettoso della dignità dei cittadini. L'assenza di proposte concrete e la strumentalizzazione estrema del problema confermano quanro assunto e definiscono il confine del mio ruolo sociale. Preferisco anche essere "poco visibile" ma il mio intento  è quello di favorire un progetto politico di rinascita sociale e culturale del nostro territorio attraverso la partecipazione attiva dei giovani scevri da ogni condizionamento e servilismo ma responsabilizzati a favorire il bene collettivo.

Salvatore Giordano
Consigliere Comunale Democrazia Cristiana

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sicuramente i modi di affrontare i "problemi" possono essere molteplici tutti dettati dalla propria cultura, educazione al confronto, obiettivo, ecc.. Resta uguale per tutti il fatto che i problemi devono essere affrontati e il problema "strisce blu" è stato affrontato come penso e spero verranno affrontati anche altri problemi qualora si presenteranno. Il mio punto di vista è che le grandi tematiche a cui fai riferimento non verranno mai discusse fino a quando l'attuale amministrazione non deciderà di metterli in campo risevandoci, per il momento, solo piccoli tafferugli su questioni di lana caprina. Infatti dopo un anno di governo è stato prodotto un solo provvedimento su cui discutere ma non se ne parla di affrontare i veri problemi strutturali della ns. cittadina. Inoltre non sono affatto daccordo sul tirarsi fuori dalla discussione con la scusa di essere superiore a questi argomenti. Penso che quando hai deciso di candidarti avevi ben presente quali potevano essere gli argomenti ed il modo comune di come affrontarli.

NERO

vocidipiazza ha detto...

Chiarisco un passaggio a fronte del commento al post.Il mio atteggiamento è tutt'altro quello di tirarsi fuori dalla discussione.E' una presa d'atto che non c'è discussione ma solo protagonismo di qualcuno che fomenta le folle senza averne titolo e senza programmi reali. La situazione di Raito su questo argomento stà assumendo l'andemento di un vero e proprio "palio" scadendo nel grottesto e ridicolo. La discussione popolare non ha nulla a che vedere con la sommossa di masaniello. Esistono le istituzioni che devono assumersi la responsabilità del proprio operato, proprio perchè eletti dal popolo.In questo contesto degli eletti che ho deciso di perorare la causa secondo quanto attiene la mia visione del problema.