8/27/2009

Per il nuovo PD il coraggio di una scelta.

Il nodo fondamentale da sciogliere per capire il profili politico del Partito Democratico è il ruolo delle altre esperienze culturali-cattoliche popolari principalmente all’interno di questo contenitore. Se,cioè, questa presenza deve rappresentare una sparuta rappresentanza politicamente irrilevante, una specie di indipendenti di sinistra degli anni duemila la cui presenza possa servire a giustificare una facciata pluralistica culturale irrilevante nel disegno della linea politica. Il profili culturale del PD rappresenta la vera sfida dei contendenti nelle prossime primarie e il discorso congressuale deve portare a sciogliere questo nodo come tema rilevante per la prospettiva politica del PD. Se il PD dovesse, come sembra, trasformarsi nell’ultima versione della sinistra italiana, riveduta e corretta,quale futuro esso riserva per le tradizioni cattolico democratico popolare .La scelta del futuro segretario del PD non può limitarsi a convenienze personali o di corrente o a rancori interni al partito degli ex-DS. Se la prospettiva politica sarà la riproposizione di un passato in chiave moderna della sinistra storica italiana, la possibilità di una scissione dai centristi moderati sarà inevitabile.
Bisogna ricordare che il PD nasce sul postulato essenziale della pluralità di cultura necessarie per approdare ad un medesimo ed innovativo progetto politico al passo con i tempi. Se questo postulato si attenuerà con le prossime primarie, il destino del PD potrebbe essere già segnato.
Il rischio di trasformarsi in un grande partito socialdemocratico popolare e di massa è grande, laico e di sinistra, saldamente all’opposizione e destinato a condizionare la vita politica del paese. U ruolo recitato per circa trent’anni dal PCI è la matrice da evitare.
La sfida di un partito di massa dove ogni espressione politica e culturale possa essere protagonista rappresenta la vera scommessa che va oltre la nomina di un segretario politico o, ancora peggio, al riconoscimento di un azionista culturale di maggioranza destinato a guidare i processi politici del partito e condannare ad una sostanziale emarginazione gli altri.
Costruire una prospettiva politica credibile è fondamentale per una credibile alternativa al blocco sociale e politico del centro destra nel nostro paese.
L’esperienza del PD coinvolge e potrebbe alimentare ulteriori coinvolgimenti di persone che arrivano da storie politiche diverse. Sarebbe intellettualmente disonesto se, alla vigilia di un importante congresso di partito, non venisse sciolto questo nodo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che il PD, oggi, debba avere il coraggio di sciogliersi. Questa la vera scelta che deve essere oggetto di discussione. Le tante contraddizioni che hanno caratterizzato il “Progetto PD” sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. A livello nazionale non riesce ad esprimere una chiara ed univoca classe dirigente: troppa eterogenea, troppa conflittuale per poter condividere un progetto tanto ambizioso quanto utopistico per il nostro Paese, precisamente, la semplificazione del sistema politico attraverso la costituzione di due grandi contenitori, in una parola il “Bipartitismo”. L’Italia non è e non sarà mai un paese che guarda ai sistemi anglosassoni. Oggi la vera semplificazione ha riguardato la formazione di un PDL che sostiene Berlusconi e di un PD che è contro Berlusconi. Questa la vera anomalia. Si era, e si è, convinti che solo l’anti-berlusconismo può sconfiggere il berlusconismo. Niente di più fuorviante ed errato. Ogni partito, corrente o movimento ha proprie radici e proprie peculiarità politiche. Gli ex DS non saranno mai ex ma solo ed esclusivamente DS e questo vale anche per i cattolici. La convivenza coatta sotto lo stesso tetto alla lunga crea inevitabili dissapori e divergenze sulle tematiche più disparate. Tant’è che le stesse problematiche hanno riguardato , in un certo senso, anche il nostro comune alle scorse elezioni. Un PD incapace di presentare una lista unica per manifesta insofferenza dei pseudo moderati cattolici (ex margherita) verso i ben strutturati e coerenti DS. La vittoria ha riso all’unica lista coerente dal punto di vista politico.
La scissione a livello locale è di fatto già avvenuta. Si attende con fiducia quella a livello nazionale.
Arcangelo