4/21/2009

Vocidipiazza scende in…Piazza.

Mi sembra perfettamente coerente che questa mia straordinaria esperienza maturata attraverso questo blog e le tante parole , fiumi di parole, commenti e discussioni proposte a più non posso in favore di una vera rivoluzione sociale del nostro territorio, trovino adesso un impegno diretto e personale .
Questo spazio ha rappresentato la mia vera ripresa di impegno civico dopo quello degli anni giovanili. A parte la passione per la “politica” quella vera, quella che favorisce ,attraverso il dialogo, la soluzione dei problemi e la crescita di un paese, questo blog rappresentava un vero grido d’allarme che lanciavo ad una comunità apatica e disinteressata, che si vedeva privata, giorno dopo giorno, dei propri diritti e delle proprie libertà, senza resistenza alcuna. Il disegno diabolico di poche personaggi che utilizzavano la fiducia dei propri cittadini ad esclusivo favore personale e di pochi “eletti” si realizzava nella piena incuranza generale. Il relativo degrado civico e il rischio sicurezza e legalità, avvertito in modo più che epidermico,neanche suscitava sdegno e indignazione popolare.
Allora la decisione di creare questo blog, una voce che cominciasse a parlare ai giovani, alle coscienze, per smuoverle verso una civile e ragionevole protesta.
In parte ci sono riuscito. La partecipazione e la diffusione di questo spazio ha raggiunto i destinatari che, dapprima l’hanno snobbato, poi mi hanno attaccato e intimorito , come in genere fanno con tutti quelli che non si assoggettano ai loro sistemi clientelari, al loro protezionismo.
L’altro impegno. Parlare del mio splendido paese, Raito, completamente abbandonato a se stesso , un vero patrimonio naturale lasciato lentamente morire negli anni nella totale assenza delle istituzioni, una profonda “anarchia civica” che lo ha condotto al collasso totale della sua già precaria viabilità e favorito scempi urbanistici difficilmente recuperabili. L'ho fatto attraverso tante pubblicazioni sul giornalino "Vietrinotizie.it".
Anche questa iniziativa ha rappresentato un importante momento di civiltà che ha lentamente e faticosamente tentato di favorire una coscienza civica verso i problemi del paese.
Adesso sono in campo. Anzi in ..Piazza. Non questa virtuale, ma in quelle vere e degradate del nostro comune, per gridare e sostenete le ragioni del cambiare, cominciando dalle persone che dovranno farsi carico di questo difficile trapasso. Persone che abbiano un progetto vero di cambiamento, inteso nel senso vero di governare, per riportare a Vietri le basilari regole del vivere civile da cui ripartire per  una gestione trasparente, legalizzata dal coinvolgimento dei cittadini.
Non la considero un competizione elettorale come le altre. Questa di giugno prossimo è la grande occasione per Vietri per uscire da un pericolo tunnel, per dire basta al degrado e alla politica degli affari di pochi, per mandare a casa definitivamente quanti, senza alcuna dignità, ancora si ripresentano agli elettori . Sfacciataggine e ipocrisia che non ha altre parole per essere espressa.
Io ci sarò a combattere questa battaglia civica, con tutte le mie possibilità, con tutta la mia dignità e credibilità, valori che mi sono costruito con la storia della mia vita, che oggi metto a disposizione del mio paese. Sono certo che dopo le elezioni mi sentirò vincitore! Non sarà certo la somma matematica dei consensi che mi toglierà la soddisfazione morale per i aver combattuto un battaglia civile in cui credo fermamente.
Salvatore Giordano

1 commento:

Alfonso Pappalardo ha detto...

Caro Salvatore,

la tua scelta è stata ed è la mia scelta, quella di non subire più le decisioni, per altro sbagliate, di chi ci ha governato fino ad oggi e che si ripresenta con la sfacciataggine di rappresentare una svolta. Il mio impegno è spinto dalla volontà di mettermi in gioco, di mettere a disposizione della comunità la mia esperienza e quella di tutti gli amici che ci sostengono. Non è l'impegno del singolo a determinare una svolta ma l'impegno di una intera comunità che ha deciso di rinnovarsi, di trovare nuovi stimoli e di combattere l'insano sistema clientelare che negli anni è stato creato. L'obiettivo non è vincere le elezioni, ma instaurare nel tessuto sociale un nuovo modo di intendere la politica amministrativa non più a vantaggio di pochi ma a sostegno di tutti. Le elezioni amministrative non saranno un traguardo, qualsiasi sia l'esito, ma solo una tappa del nostro cammino.