Dal commento al post precedente tanti gli spunti e gli argomenti sollevati che ho pensato ricavarne un post .
Molti pensano che la volontà di mobilitazione, spontanea nel periodo elettorale, abbia attinenza con la politica. Questa, a Vietri è latitante da anni e non s’intravedono a oggi formazioni che la vogliono rispolverare. Ho citato alla Democrazia Cristiana, ma anche altri due gruppi di giovani come unici incubatori di un processo ispirato alla politica.
Il fatto che molti si stiano attivando, disputando incontri a ritmi da fare invidia ai professionisti della politica, non è sinonimo della volontà di cambiamento. Sono spesso slogan, rappresentazioni emotive, magari anche convinte, cui manca le fondamenta : la politica.
Forse nessuno mi ha creduto quando dicevo che il partito non è stato generato in funzione delle elezioni. Il tempo disponibile per presentare un progetto politico preciso e concreto non l’abbiamo avuto. Pertanto se non vi saranno le condizioni, lasceremo stare, consci di aver cercato di favorire un processo di cambiamento che nei fatti, costatiamo, essere poco convincente.
La Democrazia Cristiana agli spot pubblicitari e apparizioni pubbliche, ha preferito lavorare alacremente per favorire unioni politiche che si ispirassero al cambiamento. Sul tavolo non poniamo pretese d’incarichi e prebende varie, ma la progettualità di una formazione volta al cambiamento di uomini, unitamente all’impegno sui problemi più immediati da affrontare nel dopo elezione. Il nostro impegno, sebbene poco visibile, garantisco essere degno del nostro ruolo e delle nostre responsabilità.
Circa i condizionamenti provinciali vorrei chiarire il concetto a tanti amici che giocano al “piccolo politico”.
Ai dirigenti provinciali, specie in questo momento di grande movimentazione elettorale, da Vietri ricercano solamente i consensi per il loro candidato alla presidenza. Dei nostri giochetti di paese non se ne fregano, in concreto, niente. Cosa pensate possa interessare ai dirigenti del partito delle vicende di un piccolo centro come Vietri? Ma quale diktat e imposizioni varie? Spesso sono invenzioni di personaggi nostrani utilizzati ad arte per scaricarsi di responsabilità e darsi quell’importanza di partito che forse non hanno. La libertà di agire nasce pertanto da questo disinteresse per l’ininfluenza che le nostre elezioni hanno sulle sorti del partito. Le liste civiche poi, tipiche vietresi, non hanno mai attirato l'attenzione dei partiti centrali, che vedono in esse, un artefatto dei comuni che non hanno la capacità di esprimere un vero processo politico di partito. Altro che interferenze, l’assenza della vera politica è il conseguente disinteresse dei partiti centrale rappresenta, al contrario, il vero problema che da sempre Vietri sconta.
Infine ritengo che le responsabilità della situazione civica vietrese vanno distribuite su tutti, amministratori e cittadini. Se la Democrazia Cristiana si ritrova davanti a ostacoli insormontabili per lo sviluppo delle proprie idee politiche, ritengo ingiusto tacciarla di responsabilità per il perseverare di una situazione politica che dura da quarant’anni. Almeno apprezzare gli sforzi che, a oggi, con tutti i limiti personali, abbiamo profuso per Vietri.
Tra l’apparire e l’essere, preferiamo la seconda, ma non abbiamo alcuna intenzione di calcare palcoscenici già battuti se non con le dovute garanzie politiche. Questo non si chiama immobilismo ma responsabilità.
Nessun commento:
Posta un commento