3/31/2009

Vince Sarno e il Cambiamento.

L’utilità dei sondaggi d’opinione è quella di fornire una conoscenza delle opinioni, degli atteggiamenti dei cittadini, principalmente da tre punti di vista: essi indicano infatti la quantità di persone che hanno una determinata opinione, la tipologia di tali persone e l’intensità con cui esse sostengono questa opinione. Esso offre ai cittadini uno strumento per capire gli orientamenti della popolazione su un determinato argomento, ma anche per farlo conoscere o semplicemente per farne parlare.
Sulla credibilità dei sondaggi ci sarebbe tanto da discutere, specie in politica, dove spesso si cerca con questi strumenti di omologare convinzioni e scelte politiche che, con l'aiuto dei media, diventano veri processi che condizionano l'opinione pubblica.
In quest'epoca di schizofrenia dei sondaggi, non potevo esimermi da proporne uno su un argomento molto attuale per  Vietri. Quale , secondo gli amici di Piazza, il miglior sindaco per Vietri.
Voglio ringraziare tutti quanti, che in modo numeroso, hanno partecipato a questo sondaggio "rudimentale" ma che, a mio avviso, può dare varie informazioni.
Il campione indica nella persona dell'Avv.Sarno il massimo gradimento per la carica di Sindaco di Vietri.
Questa affermazione netta e precisa va ricercata nella tipologia dei frequentatori di questo blog, molti dichiaratamente stanchi della vecchia gestione amministrativa e quindi  dei vecchi amministratori, che con buona probabilità vedono in Sarno quel ricambio auspicato per la ripresa del paese.
In verità, i segnali che ricevo quotidianamente dal vivo che anche sul blog, facevano pensare ad un'attenuazione della voglia di cambiamento reale, lentamente affievolita dal forte richiamo su posizioni di comodo e di storica tendenza. Il sondaggio mi rincuora, e mantiene intatta la speranza che finalmente possa essere arrivato il momento del fatidico cambio di rotta.
Al sondaggio che, come tale rappresenta una specie di "gioco", resta la dura realtà di una tornata elettorale che i vecchi Senatori locali, avvertito il pericolo del "vento di cambiamento", stanno preparando affilando tutte le armi in loro possesso. La lotta è impari, ma il risultao non affatto scontato!

3/29/2009

Proiettati verso il futuro...

http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_66487976-1ba2-11de-85db-00144f02aabc&vxBitrate=300

Il discorso di Fini all'assise costituente del Popolo della Libertà ha affrontato i principali scenari e proposto le sfide che i i prossimi governi dovranno affrontare. Fini ha guardato al futuro, così come deve fare un grande partito di maggioranza appena costituitosi.La libertà e la democrazia, non solo non sono in pericolo, come continuano a dichiarae i partiti di sinistra, ridimensionandosi sempre più davanti al progetto del costituente partito, anzi, apre una nuoiva pagina a cui gli italiani ,attenti ai cambiamenti, quelli che non vivono solo  di vecchie demagogie, stanno apprezzando e rivalutando. Non la semplificazione estrema "con Berlusconi, contro Berlusconi", ma un vera proiezione della politica verso il futuro.
Scusatemi l'irriverente paragone con le nostre vicenda Vietresi.Lo faccio spesso, perchè la voglia di cambiamento politico che tanto ci si auspica per il nostro comune,  possa prendere spunto dalla politica nazionale che tenta di guardare agli scenari futuri.
Quali scenari stanno  guardando i partiti e le organizzazioni che stanno alacremente lavorando per le prossime elezioni amministrative. Per quanto mi consta verificare di persona, non è chiaro il concetto di cosa si voglia veramente, quale l'interpretazione del cambiamento, un rincorrersi su tavoli e tavolini alla ricerca dela pietra filosofale che chiarisca le vere ragioni che debbano spingere a guardare ad un futuro amministrativo proiettato al futuro.E' conosciuto da tutti come la politica, man mano che scende di livello, perde i suoi contenuti culturali, ideologici e di mediazione, a favore di personalizzazione spinta(odio, gelosie, interessi, egoismi,ecc) che disegnano scenari politici tipici dei luoghi e dei costumi locali che  richiamano al passato, forse meglio, alla storia.
LA riflessione di un amico, passeggiando per strada, diceva che più che la forza del vecchio, oggi a Vietri è la debolezza del nuovo che non favorisce un processo di cambiamento.Io sono d'accordo è aggiungo che le nuove generazioni stanno esprimendo il peggio degli insegnamenti lasciati da nostri precedessori amministratori, già in questa pre-fase elettorale.
Una vera proposta concreta e attendibile di svolta al vecchio matura nel tempo e si condivide con una società civile preparata a sostenerla. Prevede rischi, scarse possibilità di successo,ma esalta valori e moralità civica .
Da noi si ripresenta la solita rappresentazione vista e rivista da tanti anni. Giustificazioni ed ipocrisie di quanti hanno sventolato la bandiera del cambiamento con chiari riferimenti storici di fatti e persone e oggi li vedi schierati al loro fianco. Tanti di questi hanno scritto  e ironizzato su questo blog, imnneggiato alla rivoluzione, ritornati mestamente all'ovile con tanto di scuse.
La Democrazia Cristiana di Vietri ha vissuto le medesime vicende  causa i personalismi sopra citati. Il rammarico non essere giunti ad oggi con il progetto originario che tanto poteva dare alla ricostruzione civica e morale della nostra politica.La visione innovativa e futuristica rimane la stessa  sebbene ridimensionata nell'organizzazione pratica. La ricerca di coinvolgere giovani e professionalità, unitamente ad esperienze tecniche necessarie alla gestione amminisrativa, rimane l'obbiettivo ultimo per preparare un'alternativa vera da proporre agli elettori vietresi, prima di abdigare, per altri lunghi anni ,alle logiche di gestione che ci ancorano da secoli a condizioni di arretratezza sociale che, di fatto, annullano ogni proiezione futura  delle nuove generazioni.

3/22/2009

Si spegne la Fiamma....


La novità del giorno è lo scioglimento del partito di Alleanza Nazionale che confluisce nel Popolo delle Libertà di Berlusconi. L'esemplificazione della politica già prennunciata mesi scorsi si avvera. La Fiamma Tricolore dell'epoca missina ,orgoglio di tutti i militanti, viene di colpo spenta e regalata alla storia.
Sarebbe ingiusto quest'oggi dimenticare ciò che nel 2003 rispose La Russa al temerario operatore dell'informazione che l'aveva interrogato sull'opportunità di rimuovere o meno quel simbolo: "Ma lei sarebbe disponibile a tagliarsi i propri attributi?".
Già prima di Fiuggi, l'astuto addetto al marketing Jannarilli, cugino ciociaro della moglie di Fini, l'aveva rimpicciolita sui portachiavi, nonché sublimata in un due pupazzi di peluche significativamente appellati "Fiammino e Fiammetta". Ma sempre donna Assunta vigilava: "Non si spegnerà mai, brilla nel cielo come una stella". Diceva Fini: "Mica è il fascio littorio". E intanto la fiamma attraversava indenne le allegoriche traversie dell'elefantino e della coccinella.
Sarà pronto lo spregiudicato Ignazio oggi a sopportare questo delicato e doloroso intervento chirurgico? Di ben altra portata quello politico che unisce la vecchia destra al Partito centrista di Berlusconi. Lo stesso richiamo ai valori cattolici avvicinano il PDL alla storica Democrazia Cristiana. Inoltre, non dimentichiamo che il potere maturato attraverso un consenso forte, unisce meglio di altro. La crisi del PD non sarebbe stata tale se avesse avuto le chiavi del governo e della maggioranza.
Molti sono i militanti di AN che accettano a malincuoire questa storica decisione. In particolare la base che nasce nel periodo di Almirante. I nuovi simpatizzanti, molti già centristi, hanno poco affinità alla storia del partito e quindi più propensi al trasformismo.
A Vietri, più che Fini e La Russa, ci ha pensato l'evento amministrativo a "sciogliere"il partito.
Nessun PDL da far nascere o appoggiare. L'abile Cirielli ha legittimato tutti i papabili sindaci (sulla parola)come espressione del suo ex-partito, senza schierarsi pubblicamente con nessuno, lasciando liberi gli iscritti di sostenere il candidato che meglio li esprima. Poi dopo si vedrà. Per adesso serve vincere le elezioni provinciali. E' questa la politica che si esprime nei giorni nostri! Simboli e bandiere si fanno benedire davanti  all'accecante sete di potere, di privilegi e personalismi. Al momento opportuno non riconoscono  valori, nè coerenza e  tantomeno l'amicizia. Anche a Vietri succede questo, ma per molto poco , celebrazione  "bonsai"
di rampantismo feudale che annulla saperi e competenze. Il PDL a Vietri una vera occasione per capire se il centro-destra, dichiarato e leggittimato, potrà avere un ruolo primario nella gestione amministrativa del paese.
Vocidipiazza

3/21/2009

Sincerità....



Sincerità....
un elemento imprescindibile,
per una coalizione stabile
che punti alla governabilità....

3/17/2009

Le resistenze al cambiamento..



Siate il cambiamento che desiderate.  (Ghandi)

Sembra incredibile, ma l’evoluzione ci ha ben predisposti ai cambiamenti. Sembra incredibile perché chiunque abbia operato in un contesto sociale (o anche solo famigliare) sa perfettamente che portare le persone a cambiare un’abitudine o a modificare un comportamento è difficilissimo.
Di resistenza al cambiamento muoiono ogni giorno gli intenti più nobili, non importa quanto sensate siano le proposte che si fanno, cambiare le cose appare spesso un impresa titanica.
Se analizziamo la dinamica psicologica dei cambiamenti, scopriamo però qualcosa di molto interessante. Siamo tutti estremamente disponibili a cambiamenti che percepiamo come migliorativi della nostra condizione e privi di rischi. Opponiamo invece una resistenza feroce a quei cambiamenti nei quali percepiamo degli aspetti di peggioramento del nostro status o dei rischi.
Tutto sommato sembra abbastanza logico che sia così, ma questo ci dice che una parte cruciale nella dinamica dei cambiamenti la gioca la percezione, non la reale natura del cambiamento stesso. La risposta alla richiesta di cambiamento dipende quindi dal tipo di cambiamento viene chiesto, ma soprattutto dipende da come viene chiesto.
Se ci pensate, una dinamica come quella della “moda”, non fa altro che portare le persone a compiere una serie continua di cambiamenti totalmente irragionevoli (non ha senso buttare ogni anno i vestiti dell’anno precedente). Nonostante questo chi li mette in pratica lo fa perché ritiene che sia normale, necessario, conveniente, premiante .
Mentre nel “mercato” questo tipo di approccio al problema del cambiamento è piuttosto normale, in politica e nel mondo del non-profit non lo è.
Prendere per esempio il caso di Vietri. Potrebbe essere normale avvicendare dalla gestione gli amministratori di lungo corso. Potrebbe addirittura essere necessario per evitare ulteriori degrado civico e sociale. Potrebbe risultare conveniente per il rilancio della socialità ma principalmente dell’economia del paese. Infine essere premiante per il futuro dei giovani e delle prossime generazioni.
Il cambiamento politico per Vietri, inteso anche come ricambio di energie e di pensiero, di capacità e di motivazioni, sembra necessario e quanto mai opportuno.
Le inspiegabili resistenze che si oppongono  a questo processo spesso  generano  frustrazioni  nelle persone attive che vorrebbero proporsi in un progetto di cambiamento. E sicuramente quest’ultimo un percorso difficile e ambizioso perché mancano riferimenti e percorsi tracciati, una forma di organizzazione inedita , mai realmente espressa negli ultimi decenni a Vietri, che affascina e stimola, ma allo stesso tempo angoscia e deprime, specie quando si ritrova a combattere contro i vecchi e collaudati sistemi di aggregazione politica esclusivamente volti al consenso. Ai Vietresi è da diversi anni che non viene data l’opportunità di votare un vero cambiamento, spesso ingannati da finte competizioni elettorali, ben organizzate a tavolino tra i soliti noti che si ritengono i “ veri registi” delle sorti politiche vietrese.
Ai veri innovatori e ispiratori del rinnovamento il compito di verificare il reale livello civico della nostra comunità attraverso una proposta seria e qualificata da esprimere in una lista degna di tale nome. Sarebbe un grande successo civico e morale indipendentemente dal risultato. A perdere potrebbe essere solo Vietri e quanti vorranno mantenere in vita un inquietante sistema di potere .

3/16/2009

31 anni dal rapimento di Aldo Moro.




Oggi è l'aniversario del rapimento di Aldo Moro che venne catturato il 16 marzo 1978, con un azione dove venne uccisa la sua scorta, ed ucciso il 9 maggio successivo da appartenenti al gruppo terrorista delle Brigate Rosse.
Moro era considerato un mediatore tenace e particolarmente abile nella gestione e nel coordinamento politico delle numerose "correnti" che agivano e si suddividevano il potere all'interno del suo partito.
Fu un convinto assertore della necessità di un centrosinistra, da raggiungersi in forma di coalizione politica. Per questa sua scelta politica fu osteggiato da più parti.
Aldo Moro era un cattolico molto credente e la sua grande fede in Dio si rispecchia nella sua vita politica. La sua intenzione dominante era di allargare la base democratica del sistema di governo, vale a dire che il vertice del potere esecutivo avrebbe dovuto rappresentare un numero più ampio di partiti e di elettori. Questo sarebbe stato possibile solo con un gioco di alleanze aventi come fulcro la Dc, seguendo così una linea politica secondo il principio di democrazia consociativa: esattamente ciò che Moro perseguiva con il "compromesso storico", che prevedeva l'entrata al governo del Pci.
All'inizio del 1978 Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana fu l'esponente politico più importante fra coloro che ritennero percorribile una strada per un governo di "solidarietà nazionale", che includesse anche il PCI nella maggioranza, sia pure senza fare entrare direttamente nel Governo dei ministri comunisti in una prima fase.
Il rapimento .Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, la Fiat 130 che trasportava Moro, dalla sua abitazione nel quartiere Monte Mario alla Camera dei Deputati, fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all'incrocio tra via Mario Fani e Via Stresa. In pochi secondi, i terroristi uccisero i 5 uomini della scorta (Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Jozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.
Alla notizia del suo rapimento per mano delle Brigate Rosse, il Cardinale Giuseppe Siri a chi gli dava la notizia dirà: "Ha avuto ciò che si meritava", frase che colpisce in un prete, soprattutto se si pensa che Siri fu più volte vicino all'essere eletto Papa.
Dopo una prigionia di 55 giorni nel covo di via Montalcini, il cadavere di Aldo Moro fu ritrovato il 9 maggio nel baule posteriore di una Renault 4 rossa a Roma, in via Caetani, emblematicamente vicina sia a Piazza del Gesù (dov'era la sede nazionale della Democrazia Cristiana), sia a via delle Botteghe Oscure (dove era la sede nazionale del Partito Comunista Italiano).
La morte.Fu Papa Paolo VI ad officiare il rito funebre ufficiale per la scomparsa di Aldo Moro, amico di sempre e alleato. Non poche critiche vennero mosse al Pontefice per questo gesto che ha pochissimi eguali nella storia della Chiesa, ma Papa Montini non volle sentire ragioni. La cerimonia funebre venne celebrata senza il corpo dello statista per esplicito volere della famiglia, la quale ritenendo che lo stato italiano poco o nulla avesse fatto per salvare la vita di Moro, rifiutò il funerale pubblico ufficiale di stato, scegliendo di svolgere le esequie in forma privata.

3/15/2009

Per non dimenticare.



Domani saranno commemorati i cinque uomini della scorta di Aldo Moro uccisi il 16 marzo del 1978 in via Mario Fani, a Roma, dove lo statista democristiano fu rapito da un commando delle Brigate Rosse. In occasione del trentunesimo anniversario della strage verranno deposte corone di alloro sulla lapide che in via Fani ricorda gli agenti della scorta uccisi dalle Br: Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Oreste Leonardi e Domenico Ricci. La cerimonia avrà inizio alle 8,30 e a deporre le corone d'alloro saranno rappresentanti delle istituzioni tra cui il presidente della Camera Gianfranco Fini, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Una messa in suffraggio dei cinque uomini della scorta di Moro si terrá domani alle 9,30 nel Duomo di Orvieto.

Il cambiamento possibile.

Il ciclone Sarno ha scombussolato la quiete e i piani politici nello scacchiere Vietrese. Ho avuto modo di parlare con Michele e sono rimasto impressionato dal suo impeto emotivo con cui affronta le discussioni. Chiaro e lineare nell’esprimere fatti e opinioni, con rinforzi fatti di esempi e aforismi coloriti e coinvolgenti, più tipico dell’arte oratoria da tribuna politica che confacente all’arte della comunicazione essenziale, qual è la mia formazione d'impresa.
Michele è un noto e stimato avvocato penalista e questo va a merito della sua professionalità.
Nella sua comunicazione creativa riesce ad abbattere ogni distanza e steccato di naturale diffidenza, diventa empatico e compartecipa alle volontà dell’interlocutore. Gli manca forse quella variazione di tono e di cadenza, una sorta d’interpretazione scenica dell’enunciato, un po’ tipico dei grandi del teatro, ma questa è arte e scienza che s’insegna alle università. Michele invece è naturale, tutto istinto e doti innate che si addicono molto bene alle scene della politica.
Poi lo ritengo un uomo di coraggio. Le tante insinuazioni politiche circa la sua candidatura a Sindaco di Vietri sono il segnale di timore e rispetto per la sua scelta. Lui lo sa, come comprende bene che non essere di Vietri non rappresenta il grande problema.
Non sono di Vietri neanche quelli che l’hanno ridotto in questo degrado civico, affermava nella recente conferenza stampa. Hai ragione Michele. Guarda che se vieni a Raito, giusto per indicare una frazione, non conoscono neanche Benincasa, Buono e Marciano, se si esclude qualche amico, parente o cliente.
Perseguire ambizioni politiche anche più importanti come ha fatto Michele da anni, è una vera espressione di coraggio, capacità e incredibile carica motivazionale. Se, caro Michele, aspiri a diventare Consigliere Regionale o deputato è legittimo, ma perseguirlo attraverso un percorso tortuoso, difficile e ricco d’insidie e degno di vero coraggio e stima di se.
Le regole della politica di oggi hanno accorciato al massimo le possibilità di scalate ai vertici delle cariche pubbliche. Anche senza particolare esperienza e militanza, si diventa Ministro dello stato  (On.Carfagna, On.Carlucci , On.Zanicchi. ecc) , per questo, se avessi avuto le ambizioni di Michele, forse, più che candidarmi a Vietri avrei tentato la scalata in  qualche reality show.
Sai Michele, ti considero certamente degno della tua Vietresità e quindi capace di rappresentare l’intero comprensorio in consiglio comunale. Il tuo contributo non potrà che giovare alla la ripresa di questo territorio. Puoi rappresentare l’occasione per quella svolta che Vietri aspetta da decenni, a patto che riesca a coagulare nel tuo progetto persone che meglio possano rappresentare e rendere credibile quest’ambizioso tentativo  di rinnovare la classe dirigente politica Vietrese.
Quanto affermo, è, per il momento, frutto del mio intuito più che per frequentazione o amicizia. Forse con quel pizzico di fiducia che sei riuscito a carpire alla mia onestà e magari spinto dalla speranza di chi crede ancora che si possa trovare, tra di noi terreni, la soluzione ai problemi vietresi prima di abbandonarsi totalmente nelle mani divine.


3/14/2009

Politica e Responsabilità per alleanze vincenti.


Dal commento al post precedente tanti gli spunti e gli argomenti sollevati che ho pensato ricavarne un post .
Molti  pensano che  la volontà di mobilitazione, spontanea nel periodo elettorale, abbia attinenza con la politica. Questa, a Vietri è latitante da anni e non s’intravedono a oggi formazioni che la vogliono rispolverare. Ho citato alla Democrazia Cristiana, ma anche altri due gruppi di giovani come unici incubatori di un processo ispirato alla politica.
Il fatto che molti si stiano  attivando, disputando incontri a ritmi da fare invidia ai professionisti della politica, non è sinonimo della volontà di cambiamento. Sono spesso slogan, rappresentazioni emotive, magari anche convinte, cui manca le fondamenta : la politica.
Forse nessuno mi ha creduto quando dicevo che il partito non è stato generato in funzione delle elezioni. Il tempo disponibile per presentare un progetto politico preciso e concreto non l’abbiamo avuto. Pertanto se non vi saranno le condizioni, lasceremo stare, consci di aver cercato di favorire un processo di cambiamento che nei fatti, costatiamo, essere poco convincente.
La Democrazia Cristiana agli spot pubblicitari e apparizioni pubbliche, ha preferito lavorare alacremente per favorire unioni politiche che si ispirassero al cambiamento. Sul tavolo non poniamo pretese d’incarichi e prebende varie, ma la progettualità di una formazione volta al cambiamento di uomini, unitamente all’impegno sui problemi più immediati da affrontare nel  dopo elezione. Il nostro impegno, sebbene poco visibile, garantisco essere degno del nostro ruolo e delle nostre responsabilità.
Circa i condizionamenti provinciali vorrei chiarire il concetto a tanti amici che giocano al “piccolo politico”.
Ai dirigenti provinciali, specie in questo momento di grande movimentazione elettorale, da Vietri ricercano solamente i consensi per il loro candidato alla presidenza. Dei nostri giochetti di paese non se ne fregano, in concreto, niente. Cosa pensate possa interessare ai dirigenti del partito delle vicende di un piccolo centro come Vietri? Ma quale diktat e imposizioni varie? Spesso sono invenzioni di personaggi nostrani utilizzati ad arte per scaricarsi di responsabilità e darsi quell’importanza di partito che forse non hanno. La libertà di agire nasce pertanto da questo disinteresse per l’ininfluenza che le nostre elezioni hanno sulle sorti del partito. Le liste civiche poi, tipiche vietresi, non hanno mai attirato l'attenzione dei partiti centrali, che vedono in esse, un artefatto dei comuni che non hanno la capacità di esprimere un vero processo politico di partito. Altro che interferenze, l’assenza della vera politica è il conseguente disinteresse dei partiti centrale rappresenta, al contrario, il vero problema che da sempre Vietri sconta.
Infine ritengo che le responsabilità della situazione civica vietrese vanno distribuite su tutti, amministratori e cittadini. Se la Democrazia Cristiana si ritrova davanti a ostacoli insormontabili per lo sviluppo delle proprie idee politiche, ritengo ingiusto tacciarla di responsabilità per il perseverare di una situazione politica che dura da quarant’anni. Almeno apprezzare gli sforzi che, a oggi, con tutti i limiti personali, abbiamo profuso per Vietri.
Tra l’apparire e l’essere, preferiamo la seconda, ma non abbiamo alcuna intenzione di calcare palcoscenici già battuti se non con le dovute garanzie politiche. Questo non si chiama immobilismo ma responsabilità.

3/13/2009

Coerenza allo stato puro.



Giornate frenetiche a Vietri per la corsa alle prossime elezioni amministrative. Ormai è tempo di decisioni importanti per la costituzione delle liste e, rispetto alle previsioni, non sembrano esserci grosse novità circa i candidati che si contenderanno la poltrona di primo cittadino.
In questa fase i tanti discorsi e proclami circa il cambiamento, come gli enunciati ideologici e simpatie politiche sembrano svanire nel nulla. Il frullatore gira, come dice un caro amico vietrese, e, sembra confermare le vecchie regole che, pur di aggregarsi a una lista vincente, si arriva a mortificare la coerenza politica e onesta intellettuale.
Le concomitanti elezioni provinciali stanno contribuendo a confondere ulteriormente la situazione, con ingerenze delle direzioni provinciali, senatori, onorevoli e quant’altri che, ignorando completamente ogni dinamica e storia locale, suggeriscono candidature che sembrano partorite da una trama di un film fantastico, gettando nello sconforto e palese imbarazzo militanti e simpatizzanti. Mi riferisco in particolare ai partiti della futura PDL e del PD. Ingerenze su fatti e persone determinate solo in funzione della competizione provinciale, senza nessuna attenzione agli equilibri politici locali. Un intreccio incredibile nelle cui maglie rischia di rimanere strangolata la politica e il futuro del nostro comune.
Il qualunquismo regna sovrano e tutti gli attori in campo si sentono autorizzati a richiedere spazi e ruoli sempre più importanti.
Qualcuno polemizzava sullo sviluppo imprevedibile, quanto traumatico, avvenuto nel Partito della Democrazia Cristiana. Ritengo che nell’ultimo anno questo spazio politico sia stato l’unico vero progetto teso a ridare un senso e dignità a un “evanescente” contesto politico locale. Il gruppo di Azione Giovani e la recente costituzione del Forum dei Giovani, altri importanti e significativi segnali di un impegno civico reale, dove la passione sovrasta ogni altro disegno occulto di potere e interessi personali.
Le discussioni e le decisioni che sono maturate in questi nuovi sodalizi politici e civici dimostrano come la dignità e il pensiero delle persone va oltre ogni scopo di corporativismo politico.

Le divergenze e le divisioni o spaccature vanno intese esclusivamente in questa direzione morale e ideologica considerando non essere, questi organismi, gestori di potere.
Il resto tanta demagogia, una miriade di associazioni, circoli e gruppetti istintivamente costituiti, complici gli ambienti conviviali che, notoriamente, facilitano le relazioni e abbassano la soglia critica del pensiero. Passata la sbornia, la nuda realtà di quanti non sono stati in grado di costruire progetti credibili e quindi la necessità di rincorrere chimere da un tavolo all’altro.
In uno di questi tavoli, l’unico cui partecipo da sempre per coerenza politica e morale, ho espresso la mia amarezza circa l’incapacità di un contesto civico che, sebbene necessiti di una svolta amministrativa, si ritrovi davanti ad un siffatto scenario.
La fibrillazione civica di questi periodi, descritta in tempi, non sospetti, è purtroppo insufficiente a evitare la riconferma di vecchie oligarchie di potere. Oggi, nostro malgrado, dobbiamo registrare e portare a casa questo risultato. Mi riferisco specialmente ai giovani che tanto si stanno adoperando con impeto, passione e un pizzico di spavalderia.
Si accetti questa realtà e si mediti sul futuro che verrà. Se questo sarà ancora all’insegna di Cesare Marciano, di Tommaso Buono, di Franco Benincasa e altri vecchi della politica Vietrese forse, politicamente, rappresenta un loro merito poichè, più di altri, riescono ad esprimere consensi e abilità amministrativa.

3/11/2009

Il permesso della discordia.

Pubblico il comunicato che mi è pervenuto dagli amici di Marina.

ORA BASTA!!!
BASTA CON LA FARSA DEL “PERMESSO DI SOSTA” AL RESIDENTE
I CITTADINI MARINESI RESPINGONO IN TOTO IL PROVVEDIMENTO DI REVOCA E RILASCIO DI NUOVI PERMESSI A PAGAMENTO A FIRMA DEL COMANDO DEI VIGILI
AD UN MESE DAL RINNOVO DEL CONSIGLIO COMUNALE NON E’ ASSOLUTAMENTE ACCETTABILE CHE A PAGARE SIANO I SOLI RESIDENTI DI MARINA
NON ACCETTIAMO DI PAGARE PER RESTARE CHIUSI IN GABBIA
CHIEDIAMO
LA SOSPENSIONE IMMEDIATA DEL PROVVEDIMENTO
LA REVOCA INCONDIZIONATA DEI PERMESSI RILASCIATI IN MODO SCELLERATO AI NON RESIDENTI
INDICIAMO
PER IL GIORNO 12 MARZO ’09
UNA MARCIA PACIFICA DI PROTESTA VERSO
“PALAZZO DI CITTA’”
ALLE ORE 11.00
I MARINESI

3/09/2009

Caos Calmo.....

L'espressione più diretta e spontanea che mi è venuta quando mi hanno chiesto come fosse la situazione a pochi mesi dalle elezioni amministrative.
Il caos di quanti agitano da tempo la bandiera del cambiamento senza conoscere la vera strada per arrivarci..
La calma di quanti ne hanno vissute tante e sono certi che alla fine il tutto si risolverà "come sempre".

La verità, come spesso capita, stà nel mezzo.

3/04/2009

Salerno, alla Provinciali tredici liste con Cirielli, l'Mpa rimane fuori


Preparate le liste per le prossime Provinciali a Salerno. Saranno tredici per il Pdl a sostegno di Edmondo CIrielli. Non ci sarà l'Mpa che non è stato neanche invitato all'incontro di preparazione per volere dello stesso candidato alla presidenza. Mentre contatti sono ancora in corso con l'Udc. Si proceduto ad una verifica sull’avanzamento delle composizione delle liste in una riunione di non più di un’ora. I partiti che aderiscono dunque comprendono anche la lista Alleanza per le Libertà.Si sono definite anche le presenze nella lista cardine, di «prima fascia», quella del Pdl (22 candidati di Forza Italia e 14 di An, secondo Iannone; ma secondo Russo sarebbero 23 di FI e 13 di An).Dei collegi di Salerno, quattro vanno a Forza Italia e due ad An. In campo Elvira Morena, De Fazio, Cammarota, Pierro, Zitarosa, Sica. Due le liste civiche: Alleanza per Cirielli e Forza provincia. Poi ci sono le liste della Democrazia cristiana per le autonomie, Nuovo Psi, Dc di Pizza, Democrazia federalista Campania. Movimento per l’Italia di Santanchè, Adc di Pionati. Udeur. L’altra sera c’era anche la Fiamma Tricolore che si è staccata dalla Destra di Storace; il Pri, i Popolari liberali di Borea che comunque non fanno una lista.Ma questa è anche l’ultima settimana di esistenza di Alleanza nazionale, per sabato 7 marzo è in calendario un congresso di scioglimento del partito provinciale. Il 21 e 22 ci sarà lo scioglimento del partito nazionale e dal 27 al 29 si terrà la Costituente del Pdl. Sabato 14 al Grand hotel Salerno la presentazione ufficiale della lista Pdl.(Il Mattino)

3/01/2009

La DC Vietrese si spacca.

La sezione “A. DE Gasperi” della Democrazia Cristiana di Vietri Sul Mare, a seguito dei recenti articoli pubblicati sulla stampa locale che continuano ad identificare il partito nella persona dell’Avv. Fasano, comunica che a seguito di importanti divergenze politiche ed organizzative, l’avvocato medesimo insieme agli iscritti Garzia Alfonso e Granozi Massimiliano hanno deciso di interrompere la loro esperienza nella Democrazia Cristiana per dare vita una nuova formazione civica finalizzata alla prossima competizione amministrativa. Si comunica inoltre che la sede del partito si è trasferita da quella attuale per una nuova in via di definizione.
La segreteria politica  ringrazia gli amici per il  contributo fornito al partito e gli augura la buona riuscita del nuovo progetto politico.
Si sottolinea inoltre che la presenza del partito a Vietri ha la ragione di favorire la ripresa civica del paese riunendo tutte le anime politiche e sociali che si rivedono in un’area moderata di ispirazione cattolica e popolare. L’impegno è quello di recuperare i cattolici in un progetto fondato su precisi valori. Si invita, pertanto, vecchi e nuovi simpatizzanti della Democrazia Cristiana a contribuire alla rinascita del glorioso Scudo Crociato che tanta tradizione vanta nel nostro territorio, ma chiarendo come , ai vecchi metodi e personalismi del passato, il nuovo progetto prevede la centralità dei cittadini e la loro fondamentale partecipazione per la rinascita civica e politica vietrese.
Considerando la recente costituzione della sezione, si considerano le prossime elezioni amministrative solamente un importante passaggio politico nel percorso ricostruttivo del partito.

Vietri Sul Mare, 1 marzo 2009
                                                                                                               La Segreteria Politica

La Vietresità dell’Avv. Sarno.

L’avvocato Sarno si è presentato ufficialmente. Davanti ad una nutrita schiera di partecipanti ha presenziato la conferenza stampa in cui ha annunciato la sua candidatura alla poltrona di Sindaco del nostro comune.

Conoscevo le sue capacità oratorie, in stile forense, e ieri l’avvocato le ha espresse al meglio, una vera arringa di presentazione precisa e passionale, senza pause né dimenticanze.
Nelle sue intenzioni ha espresso quanto tutti Noi Vietresi auspichiamo per il nostro disastrato paese, proprio per questo era in pratica impossibile non ricevere applausi e consensi dalla platea.
A una persona che mi sedeva vicino, credo un simpatizzante di Forza Italia accennavo “ Finalmente le parole che vogliamo ascoltare!”. Questo, forse prevenuto, mi risponde che alle parole avrebbero fatto seguito i fatti, e poi; NOI ci crediamo!. Ho cercato di rispondere a questo signore che quanto appena espresso magistralmente dall’Avv. Sarno il sottoscritto lo dice e lo scrive da circa un anno e mezzo su queste pagine. Poiché non era sufficiente, ho continuato a dirlo anche in sedi competenti e organizzative per la rinascita Vietrese: il partito.
In verità lo dicono anche tanti altri, ma per questi non vi è alcuna affidabilità politica perché trattasi di vecchi amministratori , ogn’uno dei quali responsabili del nostro degrado civico.
Per l’Avv. Sarno è diverso.Credo possegga la giusta esperienza e affidabilità per rappresentare l’espressione del cambiamento che Vietri si attende. Molto dipenderà anche dalla squadra che saprà coagulare intorno al suo progetto. Ieri era presente quasi tutto il centro destra, riconoscendo nell’appartenenza partitica del candidato anche un orientamento politico della lista che, come rimarcava Sarno in conferenza, trattasi di una lista civica aperta a cittadini e partiti. Purtroppo questo ha determinato una netta frattura nel partito di Alleanza Nazionale Vietrese cui l’avv. Sarno dovrà dare conto ai suoi dirigenti provinciali. Forse quando affermava che con questa candidatura mette in gioco dieci anni di esperienza politica, evidentemente faceva riferimento ai possibili provvedimenti che il Partito di Alleanza Nazionale, notoriamente di stampo verticistico, potrebbe adottare a seguito di questa decisione.
Con esperienza e intelligenza l’avv. Sarno ha fatto bene a mantenere fuori il discorso politico dalla sua presentazione, alla gente questo non interessa, ha più volte dichiarato con piena ragione, forse neanche a lui, visto come la liquidità della politica consente manovre di “rientro” in ogni istante.
Resta la buona impressione che ha suscitato in tutti i presenti, me compreso, e la nascita della “VIETRESITA”, come espressione di appartenenza al territorio indipendentemente dall’esservi nato e vissuto. Aggiungo che in una società multietnica cui siamo fortemente avviati, purtroppo nel bene (economia) e nel male (sicurezza), tra qualche anno vedremo seduti nel nostro parlamento marocchini, rumeni, senegalesi, ecc in rappresentanza dei diritti di queste minoranze. Chi per Vietri vuole aggrapparsi al “campanile” è perché non ha più argomenti da esprimere e nemmeno lealtà di confrontarsi con una società mutevole che, solo a Vietri, sembra essere cristallizzata e ferma su principi civici feudali.
Allora “VIVA VIETRI” , aggrappiamoci ad ogni speranza di cambiamento per non vedere definitivamente “MORIRE” il nostro splendido paese.

Vocidipiazza.