7/12/2008

Un albero per Vietri.



La politica non può essere solo immagine. Il teatrino Vietrese conferma come i testi, le scene e la coreografia sono preparati ad arte. Una rappresentazione vuota nei contenuti e frutto di un momento. La politica non può essere solo "far credere", conquistare la curiosità delle persone per trasformarle in un consenso semplice, veloce, da prendere al volo e da mantenere quel tanto che basta per arrivare alla prossima scadenza elettorale. Gesti, volti, sorrisi sono parte assolutamente naturale di una politica che ha perso la sacralità del tempo.

E' quella politica che Vietri esprime ai massimi livelli, quella scandita dai minuti, dagli umori del momento, che non trova più voglia e coraggio di piantare alberi. Un albero impiega anni per crescere, meglio taglaire quelli esistenti e farne legna, senza preoccuparsi di altri, del domani.

Questa caduta di ideali, se conta solo l'immediato, è facile che una persona,specie un giovane che si affaccia al mondo, dica : quello che succede non mi riguarda, come non mi riguarda la politica.Tanto vale che io mi occupi solo di me stesso, della mia vita, dei miei interessi.
Piantare gli alberi è fare gli ineteressi di tutti, ma nessuno ha voglia di aspettare...il tempo!
Non ci resta che richiamare dei grandi uomini che hanno avuto amore e pazienza di piantare alberi, anche sapendo che alla loro ombra non si sarebbero mai seduti.
Martin Luther King pagò con la vita per queste parole, per il suo sogno: Un sogno che non è per oggi, è per domani, ripete alla folla oceanica di persone.Il sogno non per sè, è per i suoi quattro figli piccoli,è per chi verrà,è per il popolo afro-americano, per i suoi diritti, per la sua libertà.


A Vietri bisogna avere il coraggio e la forza di piantare alberi. Sono quelli quelli essenziali che devono darci ossigeno per il nostro essere comunità.
Quante cose potrei citare: il rispetto delle regole per tutti(microillegalità), riscoperta del bene comune (viabilità,rifiuti, ambiente), servizi a misura del tempo che viviamo(scuola, Comune), Impresa e Turismo.Sono tante le cose da cui partire, altro che programmi elettorali , enunciati, progetti che leggo da secoli, solamente spinti dalla politica di un momento, tocca e fuggi. A Vietri c'è un impegno molto più importante:riportare la popolazione a riscoprire il senso del bene comune, bandire trucchi e sotterfugi che alimentano clintelismo a scapito della gente.La questione è morale prima che organizzativa e programmatica.
Chi governa Vietri da decenni non potrà più avere queste motivazioni. Di piantare alberi ne ha avuto del tempo, ma hanno preferito tagliare quelli esistenti e, senza essere lungimiranti, hanno finito per perdere anche loro l'ossigeno politico che da questo poteva derivare. Diamo ad altri adesso la possibilità di provarci, senza epurazioni, senza condanne. Il regolare(si fa per dire) ricambio che Vietri deve nessariamente realizzare. Farsi da parte sarebbe un atto importante, forse il primo albero da piantere. Io sono certo che non sarà cosi, anzi, si stanno organizzando per difendere questo giardino vietrese arido e senza ombra..

1 commento:

Arcangelo ha detto...

L’ultimo consiglio comunale ha visto la partecipazione di molti giovani, sicuramente incuriositi dai tanti clamori che suscita la politica vietrese negli ultimi tempi. Assistere ad uno spettacolo del genere non è stato educante. Tutto preparato nei minimi particolari. Sarei desideroso di sapere quali sono state le loro impressioni e se, in quel contesto, hanno trovato le risposte che cercavano.
Un passaggio molto importante, secondo me, è stato l’intervento di apertura del Sindaco, il quale ha posto l’accento su un elemento di grande valore: la partecipazione. "Quale contributo è pervenuto dalla società civile affinché si risolvessero determinate problematiche per Vietri?" Questo il quesito posto dal primo cittadino. Dunque, la partecipazione ai processi decisionali. Paradossalmente proprio questo è stato il limite delle diverse giunte che si sono succedute: la mancanza, voluta, di creare un vero collante tra governanti e governati. Considerare i propri cittadini come un numero umano, un voto piuttosto che un volto. È da qui che bisogna ripartire.
Non è vero che questo blog non dà risposte alle diverse questioni vietresi. Basta leggere e rileggere gli svariati post presenti, ascoltare i diversi contributi – video ( da brivido quello di Chaplin). Tra le righe, chi legge col cuore di desiderare e sognare un paese migliore, trova la risposta: ricostruire un senso civico attraverso la realizzazione di una politica epurata da qualsiasi forma di qualunquismo e particolarismi. Solo chi è cieco ed ancorato ad un potere autoreferente non può capire, non riuscirà mai a comprendere.
Arcangelo