10/13/2009

Antica Marcina unione "di fatto".

Nell'ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ci ha fatto trovare sul tavolo la bozza di statuto che prevede l'unione tra i Comuni di Vietri, Cava e Cetara.In pratica la maggioranza ha già deciso  visto che non ha ritenuto sentire la minoranza preventivamente la stesura del documento statutario.
Da un mio approfondimento sull'argomento, rilevo che questi enti sovracomunali  sono abbastanza presenti nelle regioni del Nord Italia e comprende Comuni di piccole dimensioni che, con questo nuovo organismo, favoriscono la gestione dei servizi e ottimizzano le risorse contabili.
L'unione si chiamerà "Antica Marcina" e prevede la sede e gli uffici a Cava dei Tirreni.
La mia perplessità, già espressa in Consiglio Comunale,rappresenta proprio la presenza di Cava nell'unione. La cittadina Metellliana, per le sue dimensioni,vanta una gestione amministrativa molto differente da quelle di Vietri e Cetara.
Più che unione, potrebbe prefigurarsi per Vietri e Cetara una sorta di "Circoscrizione allargata" di Cava e non  unione partetica. Infatti è facile immaginare come per Vietri e Cetara l'influenza amministrativa di una cittadina come Cava possa apportare benefici alle carenti e precarie situazioni in diversi servizi, ma non rieco a capire ancora a quale prezzo per la nostra comunità.
Per il vice -Sindaco Borrelli si tratta di un modo per attingere a risorse regionali previste per questi enti sovracomunali. Bene, allora mi faccio un'altra domanda:serve a Cava attingere a questi fondi se i fatti e le opere pubbliche dimostrano che li ottiene anche da sola? Quale reale scopo potrebbe avere Cava in questo contesto? Come mai tanta sensibilità dei cavesi per noialtri piccoli Comuni?
La contemporanea presenza dei tre attuali Sindaci nello stesso partito  potrebbe fare pensare ad un progetto politico finalizzato ad ottenere altre poltrone a quindi visibilità e consensi.
Di certo l'unione dei comuni di piccole dimensioni fa registrare  importanti e significativi vantaggi sempre nei casi si determinano situazioni gestionali favorevoli.
Per altri, invece, è la scorciatoia  per quei comuni che sono fuoriusciti dalle Comunità Montane per creare altri centri di potere.
E' intuibile pensare che se si amministra male , senza regole e senza capacità il prorio Comune, non ci sarà unione che tenga per riuscire a sopperire ad una simile evenienza.
In attesa di confronti e approfondimenti, Vi chiedo un vostro commento su questa importante decisione che la maggioranza consiliare ha "fretta" di realizzare.

Vocidipiazza

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una sorta di referendum popolare sarebbe auspicabile...