8/31/2009

I Democratici vincenti.

Il Partito Democratico del Giappone (DpJ) di Yukio Hatoyama, che ha stravinto oggi le elezioni politiche mettendo fine a mezzo secolo di egemonia del Partito liberaldemocratico (Ldp) del primo ministro dimissionario Taro Aso, è riuscito a conquistare il potere poco dopo aver cominciato il suo dodicesimo anno di vita.
Il Minshuto (questo il nome in giapponese) è nato il 27 aprile del 1998 dalla fusione di quattro forze politiche (i partiti Democratico, del Buon governo, della Nuova fratellanza e della Riforma democratica), unite dal collante anti-Ldp (Jiminto in giapponese). La particolarità è che una buona parte dei suoi esponenti di spicco proviene dalle file del partito rivale, come l’attuale presidente Yukio Hatoyama, il cui fratello Kunio è stato ministro degli Interni nell’attuale esecutivo, mentre suo nonno Ichiro è stato il primo premier liberaldemocratico dopo la fondazione del partito, nato dall’aggregazione del suo partito Democratico con quello di Shigeru Yoshida, nonchè nonno di Aso, il partito Liberale.
Tra le figure di spicco dei Democratici c’è Ichiro Ozawa, considerata `l’eminenza grigia´ del partito: già segretario dell’Ldp, è stato presidente dei Democratici fino a pochi mesi fa quando si è dimesso per lo scandalo sui finanziamenti illeciti che ha lambito anche Hatoyama. Ebbene, Ozawa, 67 anni, lasciò i Liberaldemocratici per fondare il Japan Renewal Party che si è fuso nel 2003, come componente moderatamente conservatrice, nel partito Democratico.
Al DpJ e all’Ldp si potrebbe applicare la definizione data dall’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, per la Democrazia Cristiana italiana: non un partito compatto, ma un coacervo di fazioni e personalità di idee e programmi diversi. Basta dare un’occhiata alle correnti del Minshuto: il gruppo di Hatoyama è considerato centrista e legato all’Isshin-kai, fazione che appoggia Ozawa che, a sua volta, guida il cosiddetto `partito Liberale´.
A Naoto Kan, ex presidente del DpJ, fanno capo diverse correnti di sinistra, mentre altre riconducibili all’ex partito socialista fanno capo a Takahiro Yokomichi e altre dell’ex partito Democratico-socialista hanno in Takashi Yonezawa il punto di riferimento.
Il fronte più conservatore, invece, è costituito dagli ex uomini del Sakigake (partito nato da una delle tante scissioni dell’Ldp) e da alcuni fuoriusciti dell’Ldp che hanno aderito al DpJ: ebbene, su diversi provvedimenti, le loro posizioni sono state simili se non identiche a quelle dell’Ldp. Sul piano internazionale il DpJ, fin dalla nascita, ha intrattenuto rapporti stretti di cooperazione con i partiti progessisti di molti paesi, come il Partito democratico degli Stati Uniti e, in Italia, con le coalizione di centro-sinistra guidate da Romano Prodi, Ds e Margherita, e attualmente il Pd.

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