3/22/2009

Si spegne la Fiamma....


La novità del giorno è lo scioglimento del partito di Alleanza Nazionale che confluisce nel Popolo delle Libertà di Berlusconi. L'esemplificazione della politica già prennunciata mesi scorsi si avvera. La Fiamma Tricolore dell'epoca missina ,orgoglio di tutti i militanti, viene di colpo spenta e regalata alla storia.
Sarebbe ingiusto quest'oggi dimenticare ciò che nel 2003 rispose La Russa al temerario operatore dell'informazione che l'aveva interrogato sull'opportunità di rimuovere o meno quel simbolo: "Ma lei sarebbe disponibile a tagliarsi i propri attributi?".
Già prima di Fiuggi, l'astuto addetto al marketing Jannarilli, cugino ciociaro della moglie di Fini, l'aveva rimpicciolita sui portachiavi, nonché sublimata in un due pupazzi di peluche significativamente appellati "Fiammino e Fiammetta". Ma sempre donna Assunta vigilava: "Non si spegnerà mai, brilla nel cielo come una stella". Diceva Fini: "Mica è il fascio littorio". E intanto la fiamma attraversava indenne le allegoriche traversie dell'elefantino e della coccinella.
Sarà pronto lo spregiudicato Ignazio oggi a sopportare questo delicato e doloroso intervento chirurgico? Di ben altra portata quello politico che unisce la vecchia destra al Partito centrista di Berlusconi. Lo stesso richiamo ai valori cattolici avvicinano il PDL alla storica Democrazia Cristiana. Inoltre, non dimentichiamo che il potere maturato attraverso un consenso forte, unisce meglio di altro. La crisi del PD non sarebbe stata tale se avesse avuto le chiavi del governo e della maggioranza.
Molti sono i militanti di AN che accettano a malincuoire questa storica decisione. In particolare la base che nasce nel periodo di Almirante. I nuovi simpatizzanti, molti già centristi, hanno poco affinità alla storia del partito e quindi più propensi al trasformismo.
A Vietri, più che Fini e La Russa, ci ha pensato l'evento amministrativo a "sciogliere"il partito.
Nessun PDL da far nascere o appoggiare. L'abile Cirielli ha legittimato tutti i papabili sindaci (sulla parola)come espressione del suo ex-partito, senza schierarsi pubblicamente con nessuno, lasciando liberi gli iscritti di sostenere il candidato che meglio li esprima. Poi dopo si vedrà. Per adesso serve vincere le elezioni provinciali. E' questa la politica che si esprime nei giorni nostri! Simboli e bandiere si fanno benedire davanti  all'accecante sete di potere, di privilegi e personalismi. Al momento opportuno non riconoscono  valori, nè coerenza e  tantomeno l'amicizia. Anche a Vietri succede questo, ma per molto poco , celebrazione  "bonsai"
di rampantismo feudale che annulla saperi e competenze. Il PDL a Vietri una vera occasione per capire se il centro-destra, dichiarato e leggittimato, potrà avere un ruolo primario nella gestione amministrativa del paese.
Vocidipiazza

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