“Ordinariamente sporca.”. È stata questa la dichiarazione - rilasciata alcuni giorni fa durante una pausa del processo sul ciclo rifiuti in corso a Napoli - dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. Sette mesi fa “terminava” la sua missione come responsabile della gestione dell’emergenza rifiuti in Campania. Il 31 dicembre 2009, infatti, così come previsto dall’art. 19 della legge n. 123 del 14 luglio 2008, è cessata l’emergenza rifiuti e si è concluso il mandato del Sottosegretario di Stato per l’emergenza rifiuti in Campania. Sempre a dicembre 2009, l’Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile diffondeva un comunicato stampa contenente la seguente dichiarazione: “L’impegno del Governo, è bene ricordarlo, ha reso possibile l’apertura delle discariche e del termovalorizzatore di Acerra - che funziona a pieno ritmo nel rispetto della normativa ambientale europea -, garantendo lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Campania …”. Apprendiamo adesso, invece, che dopo due mesi di attività ridotta a causa del fermo per manutenzione di una delle tre linee del termovalorizzatore, solo nei giorni scorsi l’impianto di Acerra è ritornato a lavorare a pieno regime. Questa situazione, però, durerà ancora per poco, in quanto a settembre ci sarà un nuovo stop per un’altra linea come ha spiegato il generale Mario Morelli, responsabile dell’unità operativa e della struttura stralcio: “É tutto normale. Bisogna capire che un termovalorizzatore di questo tipo, con una tecnologia sofisticata come quella di un aereo, ha necessità di periodici interventi.”. L’impianto, insomma, ha bisogno di continua manutenzione, e intanto la regione rischia di nuovo una seria emergenza rifiuti.
Inutile dire che dalla fine “mediatica” dell’emergenza ad oggi, poco o niente è cambiato, al di là dei governi (nazionale, provinciale e regionale), grazie soprattutto ad un abile spot elettorale. Intanto si continua a “produrre” rifiuti come prima, la differenziata stenta a decollare, mancano siti di compostaggio funzionanti e nulla è stato fatto per lo smaltimento dei rifiuti a lungo termine. Le discariche, peraltro, sono il frutto di decreti governativi (varati in fretta e sotto la furia dell’emergenza) che hanno derogato – spesso incomprensibilmente, viste le ricadute per la salute e l’ambiente – a norme della stessa Unione europea.
La risoluzione dell’emergenza rifiuti in Campania, o meglio far credere di saperla risolvere, è stato uno dei cavalli di battaglia del centrodestra alle ultime elezioni regionali, si è millantato un miracolo che, in realtà, non c’è mai stato. Ora i nodi vengono ancora al pettine e si parla di una nuova emergenza già nella prossima stagione. L’autunno intanto si avvicina e con esso il rischio di una nuova crisi, il bluff “mediatico” è stato però svelato, la Campania non ha ancora un ciclo integrato dei rifiuti, gli impianti di cui oggi si continua a parlare sono ancora una chimera. In conclusione, parafrasando quanto detto da Guido Bertolaso, possiamo tranquillamente dire che: la Campania è ordinariamente in emergenza e forse, se faremo i bravi, a dicembre babbo natale ci porterà in dono un nuovo “Piano regionale di gestione dei rifiuti”. E la storia continua … .
avv. Gerardo Calabrese
Assessore alle Politiche Ecologiche ed Ambientali
Comune di Salerno
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