8/30/2009

La nuova moda della Taranta.

Riporto con piacere la mail inviata dall'amico Peppe Shiavone che ringrazio perchè consente una riflessione e discussione sulla iniziativa "Marcina etnica" -in corso di svolgimento presso la frazione Marina.
Alla voglia di fare bisogna abbinare anche quella del "saper fare". Gli aspettiche bisogna considerare quando si organizza una qualsiaisi manifestazione sono decisamnete molteplici.Per questa ragione facilmente vi possono essere situazioni non previste, comunque "controllabili" e "gestibili".
Se si è verificata tanta confusione sia organizzativa che nei contenuti della manifestazione, cosi come riferisce Peppe Shiavone (io non c'ero), allora si può essere giustamente oggetti di critica per limiti organizzativi e tecnici. 

Agli amici che hanno avuto modo di seguire la prima serata di Marcina Etnica,
Festival di Musica Etnica e della Tammorra, v'invito a leggere il polemico articoloqui allegato sulla nuova moda della taranta (che condivido in pieno) e a fare i dovuti raffronti con quanto abbiamo assistito a Marina di Vietri ieri notte. Non mi è piaciuta la commistione di musica e bancarelle (che hanno tolto spazio alla platea), mi ha molto infastidito la disposizione e l'alto volume dell'impianto di amplificazione (sono stato costretto ad allontanarmi di un centinaio di metri per un ascolto ottimale delle varie esibizioni), è incredibile come sia stato possibile consentire quel traffico impazzito a ridosso del palco e dell'area degli spettatori (ho visto diverse mamme fare lo slalom tra le auto e i motorini che circolavano all'impazzata - addirittura sui marciapiedi ed ho visto una vigilessa rincorrere un motociclista che ha piazzato la propria moto sul marciapiede) - una norma di buon senso sarebbe stata quella di creare un'ampia zona pedonale intorno all'area del concerto (la zona - fra l'altro, non è per nulla adatta ai concerti - non c'è cassa acustica e il suono rimbomba!!!!). per quanto riguarda le scelte artistiche, credo che si potesse fare di meglio, evitando basi musicali negli intervalli (Eugenio Bennato ci sta pure bene, ma qualcuno ha pensato che suonasse proprio lui!!!!!), e sarebbe stato molto utile presentare i vari brani, dando delle spiegazioni di carattere etno-musicologico (è o non è un festival di musica etnica?); infatti, le tammorriate, i "cantatori" e i "ballatori" - come li chiama Marcello Colasurdo - acquistano il loro senso più vero all'interno di manifestazioni di tipo religioso (pellegrinaggi, processioni, riti contadini arcaici, ecc.). Insomma, era necessario una lettura di tipo antropologico, magari con l'intervento di qualche esperto (penso al prof. Paolo Apolito o ad Annabella Rossi), altrimenti il pubblico finisce per non capire un tipo di musica che, decontestualizzata (considerata al di fuori del suo ambiente sociale e culturale), finisce per essere "omologata" ai ritmi della dance o dei rave-party (e infatti molti giovani hanno preferito buttarsi nella mischia di una discoteca in spiaggia - di fronte ai "Due Fratelli" - piuttosto che sorbirsi la "lagna", la "monotonia" (apparente, sia chiaro) delle "paranze" invitate a esibirsi! E' la prova provata che i giovani non sanno più distinguera tra la copia e l'originale - per loro è sempre la stessa musica - e nessuno si preoccupa di far loro notare la differenza. Gli stessi artisti che si sono esibiti a "Marcina Etnica" facevano spesso l'occhiolino, il verso, ai ritmi dance o reggae oggi di moda... come volevasi dimostrare! Hanno ragione i fratelli Cimmino (presenti al concerto e delusi come me!): ormai è tutta "World music" e vai col liscio.....! (Tanto per dirne una, "Ci vorrebbe una zitella" la sa cantare meglio Gigione che non la paranza salentina che ho ascoltato ieri sera a "Marcina Etnica"; anche la scelta dei brani è dettata dalla moda! scelte di dubbio gusto).

Questa sera eviterò un'altra delusione, preferisco seguire la "sacra rappresentazione" di San Giovanni Decollato nella Villa Comunale dove la cassa acustica è decisamente migliore. Ancora mi chiedo: non sarebbe stato meglio montare il palco di "Marcina Etnica" sotto la Torre Vito Bianchi? Avrebbe forse disturbato i tanti clienti dei bar-risoranti che ormai occupano in maniera abnorme - insieme al traffico - gli spazi pubblici della nostra cittadina? Grande è la confusione sotto i cieli!!

Spero che qualcuno di voi abbia la bontà di rispondere aimiei interrogativi. Non voglio attizzare polemiche di bassa lega, ma secondo me c'è modo e modo di organizzare un evento musicale- culturale quale dovrebbe essere un festival e non una caciara incredibile che è stata!!! Le mie sono critiche costruttive e per nulla preconcette verso quest'amministrazione (sono commenti a titolo personale - Non Mi Manda Picone! perché so pensare con la mia testa, non ho bisogno di suggeritori), che pure ha saputo scegliere bene nel caso del programma di spettacoli musical-teatrali nella Villa Comunale. Cerco semplicemente di essere obiettivo. Il buon nome di Vietri sta a cuore a tutti, non solo ai sostenitori di quest'amministrazione. Buon lavoro!

Cordiali saluti

Giuseppe Schiavone

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