Dai giornali alcuni spezzoni di titoli per Obama. In neretto ho sottolinetato alcune parole chiave.
Voltare pagina, tanti alle urne, valori di solidarietà, secelta storica, certezze, progetto, percorso,amore per la democrazia.
E' proprio vero che il vero cambiamento, se realmete voluto e sentito, lo decida il popolo.L'America è stata capace di una scelta unica nella sua storia, in modo netto e perentorio.
In altri paesi,dove la democrazia è solo una parola astratta, priva di significato, vincitori e vinti continuano la sfida elettorale anche dopo le elezioni, senza ritegno del proprio ruolo, senza pensare ai problemi della gente. Succede in Italia con Veltroni e Berlusconi. Il voler delegittimare in ogni occasione poteri e decisioni di chi governa al solo scopo politico e lontano da quelli reali .
In America chi vince governa per quattro anni e basta, nel bene e nel male, proprio come hanno fatto con la gestione Bush per ben otto anni. Adesso hanno deciso di cambiare, la vera democrazia ha deciso; niente giochetti, ne piazzate con bandiere e striscioni. Il conto si presenta alla fine. Prendiamo atto e riflettiamo sul vero significato di democrazia.
Dai giornali:
Chiaro e senza dubbi il titolo del Sole 24 Ore: ''Vince Obama, l'America volta pagina'', con un ''Da un secolo mai cosi' tanti alle urne'' nel sommario. Ma e' nel commento che segue che si legge quello che un po' tutti i commentatori indicano come il motivo, forse principale, della vittoria del democratico: la drammatica crisi finanziaria. Il voto a Obama va ricercato, scrive il Sole, in quei ''valori di solidarieta' necessari per superare una catastrofe finanziaria ed economica che ha precedenti solo nella Grande Depressione''. Non c'e' dubbio quindi che per il quotidiano economico ''l'elemento chiave per la svolta di Barack Obama e' stata la crisi economica''.Il Corriere della Sera apre con un indicativo ''La lunga notte di Obama''. Altrettanto significativo l'occhiello: ''Casa Bianca, scelta storica''. Nel fondo di Massimo Gaggi si parla del ''Roosevelt nero, l'uomo che puo' salvare l'America dal tracollo con un altro 'new deal'''. Obama, spiega, ''ha raccolto larghi consensi tra i lavoratori e i ceti medi usciti impoveriti dal quarto di secolo dell''era Reagan'''. Ma ha tifato per lui ''perfino il mondo della finanza. Smarrita dalla crisi, l'America di oggi ha fame di certezze, ha bisogno di vedere un progetto, un percorso''.
La Repubblica titola: ''Obama verso la Casa Bianca'', con l'occhiello che spiega che ''Le proiezioni assegnano al candidato democratico gli stati chiave. Code record ai seggi: oltre 130 milioni di elettori rallentano lo spoglio''.Vittorio Zucconi, nel suo pezzo rileva che ''''il disastro della presidenza Bush'' e' ''la vera grande sconfitta di queste elezioni 2008 sconvolte dalla recessione''. L'America, con la vittoria di Obama, ''e' tornata ad innamorarsi della propria democrazia, che e' cambiata anche per noi, che le arranchiamo dietro''. Indicativo il titolo dell'edizione on line, evidentemente aggiornata: ''Obama presidente. L'America cambia pelle''.
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